Chiacchierando con… Matteo “Fudo” Riccetti

In un mondo in cui i social hanno un ruolo sempre più importante e anche gli sport da combattimento non ne sono immuni, dove è sempre più complicato distinguere gli atleti di valore da quelli che millantano situazioni e risultati, Matteo Riccetti rappresenta una piacevole eccezione. Personaggio schivo e riservato, se si vuole sapere qualcosa su di lui o sulla sua carriera, la cosa migliore è chiederglielo personalmente. È ciò che abbiamo fatto, approfittando della notizia del suo prossimo match al Praedator 4 contro Junior Karanta. Ne è scaturita una panoramica a 360° di un ragazzo con molte sfaccettature, le cui vicende della vita lo hanno costretto a diventare uomo molto in fretta. Gentile di animo ma impulsivo, disponibile ma competitivo.. questo è Matteo Riccetti, un fighter che per ora non ha ricevuto tanto quanto sarebbe nelle sue possibilità, ma le cose potrebbero cambiare a partire dal 24 marzo.

MMA ARENA: Partiamo da te.. chi è Matteo Riccetti? Che carattere hai? Quali ritieni che siano i tuoi punti forti? Ma sopratutto, quali sono i tuoi difetti?

Matteo: Ho un carattere molto forte e determinato. Sono ambizioso e sempre pronto a mettermi in gioco.. odio nascondermi, mi piace mettere la faccia in tutto quello che faccio. Ho molti difetti, primo su tutti è che sono molto molto permaloso.. ma ci sto lavorando. Il mio carattere si è formato grazie alle persone che ho sempre frequentato, che mi hanno restituito dei valori che ormai sono andati perduti… come onore, rispetto, fratellanza, sincerità. Ecco perché a volte mi trovo in difficoltà in questo mondo a relazionarmi con le persone, perché io sono un ragazzo di altri tempi.. mi trovo male con la generazione moderna.

MMA ARENA: Che tipo eri da bambino? Com’è stata la tua infanzia?

Matteo: Sono sempre stato un casinista e ho sempre dato tanti problemi.. e devo essere sincero, lo sport mi ha aiutato tanto a incanalare tutta questa energia che avevo dentro e che manifestavo in maniera un po’ sbagliata. Ho iniziato presto con gli sport da combattimento. Ero il classico bambino di compagnia.. non ero cattivo, solo che sentivo una componente fisica molto forte: se vedevo un altro grosso come me, mi ci volevo scontrare per vedere chi era il più forte.. non perché volessi fargli chissà cosa, ma perché mi piaceva vedere chi era il più forte, è sempre stato così.

MMA ARENA: Amicizie: sei un tipo aperto oppure sei più il tipo da ‘amici storici’? Hai più amici nel mondo del fighting o al di fuori?

Matteo: Io cerco di essere cordiale con tutti però non mi piace essere l’amico di tutti. Conosco tutti, saluto tutti, non sono un tipo “musone” quindi scambio due parole con tutti. Ho i miei amici storici, da quando ero bambino.. amici di infanzia a cui sono molto legato. Poi ho un altro gruppo di amici che reputo fratelli e sono quelle persone con le quali vivo quotidianamente la stessa passione per la squadra della mia città. Per me l’amicizia è un valore che dai alle persone, quindi non può darla a tutti. Quegli amici che reputo fratelli sono pochi, perché se hai troppi amici vuol dire che non sono amici veri. Per quanto riguarda il mondo del fighting.. io in quell’ambiente conosco tutti ma anche lì gli amici si possono contare su due mani, quindi posso dire che ho più amicizie al di fuori del fighting perché nel nostro mondo credo che ci siano molta gelosia e tanto lecchinaggio. Sto sempre attento quando parlo con qualcuno perché mi fido poco.

MMA ARENA: Restando in tema, si possono avere amicizie nel mondo del fighting oppure è un mondo competitivo dove è difficile farne di forti? Se ci sono, dimmi tre o quattro nomi di amici veri che hai in questo ambiente..

