I conoscitori delle mma italiane se lo ricordano perché fino a qualche anno fa era uno degli atleti di punta che combatteva in giro per l’Italia, poi è uscito dai nostri radar per un po’. Ma ora è rientrato ed ha voglia più che mai di riprendere il discorso da dove l’aveva interrotto. Stiamo parlando di Rafael Torres Henrique che combatterà il 24 marzo al Praedator 4 contro il macedone Sheval Elezi.
Lo abbiamo contattato per conoscerlo meglio.
MMA ARENA: Cominciamo dalla tua gioventù. Come ti sei avvicinato alle mma? Hai fatto altri sport oltre alle arti marziali?
Rafael: Ho iniziato con le arti marziali in Brasile: da bambino ho fatto karate poi crescendo ho fatto un po’ di judo, capoeira.. insomma tutte quelle cose che si fanno in Brasile. Sono cresciuto praticando tanti sport come il resto della mia famiglia.. mio padre e mio fratello facevano motocross. Però io ho avuto sempre una tendenza verso altri sport.. mi piaceva molto il surf e l’ho praticato per molto tempo, facendo anche gare. È lì che ho iniziato ad avere i primi contatti con gente che praticava jiu-jitsu… in Brasile la cultura jiu-jitsu – surf andava molto d’accordo. Da noi tempo fa, come qua, i ragazzi facevano sempre a botte per strada, si risolvevano così le cose. Io credevo di essere un “picchiatore”: un giorno durante una partita di calcio (avevo 17 anni) ho fatto a botte con uno, gli ho dato qualche cazzotto finché non mi ha fatto un double leg, è salito in monta, ha tirato quattro colpi e per fortuna un mio amico l’ha portato via.. quello era una cintura bianca di jiu-jitsu, però ha fatto quel poco che bastava. Preso dalla rabbia per questo episodio, tornando a casa mi sono fermato alla palestra di jiu-jitsu (abitavo là dietro) e ho chiesto quanto costava l’iscrizione: ho iniziato così il jiu-jitsu e mi sono subito appassionato. Facevo tre allenamenti al giorno e dopo tre mesi avevo preso la cintura blu. Ho deciso che quella sarebbe stata la mia vita (ho anche smesso di studiare per questo). Nella stessa palestra ho iniziato a fare muay thai. Facevano mma, che noi chiamavamo vale tudo.. ci allenavano come dei pazzi.
MMA ARENA: Come sei arrivato qui in Italia? Raccontaci dei tuoi esordi, delle tue prime esperienze e dei tuoi primi maestri. Con chi ti sei allenato?
Rafael: A 19 anni volevo andare a vivere negli Stati Uniti perché la mia famiglia stava lì e mi sono detto ‘non voglio fare la traversata illegale in Messico, vado in Italia dato che ho la discendenza italiana’. Allora sono venuto in Italia a fare il passaporto per poi andare in America.. il piano era di stare qui 6 mesi, il tempo di prendere la cittadinanza. Quando sono venuto qui le leggi erano un po’ cambiate, quindi l’unica cosa che potevo fare, visto che non potevo lavorare, era andare in palestra: sono andato da Claudio Novelli, in una palestra di kickboxing e facevo quello. Così sono entrato in contatto con la Kombat League e ho cominciato a fare qualche match di mma per essere pagato (era il 2007, i soldi non erano tanti.. mi pagavano 100/200 € e spesso nemmeno mi pagavano): io insegnavo jiu-jitsu a Claudio che era il mio allenatore, e lui mi insegnava la kickboxing… mescolavamo il tutto e combattevo così. Ho fatto i miei primi due incontri con la Kombat League, con Claudio che mi accompagnava all’angolo.. tutto molto improvvisato: ho vinto il primo a Venezia, ho perso il secondo a Verona… vincevo, perdevo, continuavamo ad allenarci così senza una vera e propria conoscenza delle mma. All’epoca in Italia il livello del jiu-jitsu era ancora basso quindi io me la cavavo con questa disciplina. Poi sono entrato in contatto con Marco Vigolo che sta a Verona, ci siamo allenati insieme qualche volta; poi ho fatto qualche incontro in Croazia (match da due round, quindi non erano proprio professionisti, però ho fatto una bella esperienza); poi sono andato in Svizzera con Fabrizio Nascimento. Giravo un po’ dappertutto con chi mi dava una mano, finché un giorno un mio amico di Cortina viene e mi dice che deve presentarmi il miglior maestro di mma in Italia: Filippo Stabile. Io non sapevo chi era, non lo conoscevo, nemmeno giravo per Milano. Sono andato a fare degli incontri per delle piccole federazioni con Stabile che stava al mio angolo: per la prima volta mi sono trovato con uno che ne sapeva davvero. Da lì ho fatto il mio primo incontro professionale SERIO che è stato al Milano in the Cage.. io in quel periodo pesavo sui 70/72 kg e combattevo nella categoria -76 kg, ma non mi importava perché volevo combattere: ho fatto quel match contro Celotto che era un atleta più pesante e che si allenava come si deve, mentre io ero solo un ragazzo con tanta voglia di fare. Ho perso per KO. Quella è stata la mia ultima sconfitta, dopo ho iniziato a lavorare con Filippo Stabile seguendo una metodologia di allenamento, con un vero game plan.. finalmente avevo qualcuno che mi seguiva. È da quel momento che ho iniziato a vincere, ho fatto 7/8 vittorie consecutive di cui l’ultima ad Oktagon.
