Team Petrosyan Academy

Team e palestre ep. 33

Amici di MMA ARENA, continuiamo il nostro viaggio in Italia alla ricerca dei luoghi dove gli sport da combattimento vengono insegnati in modo appropriato e con la giusta disciplina. Oggi ci fermiamo nel cuore della splendida Sardegna per incontrare Mario Rama: sardo doc, responsabile del Team Petrosyan Academy con sede a Olbia. Abbiamo fatto una bella chiacchierata in modo da farvi conoscere meglio Mario e, attraverso lui, l’operato dei fratelli Petrosyan.

MMA ARENA: Ciao Mario, benvenuto sul nostro blog!

Mario: Ciao a tutti voi, mi fa piacere che mi abbiate cercato.

MMA ARENA: Presentati ai nostri lettori.. Cosa fai al di fuori del mondo del fighting? Ci sono altre passioni che coltivi?

Mario: La mia passione sono le arti marziali, le pratico da quando ero ragazzino.. ho iniziato ad appassionarmi all’età di 8 anni con il karate, poi all’età di 12 anni sono passato al taekwondo. Praticamente faccio solo questo mestiere, l’insegnante, ormai da tanto tempo anche se ho fatto anche altri lavori. Però non ho altre passioni, l’unica che ho è il mondo delle mma e del fighting.

MMA ARENA: Come ti sei avvicinato al mondo del fighting?

Mario: Ho iniziato col karate per poi passare al taekwondo che ho praticato per 16 anni (sia agonistico che tradizionale); ho fatto alcuni match di taekwondo ai campionati nazionali con la federazione, dove ho avuto ottimi risultati sia come atleta che come combattente. Dopo mi sono staccato un po’ dal taekwondo perché, essendo un “ricercatore” e cercando di migliorarmi quotidianamente, più cresci e più vedi cose nuove… ho praticato anche l’hapkido coreano, poi ho fatto dei corsi. A 27 anni ho iniziato a insegnare sia il taekwondo che l’hapkido per tanti anni, fino a poco tempo fa, poi ho deciso di non allenare più… specialmente nell’hapkido ho portato degli atleti e ho insegnato alcune cose in un periodo in cui le mma stavano ancora nascendo in Italia, e ho formato qualche atleta che ha fatto qualche gara – parlo della Sardegna; alcuni atleti hanno vinto anche campionati nazionali con la WFC, campionati italiani, come Antonio Fadda che ho allenato per diverso tempo insegnandogli un po’ di lavoro tecnico sia in piedi che al suolo dell’hapkido. Poi ho praticato anche Jeet Kune Do con Ted Wong, che era allievo di Bruce Lee.. l’ho praticato per circa 6 anni, per comprendere meglio cosa intendeva Bruce Lee col suo lavoro del Jeet Kune Do. Tutto questo mi è servito per avere un bagaglio tecnico in più e farlo mio. Ora come ora non insegno più né Jeet Kune Do né hapkido né taekwondo, mi dedico solo alla muay thai e al K-1 e sono contento di aver fatto questa scelta. Tanti anni fa ho fatto altri combattimenti anche di muay thai e ce n’è uno che reputo più importante: ho combattuto contro Itthipol, campione indiscusso di muay thai. Sono contento di essere arrivato a combattere contro un atleta del genere al titolo mondiale che abbiamo organizzato qua in Costa Smeralda, a Porto Cervo nel 2012. Dopodiché mi sono dedicato esclusivamente alla muay thai e al K-1 perché reputo, come mia ideologia, molto efficace sia nella difesa personale sia nel combattimento sportivo. Per me è stato importante questo perché mi sono migliorato continuamente.

MMA ARENA: Come sei arrivato ad insegnare? E come hai avuto l’idea di aprire la tua prima palestra?