Matteo: Secondo me si possono avere amicizie nel mondo del fighting, certo con le dovute attenzioni perché non puoi essere l’amico di tutti.. sennò poi diventi un bersaglio perché userebbero i tuoi punti deboli per colpirti. Io ne ho alcuni, tra atleti ed ex atleti.. ti faccio tre nomi: Roberto Fantasia, Paolo Zorzi, Ernesto Papa. Per me sono amici veri di cui mi fido e a cui voglio un gran bene. Loro sono persone che combattono e che hanno combattuto fino a poco tempo fa e che reputo veri.

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MMA ARENA: Donne: sei un bel ragazzo, un tipo che piace.. ma non sei fidanzato, perché? Ti ritieni inaffidabile o è per questione di tempo? Non ci pensi a una famiglia?

Matteo: Eh bella domanda.. onestamente ci sono vari motivi, uno di questi è che, come altri, ho ricevuto molte delusioni e quando rimango deluso mi ci vuole un po’ per recuperare.. mi affeziono anche alle famiglie e quando non le vivo più ci resto male perciò vado sempre coi piedi di piombo. Diciamo che ultimamente sta cambiando qualcosa, quindi chissà.. questo è un periodo della mia vita molto fortunato per tanti aspetti, quindi secondo me potrebbe cambiare anche questa situazione. Credo molto nella famiglia. Io purtroppo la mia famiglia l’ho vissuta per 15 anni, fino alla perdita di mio padre quindi uno dei miei sogni è farmi una famiglia vera.

MMA ARENA: Tuo padre come viveva il figlio che stava facendo i primi passi nelle arti marziali? Questa mancanza, come atleta, pensi che ti abbia segnato a livello decisionale? Se ci fosse stato lui, saresti nello stesso punto in cui sei adesso o magari avresti fatto qualche scelta diversa?

Matteo: Anche mio padre ha fatto l’atleta ad alti livelli, è stato anche nel giro atletico di scherma. Per lui lo sport è stato fondamentale, è lui che mi ha sempre spinto a fare sport. È una persona che mi ha sempre spinto a cercare l’eccellenza, a provare di fare qualcosa di importante nella vita e a non accontentarsi mai. Lo ringrazio per questo, perché se oggi sono una persona che vive cercando l’eccellenza è perché lui mi spingeva a farlo, a cercare sempre di mettermi in difficoltà, a cercare sempre la perfezione. Mio padre non mi ha mai fatto tanti complimenti.. era una persona che diceva “chi arriva secondo è il primo degli stupidi”, per lui contava solo chi vinceva. Questa cosa mi ha segnato, perché ora vivo molto il risultato in maniera positiva ma anche negativa. Se mio padre fosse ancora qui credo che non sarei a questo punto.. non avrei intrapreso questa carriera perché lui non amava tanto gli sport da combattimento… credo che a un certo punto mi avrebbe messo i bastoni tra le ruote. La morte di mio padre da una parte mi ha tolto tantissimo, ma dall’altro mi ha trasformato in quello che sono oggi. Mi ricordo che guardavamo Tyson insieme, ma non ha mai amato quello che facevo..

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MMA ARENA: Facciamo finta che devi combattere domani. Oggi è il 23 marzo: lui verrebbe a vederti combattere? E cosa ti direbbe?

Matteo: Lui sicuramente sarebbe venuto a vedermi e si sarebbe messo in un angolino perché odiava stare in primo piano, e mi avrebbe detto (cosa che mi diceva sempre): “ricordati Matteo che l’impegno non serve a niente se non c’è il risultato e il risultato è solo nella nostra testa, quindi vai e vattela a prendere”. Lui mi diceva sempre che la vittoria e la sconfitta vengono determinate esclusivamente dalla nostra testa, perciò “vattela a prendere perché la vittoria è nella tua testa”.

MMA ARENA: Cosa ti piace fare oltre al fighting? Passioni, hobby.. Cosa faresti se non fossi un fighter?

