Continua a far discutere l’arbitraggio di Mario Yamasaki con lo stop controverso nel match tra la Shevchenko e la Cachoeira: c’è chi ha approvato il suo operato e chi invece l’ha criticato. Inoltre, sono stati messi in discussione anche il matchmaking e l’angolo della Cachoeira.
Yamasaki è rimasto in silenzio ascoltando tutte le critiche a lui rivolte, fino a ieri quando ha deciso di dire la sua sul modo in cui ha agito:
“Nel secondo round, ho detto a ‘Pedrita’ che se non si muoveva avrei fermato l’incontro. Ogni volta che ero sul punto di fermare, glielo dicevo, e lei si muoveva nel tentativo di scappare dalle gomitate. Sfortunatamente, non posso controllare anche il numero di colpi che vengono tirati. Inoltre, mentre cerca di girarsi, è ancora in gioco. I fighters affrontano periodi di grandi sforzi e passione per arrivare fino a lì. Le mma sono uno sport di contatto, e a nessun fighter piace che venga interrotto il match senza una possibilità di ribaltare l’esito. Per come la vedo io, ho permesso a ‘Pedrita’ di essere una guerriera e di continuare a combattere. Avrei potuto interrompere il match alla seconda crucifix o nella monta, ma lei si muoveva tutto il tempo. Riconosco anche che avrei dovuto interromperlo al primo tap della rear-naked choke, e l’ho fermato pochi secondi dopo. Per quanto riguarda le opinioni delle persone, hanno il diritto di contestare.”
Come detto prima, anche l’angolo della Cachoeira è stato criticato e il suo coach Giliard Parana sente di avere una parte di responsabilità perché tra un round e l’altro Pedrita lo ha avvisato di essersi infortunata al ginocchio e di sentire dolore, ma lui le ha risposto dicendo di non dire niente e tornare in azione:
“Non sapevamo quanto fosse serio l’infortunio. Se lo avessimo saputo credo che lo avremmo fermato, ma lo abbiamo saputo solo quando siamo andati all’ospedale. Era dolorante, si è fatta male nel primo scambio, e mi ha detto tra un round e l’altro che si era fatta male al ginocchio ma io le ho detto di stare zitta. Stavo cercando di non farle pensare a quello, ma non sapevo quanto fosse serio. Se lo avessi saputo, l’avrei fermato. Abbiamo pensato che sarebbe stata in grado di combattere tutti e tre i round. Pedrita è impavida, non avrebbe mai mollato. Non ha mai preso in considerazione di abbandonare il match. Il mondo non ha visto il vero match di Pedrita. Hanno visto una ragazza infortunata combattere contro la miglior donna pound-for-pound nelle mma, Valentina Shevchenko. Magari avrebbe perso anche se fosse stata al 100%, ma l’incontro sarebbe andato un po’ diversamente.”
Priscila Cachoeira non dà la colpa a nessuno e difende il suo team:
“Quelli al di fuori non sanno niente per criticare. Qui non si tratta di master e allievo. È padre e figlia. E nessuno può dire come come lui mi deve trattare. Per quanto riguarda il gettare la spugna: questo è il team PRVT, e siamo quelli che conoscono i miei limiti. Gettare la spugna MAI.”