Mario: Sono arrivato ad insegnare dopo aver fatto molta pratica da ragazzino, è stato importante, poi a 27 anni ho deciso di insegnare. Nel 2003 affrontai il mio primo viaggio in Tailandia e ho conosciuto tre bravissimi maestri, uno dei quali ha combattuto anche contro Manny Pacquiao.. si chiama Chokchai, e mi ha insegnato un po’ di tecnica pugilistica; dopo mi sono allenati esclusivamente con Bonkurt che era il maestro di muay thai con cui ho lavorato sulla tecnica per migliorarmi. Ho fatto 3 combattimenti in Tailandia: 2 vinti e uno perso. Ero agli esordi, per me era tutto nuovo perché venivo dal taekwondo e non è stato facile approcciarsi alla muay thai. Cambiavano tutti i parlamentari di movimenti, di tecnica, di posture.. io ero abituato a “saltellare” col taekwondo, quindi ho preso tanti di quei low kick che dopo il capito che non dovevo più saltellare eheheh. Da lì ho continuato, ho affrontato un po’ di viaggi da solo perché in Sardegna non ci sono grandi opportunità, all’epoca non c’era Youtube, c’era internet ma poco e niente quando io ero più giovane.. oggi come oggi è tutto alla portata di mano. Io ho avuto la fortuna di fare questi viaggi d’avventura e ho conosciuto diverse persone lì in Tailandia, dove poi ho portato un mio amico e atleta che si chiama Tanachon.. adesso non combatte più perché ha circa 40 anni, credo che sia diventato avvocato in Cina, comunque è stato campione diversi anni, quindi un atleta di alto livello. Sono contento del percorso che ho fatto precedentemente, prima di conoscere l’illuminazione dei fratelli Petrosyan. Per quanto riguarda il secondo punto della domanda, innanzitutto ho iniziato ad insegnare nelle palestre di altri, dopodiché ho aperto la mia prima palestra: piccolissima, 60 mq, dove ogni turno c’erano 40 persone e insegnavo prettamente muay thai e taekwondo (per ragazzini e bambini sopratutto), poi lasciavo una parte per l’hapkido e il Jeet Kune Do… questa era la mia prima accademia che ho aperto nel 2008. Una piccola e umile palestra, ho continuato per circa 3 anni. Dopodiché tante invidie della mia città, da parte di altre palestre.. ma credo che faccia parte di un po’ tutti noi. Poi ho aperto una palestra un po’ più grande in una via del centro di Olbia: circa 300 mq, una sala col ring e anche sala pesi. Lì ho fatto circa 6 anni però purtroppo le spese qui abbattono il morale, quindi mi sono associato a un’altra palestra che si chiama Air Sporting Club, una delle palestre più grosse qui a Olbia e ha una sala esclusivamente curata da me – 300 mq – ed è diventata una sorta di “quartier generale” qui in Sardegna del team Petrosyan: la prima accademia scelta dai Petrosyan ed è un grande onore per me e per tutta la Sardegna.. ricominciamo un percorso stupendo con grande voglia di imparare sempre con i fratelli Petrosyan.

MMA ARENA: Ecco, parliamo del tuo rapporto con i fratelli Petrosyan. Ti alleni con loro, ma come li hai conosciuti? E come è nata l’idea dell’Accademia con loro?