Matteo: Chi mi conosce sa che ho una passione che è proprio uno stile di vita, e riguarda la squadra della mia città che vivo giornalmente cercando di condividerla con il mio gruppo e con altri. Poi un’altra passione che ho, e in pochi lo sanno, è per la pesca (ora faccio poco perché non ho tanto tempo, ma mi è sempre piaciuta). Poi ho una passione per i cani.. per me sono incredibili. Ho un cane ed è un qualcosa che mi riempie la vita. Se non avessi fatto il fighter avrei sicuramente cercato qualcosa per emergere – non avrei mai potuto fare un lavoro “statico” – per via del mio carattere.. qualcosa di particolare, non mi sarei mai visto in un lavoro normale.

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MMA ARENA: Parliamo della tua carriera. Sei entrato ad allenarti con Filippo Stabile da un po’ di tempo, senti la differenza? Ti senti più forte di qualche anno fa? Percepisci la crescita allenandoti?

Matteo: Io rispetto molto chi mi ha allenato prima di Filippo e li ringrazio, non sono uno di quelli che quando cambia disprezza il passato, anzi.. sono persone che mi hanno fatto crescere e con le quali mi alleno tuttora quando sono in Toscana. Però, parlando di Filippo.. è una persona molto carismatica che sa veramente quello che fa. Ha una personalità molto spigliata che ti trasmette sicurezza in quello che fai e in quello che sei. Io sto lavorando a 360° sotto ogni aspetto con i migliori, quindi mi sento molto migliorato non solo da un punto di vista tecnico, ma anche caratteriale. Il match che mi aspetta è molto importante perché il mio avversario é fisicamente “mostruoso” e con tanta forza.. quello che fino a oggi dicevano a me. Ho voluto un avversario simile a me per testarmi fino in fondo.

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MMA ARENA: Com’è il tuo approccio ai match? Man mano che si avvicina l’incontro, come la vivi?

Matteo: Io amo il confronto fra due atleti (io ho fatto di tutto.. K-1, lotta, grappling), amo lo sport quindi vivo tutto questo con il confronto. Certo, il nostro sport è particolare, ma io lo reputo il più bello di tutti perché le emozioni che provi quando sei lì non te le da nient’altro.. finché non lo fai, non puoi capire. Però io sono il solito Matteo, cerco sempre di essere allegro, spigliato, solare, concentrato. Alla fine questa è la cosa che amo di più, quindi la vivo con positività (se non la vivessi in questo modo vorrebbe dire che non è la cosa giusta per me), non si può vivere con l’ansia o con la negatività.

MMA ARENA: Sei ritenuto uno dei talenti più puri che abbiamo, sei una potenza.. eppure non sei ancora arrivato al top per quello che potresti fare (adesso ti si apre una porta con il match che hai tra poche settimane), perché? Scelte sbagliate? Sfortuna? C’è gente che ha meno potenziali di te eppure ha avuto più possibilità di farsi vedere anche all’estero..

Matteo: Credo che non ci siano scelte giuste o sbagliate. Nella vita, quando uno si impegna, crede in se stesso e in quello che fa, le occasioni arrivano sempre… non bisogna abbattersi mai, uno deve guardare se stesso e mai gli altri. Io credo che il nostro momento stia arrivando, l’ho sempre detto, non ho mai smesso di crederci fino in fondo. Il Matteo che vedrete il 24 marzo è un Matteo che può ambire a qualsiasi cosa. Chi merita emerge sempre.. se non è oggi, è domani, ma emerge SEMPRE.

MMA ARENA: Vorrei aprire una parentesi sul match con Cerilli, che sicuramente è quello che ha caratterizzato la tua carriera. Al di là delle polemiche, si percepisce che è una ferita rimasta aperta.. perché? È una questione di rimpianto per come è andato o per qualcos’altro?

