Eravamo già a conoscenza del caso di Silva, ma ora sono stati resi noti alcuni dettagli.
Nel recente test antidroga di USADA, Anderson Silva è risultato positivo a due diverse sostanze – come riportato da Combate. La conferma è arrivata ieri: la leggenda di UFC aveva nel sistema sia il metiltestosterone che un diuretico dal campione prelevato il 26 ottobre.
Il metiltestosterone è considerato un agente anabolizzante dalla politica antidoping di USADA e la sua assunzione prevede una sospensione di due anni. Silva ha negato di aver fatto uso di sostanze proibite consapevolmente e adesso dovrà affrontare la sentenza con USADA. Il metiltestosterone è un farmaco usato dagli uomini i cui corpi non producono abbastanza testosterone ed è simile al testosterone naturale che il corpo produce; è considerato uno steroide anabolizzante sintetico.
Ricordiamo che Silva era risultato positivo a diversi test antidroga relativi al match con Nick Diaz nel 2015, e in quell’occasione era stato sospeso per un anno dalla Commissione Atletica del Nevada per l’infrazione. Secondo la sua politica, USADA ha la possibilità di considerare anche quel test fallito per giudicare Silva in questo caso. Pare che il team di Silva stia cercando di non far tenere conto del precedente test fallito perché non era sotto la politica di UFC, entrata in vigore più tardi nel 2015. Se USADA considera anche il fallimento del test antidroga di tre anni fa, Silva potrebbe dover affrontare una sospensione di quattro anni.
Se così fosse, molto probabilmente non lo rivedremo più nell’ottagono e la sua carriera – ricca di traguardi – sarebbe conclusa nel conclusa nel peggiore dei modi… un po’ come la vicenda di Jon Jones, entrambi considerati tuttora i più grandi campioni nella storia di UFC.
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