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Mario: Li ho conosciuti circa due anni fa andando direttamente in accademia da loro, prima ho chiesto se potevo fare un allenamento privato con Giorgio che mi ha accolto: ho fatto circa un’ora e mezza/due di allenamento privato con lui. Olbia, prendi l’aereo, vai a Milano, prendi un taxi e arrivi in palestra… non è semplice viaggiare dalla Sardegna, perché non abitando in penisola non c’è il treno, non prendi la macchina e vai quando vuoi.. quindi sei sempre legato a viaggi con aereo o nave. Io sono andato in punta di piedi, con tanta voglia di imparare, reimparare, mettendo da parte tutto quello che più o meno sapevo degli sport da combattimento, delle arti marziali.. sono andato con la testa libera e vuota perché ho sempre voglia di imparare. La prima cosa che mi ha colpito è la palestra: la loro accademia è un posto bellissimo perché è umile, forgiata e fondata sul rispetto – fondamentale -, sul sacrificio e su dei valori importantissimi. È iniziato così, ho conosciuto Giorgio molto tranquillamente… mi reputo una persona non logorroica, non parlo quasi mai di combattimenti né di match, sono fatto così: mi alleno a testa bassa, poi magari finito l’allenamento ci andiamo a prendere un caffè ma non insisto mai a parlare sempre e solo di sport. Così ho fatto per un anno, circa due volte al mese partivo e mi allenavo da Giorgio e Armen. Dopodiché, tra allenamenti e tutto il resto, ci siamo conosciuti.. hanno conosciuto la mia persona e siamo diventati amici. Io penso che ci accomuna il carattere, il modo di vedere e di pensare sia nella vita che negli sport da combattimento. È nata spontaneamente, non è un’amicizia forzata, è un’amicizia vera basata sul rispetto e su un feeling che è innato.. non si può spiegare. Ho notato un mio miglioramento tecnico incredibile grazie all’allenamento assiduo che ho fatto con Giorgio e Armen – però prettamente con Giorgio: allenamenti durissimi, sono arrivato in palestra che pesavo circa 78 kg di massa e mi sono ritrovato goffo perché speravo che col peso avrei avuto una maggiore potenza nei colpi… ma mi sbagliavo eheh e con allenamenti su allenamenti sono sceso a 70 kg. Non sono più un ragazzino ormai, ho 45 anni, mi sono ritrovato in un percorso tecnico da me inaspettato, molto meticoloso.. mi ha migliorato quelle capacità che non avrei mai migliorato se non avessi conosciuto Giorgio così profondamente a livello tecnico. Sempre parlando del più e del meno, un giorno ci siamo ritrovati al solito caffè e Giorgio mi ha chiesto se volevo fare la prima accademia in Italia insieme a loro. Ti dirò.. avevo l’idea di chiederglielo io, però sono uno che non chiede perché non voglio abusare, non mi piace.. se deve nascere, nasce spontanea la cosa. E così è stato. Sono stato molto onorato e incredulo che me lo abbia chiesto, anche perché praticando anche il corso istruttori dopo con Armen e Giorgio, c’erano anche altri atleti bravi quanto me e anche di più credo, quindi per me è stato un grande onore poter dare alla nostra accademia il nome del team Petrosyan. Felice che me lo abbiano chiesto, felice di dare quel nome. È stata una grande rinascita per me, perché ho avuto dei periodi un po’ tragici sia a livello sportivo ha personale.. ho passato dei periodi davvero brutti. Ora sono rinato grazie a loro che sono persone fantastiche, oltre lo sport, sono persone uniche e non lo dico per lecchinare, lo dico perché veramente sono persone uniche.. e il loro cuore lo danno a poche persone. Sono persone molto intelligenti e chi ha letto il libro sa che sono persone che hanno sofferto, e questo li rende delle persone speciali e uniche… chi li conosce sa di cosa sto parlando.

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MMA ARENA: Tu hai allievi agonisti?

Mario: Sì, ho alcuni allievi agonisti, alcuni dilettanti, e un ragazzo che sta iniziando col professionismo. Alcuni dei dilettanti li seguo da quando erano piccoli: per esempio c’è una ragazza che ora ha quasi 19 anni e aveva circa 6 anni quando si è iscritta da me.. si chiama Najlaa Rafiq, è una ragazza marocchina trasferitasi qui con i genitori da piccola. Adesso inizierà la sua fase di pieno contatto, ha fatto diversi match di light contact che le ho fatto fare solo per esperienza, non li classifico come veri match – il light contact è carino, ma se poi vuoi fare un salto di qualità vero devi approcciarti al pieno contatto (io, per esempio, non ho mai fatto light contact). Poi ho Sebastian Cabras che è un suo amico e mio allievo: ha iniziato all’età di 5 anni e ora ne ha quasi 17, e anche lui quest’anno inizia con il pieno contatto… è un ragazzo molto massiccio, sui 70 kg, che mi ha dato belle soddisfazioni sia come persona che come atleta. Questo sabato porto un mio atleta che fa il suo secondo match di pieno contatto: Giuseppe Farris, ha 30 anni, ha un bel carattere… speriamo che faccia bene (parliamo sempre di K-1, Fight Code Rules). Poi ho un altro atleta che mi segue da circa 7 anni: Damien Morisot, è un atleta che mi ha dato belle soddisfazioni.. adesso è un periodo di fermo perché è un po’ stanco mentalmente, poi doveva fare il Petrosyanmania ma è stato male quindi non ha potuto combattere. Però è un buon atleta che speriamo si rimetta in carreggiata, Damien può dare molto alla nostra accademia.. speriamo che torni in forma come prima. Poi ho altri ragazzini che sto allevando e crescendo, ma devo dire che non è semplice tirar fuori degli atleti con la mentalità e la testa da atleta purtroppo, per la mentalità di Olbia dove abito io… perché la prendono un po’ come un gioco al momento. Alcune volte devono essere spronati, ma fondamentalmente o ce l’hai dentro oppure non puoi star sempre lì a provare perché se poi ti manca lo sprono che fai? Non vai più in palestra? Quindi o ti viene da dentro o niente. Speriamo di riuscire a far crescere gli atleti che ho appena nominato e altri che verranno, portarli ad ottimi livelli sempre in collaborazione col Team Petrosyan, Petrosyanmania, con i vari match che organizziamo tutti insieme.