Matteo: Quello è un match che mi ha segnato. Ho vissuto le settimane prima del match con un infortunio al braccio, forse col senno di poi non avrei dovuto combattere.. ma mi sono curato e ho combattuto. È un match che mi ha fatto capire i miei errori, quindi lo uso come spartiacque tra un “Matteo Fudo Riccetti prima e dopo”. È un match che se mi ripropongono lo rifarei domani, non perché credo che Cerilli sia uno scarso atleta – io lo rispetto come atleta – ma per come è andato: c’era un arbitro che non poteva arbitrare un match di quel livello, doveva essere gestito totalmente in maniera differente (non solo lo stop, anche nelle fasi iniziali).. un arbitro di livello non lo avrebbe gestito così. A livello sportivo ci penso e non ci penso, è a livello personale che non mi vanno giù le cose che mi ha detto. Io sono legato alle mie origini, alla mia famiglia, a come sono stato cresciuto… siccome nei giorni dopo si è permesso di mettermi etichette e di commentare cose che vanno al di là dello sport io ti dico: Cerilli-atleta lo rispetto, Cerilli-persona no. Ci sarà modo di chiarire questa cosa al di fuori del fighting.

MMA ARENA: Veniamo al match che ti aspetta. Atleta molto forte, magari in pochi lo conoscono, ma è uno che come te ha una grande chance e vorrà coglierla. Cosa pensi del tuo match e del tuo avversario? Cosa si deve aspettare la gente?

Matteo: Fisicamente il mio avversario è imponente, ha una forza assurda.. si parla di un peso massimo di 2 metri per 120 chili di massa. Lavora molto col jab, secondo me patisce un po’ sul wrestling e sul bjj. Sicuramente è un avversario che cercherà di imporre la sua fisicità e la sua forza, i suoi colpi.. sulla lunga distanza secondo me perde molto. Però bisogna stare attenti perché nei primi minuti è un atleta che può fare veramente molto male, quindi va gestita con intelligenza la sua prepotenza fisica. Per me sarà un match dove dovrò mostrare tanto la mia intelligenza sportiva. Sono contento della scelta di questo avversario perché ha caratteristiche simili alle mie: fisico imponente e tanta forza. Ma credo di essere superiore a lui nel wrestling, quindi cercherò di stupire con uno striking diverso, cercherò di colpirlo nella sua sicurezza. Secondo me sarà un bel match, tra due veri pesi massimi, veri KO, emozioni forti.

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Junior Karanta

MMA ARENA: Tu come ti giudichi come fighter? Sei critico verso te stesso? Dove pensi di dover migliorare?

Matteo: Sono una persona molto umile e ipercritica, quindi cerco sempre il difetto perché secondo me migliorarsi vuol dire cercare quei difetti da modificare. Lavoro in ogni ambito del combattimento con i professionisti del settore, è una cosa complicata per i vari spostamenti ma anche perché quando ti trovi a lavorare con atleti specializzati in una disciplina, patisci un po’. Però vedo i miglioramenti. Penso di dover migliorare ancora sul lavoro a parete, sulla lotta e sul jiu-jitsu. Non mi pongo limiti, sono ambizioso, rimango umile, e il lavoro costante tutti i giorni è l’unica chiave per arrivare davvero.

MMA ARENA: Cosa vuoi dire alle persone che verranno a vederti combattere al Praedator 4 il 24 marzo?

Matteo: Prima di tutto voglio fare alcuni ringraziamenti alle persone che mi stanno aiutando negli allenamenti: Filippo Stabile e lo Stabile Fight Team, Simone Stabile che è una persona a cui voglio bene e che c’è sempre quando ho bisogno; Simone Benedettini della Kurosaki Dojo, che mi sta aiutando nella thai; Riccardo Niccolini per la lotta libera e Bernardo Serrini per il jiu-jitsu; Giovanni de Nitto per il pugilato. Devo anche ringraziare la mia città perché il giorno che ho iniziato a fare questo sport e a sognare e la carriera professionistica, mai avrei pensato di ricevere tanto affetto (so che stanno preparando dei pullman per venire)… per me è una gioia immensa, la vittoria più grande: essere voluto bene dalla propria gente. Ringrazio tutti quelli che verranno e vi assicuro che assisterete a uno spettacolo tra due pesi massimi veri. Arriverà un Matteo migliorato in tutto. Aspettatevi di tutto perché io voglio impressionare tutti il 24 marzo!

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Appuntamento al 24 marzo a Trezzo sull’Adda (Milano) e in bocca al lupo a Matteo per l’importante impegno che lo attende al Praedator 4.

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