Un futuro incerto per Jon Jones

Ieri si è svolta l’udienza riguardante il caso del test antidroga fallito e questo è stato l’esito: la Commissione Atletica della California ha deciso di revocare la licenza da fighter a Jon Jones e lo ha multato di 205000 dollari, però potrà richiedere di nuovo la licenza a marzo del 2019.

Il dirigente della Commissione Andy Foster ha specificato però che Jones non potrà reintegrarsi finché USADA non avrà concluso il processo per la sospensione. Infatti la decisione della CSAC è solo una parte della vicenda che coinvolge l’ex campione, che dovrà attendere anche l’esito del partner di UFC.

L’avvocato di Jones non ha contestato i ritrovamenti nel test antidroga, ma ha sostenuto che Jones non ha preso consapevolmente la sostanza proibita (come ha sempre ribadito anche Jones); la difesa si è incentrata sul fatto che lui ha passato i test antidroga a inizio luglio e di nuovo l’11 ottobre a parte il fallimento del 28 luglio, cosa che non indica l’uso intenzionale o meno secondo il ricercatore antidoping Paul Scott.

Jones ha detto:

“Questa è davvero una situazione di merda. Non capisco come sia successo tutto questo e come quella cosa sia finita nel mio sistema. Sto cercando di capire come tutti gli altri.”

Il commissario Martha Shen-Urquidez ha interrogato Jones sui suoi problemi legali del passato e sul test antidroga fallito nel 2016, e durante l’interrogatorio Jones ha ammesso di non aver mai fatto i suoi “tutorial” di USADA, nonostante fossero firmati da lui.. ha detto che il suo management li faceva per lui e li hanno falsificati.

Adesso resta da sapere l’esito di USADA che, come già detto in precedenza, potrebbe spenderlo per quattro anni essendo stato recidivo.

Durante la sentenza, Jones ha anche dichiarato di non essere più la testa calda di una volta e ha sottolineato di non essere un imbroglione e che “la scienza lo ha preso a calci in culo”, inoltre:

“Prendere intenzionalmente gli steroidi tipo una settimana prima del match e rovinare tutti quei mesi parlando ai bambini, sarebbe semplicemente stupido. Non sono assolutamente la stessa persona di tre anni fa quando sono stato coinvolto nell’incidente con omissione di soccorso.”