MMA ARENA: Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Mario: Sono già contento per quello che ho, nella mia vita ho fatto tante cose… ma essere stato scelto dai fratelli Petrosyan per me è già un grande obiettivo, inaspettato e arrivato in un momento della mia vita molto triste, dettato da tante cose.. sopratutto dalle invidie ad essere sincero. Mancava proprio questa manna dal cielo e sono felice. Un futuro è sicuramente aprire un centro importante per la Sardegna, con una palestra delle giuste dimensioni per poter svolgere diverse attività, senza esasperare la cosa. Per il momento sono già felice così, di aver stretto una grande fratellanza con Armen e Giorgio.. per ora mi sento soddisfatto così. Spero che il team cresca, che aprano nuove scuole in Italia che siano meritevoli di avere il nome “Team Petrosyan Academy”. Per il Petrosyanmania del 17 febbraio sarò all’angolo con loro, darò una mano a tutti gli atleti per il riscaldamento.

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MMA ARENA: Devo farti ancora una domanda… MMA: ti piacciono? Le segui? Cosa ne pensi in generale?

Mario: Io ho praticato le mma. Mi sono allenato con Michele Verginelli diverse volte, poi con Alessio Sakara (anche in privato, cosa che fa raramente), siamo amici sia con Alessio che con Michele per il quale ho una grande stima. Ho anche insegnato le mma in palestra da me, ma a pochi. Le ho insegnate per un periodo però purtroppo – ti parlo di dove abito io – c’è molta esaltazione. I ragazzi giovani, grazie alla diffusione di video su Youtube, instagram e tutto il resto, hanno una distorsione della realtà di quello che è il sacrificio che c’è nelle mma e anche un certo tipo di rispetto con l’approccio iniziale alle mma. Non ho intenzione di aprire un corso ora anche se ho avuto diverse richieste. Purtroppo i ragazzi giovani sono troppo infogati e la maggior parte rischia di farsi male, di far male magari agli amici a scuola o per una semplice stupidaggine.. basta una parola detta male in un momento che sfocia in una rissa, utilizzando con fervore delle tecniche… rischiano veramente di fare male ai compagni, cosa che succede e che è già successa. Quindi non le insegno per principio, perché anche se tu cerchi di insegnare la buona educazione – che è ciò che insegno in palestra da me – vengono inglobati da quel che è un’immagine distorta, da ciò che tutti i video fanno vedere… fanno vedere solo la parte violenta, a loro piace vedere solo quello. Ho ammirazione per gli atleti che entrano dentro la gabbia perché c’è grande sacrifico ma non sopporto la sbruffonaggine, l’ostentare superiorità… andiamo d’accordo anche su questo con Armen e Giorgio. Ci vuole rispetto in ogni sport e in ogni arte marziale… che uno sia forte o meno forte, la prima regola è insegnare la calma ed il rispetto perché in mano hai un’arma pericolosa.. e noi insegnanti siamo il regolo, la manopola del volume. È dura dire no a tutti, non insegno mma… perché le mma non sono uno sport per tutti, è questione di testa. Il mondo è andato talmente veloce con l’avvento delle arti marziali miste che è andato di pari passo con un’ignoranza incredibile… grazie all’innovazione dei social, l’accesso facile a tutti i video possibili e immaginabili. Se guardi bene, prendo ad esempio McGregor che è l’atleta numero uno ora nel settore come immagine delle mma… I ragazzini si basano su quell’ideologia, su quella tipologia. No guardano la tecnica, ma guardano il modo spavaldo, il pre-approccio per combattere. Se uno è già arrogante di suo e ha due muscoli messi apposto, tira due schiaffi talmente con convinzione che fanno veramente male.. talmente si invasano con questi video che fanno solo male. Questa è purtroppo la realtà dei fatti.

MMA ARENA: Grazie Mario e complimenti per il tuo operato!

Mario: Grazie a voi per questa intervista, spero che un giorno i ragazzi comprendano cosa vuol dire rispetto e cercare di fare lo sport senza malizia.

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