MMA ARENA: Dopo aver ottenuto grandi risultati, ti sei preso una lunga pausa.. come mai ti sei allontanato dai combattimenti? Ho visto che hai fatto un match, vinto, negli Stati Uniti.. cosa ti ha spinto a ritornare?
Rafael: Io in tutto questo giro mantenevo il mio percorso col jiu-jitsu: andavo in Brasile, mi allenavo, ho preso lì la cintura marrone. Poi sono andato a Miami da Rilion Gracie che mi ha dato la cintura nera e in quell’occasione mi ha detto ‘guarda Rafael, in Italia perdi tempo, i soldi sono qui in America e con il record che hai posso inserirti dove vuoi, ci lavoriamo un po’ e andiamo a fare degli incontri come si deve’. Avrei dovuto fare un ultimo incontro qui in Italia, al Milano in the Cage 3, ma la settimana prima del match mi sono fatto male in palestra: ci ho provato fino all’ultimo ma non ho potuto combattere perché mi ero rotto il crociato. Avevo già il biglietto pronto per andare in America con il visto da atleta: mi sono operato qui in Italia e poi sono andato negli Stati Uniti a lavorare con Rilion Gracie. Ho fatto fisioterapia per 6 mesi e alla fine sono rimasto 6 anni lì: ho scoperto che mi piaceva di più insegnare jiu-jitsu piuttosto che combattere di mma.. mi piaceva combattere, ma facevo più soldi insegnando. Ho recuperato, ho provato a combattere ma mi sono rifatto male e mi sono dovuto di nuovo operare al legamento crociato. Dopo questo ho perso un altro anno. Mi sono preparato per un altro match.. mi rompo il menisco, altra operazione. In pratica gli ultimi tre anni sono stati un continuo rompersi e sistemarsi. Dopo l’ultima operazione sono riuscito a prepararmi per un match (mi sono allenato con altri atleti UFC e Bellator, tutti bravi): ho fatto questo incontro e ho vinto. Però in Italia ho lasciato una figlia che all’epoca aveva 3 anni e adesso sono tornato che ne ha 6: è stato questo il motivo del mio rientro. Stavo alla grande in America, facevo la bella vita.. insegnavo jiu-jitsu, facevo surf e tutto quello che mi piaceva. Però sono tornato per stare con lei. Non faccio più l’idraulico, ho aperto la mia palestra dove insegno jiu-jitsu, mma, kickboxing e muay thai con altri istruttori. Adesso che sto in palestra tutti i giorni mi sono voluto rimettere in gioco perché mi mancava combattere. Ovviamente sono tornato da Filippo Stabile che è stato un grande amico, mi ha aiutato e mi ha fatto crescere come atleta.. io sono uno che ci tiene alla bandiera: ho iniziato jiu-jitsu con Rilion Gracie e finirò con Rilion Gracie; così come Stabile è stato il mio primo coach di mma che mi ha fatto lavorare seriamente, sono orgoglioso di rappresentare il suo team. Adesso faccio il mio rientro al Praedator 4 e dopo un mese sarò al Venator. Spero di divertirmi e di far divertire il pubblico.
MMA ARENA: Quali sono i tuoi piani futuri?
Rafael: Ho un buon record adesso, vengo da 9 vittorie consecutive. Ora voglio allenarmi ma non voglio fare come prima che facevo 4 incontri in un mese e mezzo; voglio fare 2/3 match all’anno e vedere dove mi portano. So cosa vuol dire essere un atleta professionista di mma: se vuoi arrivare alla vetta intanto conta l’età.. si può spingere sui ragazzi più giovani, quando ti puoi permettere di rimanere qualche mese senza combattere. Uno che deve mantenere una famiglia e deve fare i conti non si può permettere di vivere solo ed esclusivamente di mma. Io ho già fatto parecchio, mi diverto a combattere: quello che voglio ad oggi è divertirmi, fare qualche bell’incontro e mantenere un record pulito. Questi sono i miei piani per il futuro. Ho questi due appuntamenti che mi gasano tantissimo e spero di far contento il pubblico.
MMA ARENA: Grazie mille Rafael!
Rafael: Un abbraccio, grazie mille a voi!
Appuntamento con “Praedator 4 is back” il 24 marzo a Trezzo sull’Adda (Milano).