In questo inizio anno gli eventi si susseguono frenetici, ieri è stato il turno dell’attesissima quarta edizione del Magnum, show che ambisce, non senza motivo, a diventare il punto di riferimento per le MMA italiche, ruolo che fino ad oggi è stato di Venator ma che è quanto mai in dubbio nel prossimo futuro dato che la concorrenza è tanta.
Non essendo stati presenti non possiamo fornire un reportage completo ma abbiamo visto la diretta streaming (farla free sulla pagins fb per noi e’ scelta saggia) e possiamo dare un parere su quello che ci hanno mostrato le telecamere.
Partiamo dalle note positive: lo show è stato piacevole e ben confezionato nel suo complesso; luci, effetti, musiche, video, intrattenimento , qualità delle riprese televisive, posizionamento delle telecamere, tutto di livello superiore alla media italiana, in un certo senso ci ha ricordato Oktagon per il voler mettere lo spettatore a suo agio e la cosa non stupisce visto che Max Baggio anni fa si è formato alla Corte di Carlo Di Blasi. Insomma siamo certi che coloro che erano al palazzetto si sono divertiti e, lo ammettiamo, guardando il monitor anche a noi è venuta la voglia di essere li.
Guardando con occhio più attento si nota però una serie di particolari che magari sfuggono agli occhi dei meno allenati, dettagli che però contraddistinguono una promotion da una grande promotion e vorremmo che vengano sistemati in futuro:
– perché avvalersi della Croce rossa invece di un medico sportivo?
– perché non viene fornito sgabello e bottiglia d’acqua agli atleti ad ogni round?
– perché non vengono usate le 2 porte della gabbia?
– perché gli atleti avevano guantini diversi invece che un tipo standard fornito dall’organizzazione?
– perché il matchmaker era anche tra i giudici nella card pro quindi in posizione ambigua per quanto siamo certi delle sua correttezza?
-perché non ci è ancora stato spiegato l’annullamento del match tra Hassanzada e Annichiarico?
Diettagli come detto, ma se si ambisce al top bisogna guardare proprio a quelli, speriamo che non si dica che dobbiamo essere promoter per fare queste domande.
Ma veniamo ai match, la parte più importante : teniamo presente alcune defezioni importanti , di quelli restanti alcuni ci sono piaciuti, altri meno, ma è cosi per ogni evento, va detto.
I primi incontri si sono risolti alla svelta, non ci sono parsi equilibrati e comunque non di livello per un evento del genere ma può succedere quando i fighter sono esordienti o poco più ed è più difficile inquadrarli
Si inizia la parte clou, almeno per noi, col match femminile tra Di Segni e Kamal Beik. Dura meno di quello che avevano preventivato ma non è colpa di nessuno, il merito è tutto di Eden Von Hell che è cresciuta in maniera esponenziale da quando si allena alla JW e ha ragione facilmente di un avversaria che in sede di pronostico si riteneva ostica
A questo punto è arrivato il match che per noi è statoil migliore della card (e che a primo acchito ci stavamo colpevolmente dimenticando di menzionare), quello tra Mircea e Violet. Match complicato per Valeriu, che nella prima parte deve subire le iniziative del forte avversario, salvo poi avere un grande ritorno, finalizzarlo e riprendere il cammino che si era interrotto dopo Bellator
Poi il rientro di Amedovsky: chiunque conosca le traversie fisiche che questo ragazzo ha dovuto affrontare non può che ti fare per lui, ciononostante dobbiamo dire quel che pensiamo, il suo avversario (esordiente) non era neppure lontanamente alla sua altezza. Eppure è noto a tutti che razza di bestia sia Alen dentro alla gabbia. Boh , forse si è cercata una strada prudente visto che era un rientro…speriamo che non si dica che dobbiamo essere matchmaker per fare questa osservazione.
A seguire il match tra Niculae e Murati: combattimento equilibrato fino a quando Niculae tenta una sorta di calcio girato stile taekwondo, manca l’avversario, scivola e offre la schiena a Murati che non si fa pregare nell’accettare il regalo e poco dopo finalizza. Peccato, il match pareva sul punto di decollare verso una terza ripresa di cazzotti vecchio stile
Come ogni evento che si rispetti non poteva mancare il caso arbitrale ed è puntualmente arrivato nel match di Ernesto Papa. Stava conducendo quando una gomitata alla nuca lo ha messo fuori causa. Ci aspettavamo un no contest ma dopo aver visto altre immagini si è deciso di dare la vittoria all’ avversario in quanto il colpo avrebbe colpito anche l’ orecchio e non solo la nuca. Ci inchiniamo alle ragioni arbitrali ma restiamo perplessi, speriamo comunque che non ci dicano che bisogna essere arbitri per poterne parlare
È stato poi il turno di Russo e De Martiis, match che vedevamo con Russo largamente favorito e così è stato visto che ha vinto in breve tempo. Onore a entrambi e alla loro voglia di mettersi in gioco, poi è questione di gusti soggettivi, i match che vorremmo vedere noi sono altri, oltretutto questo era pure una rivincita, hype zero .
Per ultimo il main event tra Punisher Melillo e Kovac. Temevamo una fine rapidissima visto che l’avversario combatteva in pratica senza preavviso, invece una certa abilità nel footwork e un gameplan incentrato nell’evitare la corta distanza e nel colpire con lowkick ha come bloccato l’azione del Punisher, tanto che per noi era sotto ai punti. Quando Gianni ha alzato i ritmi ed è andato a segno con qualche ginocchiata il match è finito. Bella vittoria ma Melillo ci era piaciuto di piu altre volte, forse ha pagato il fatto di non conoscere l’avversario.
Detto che sul numero di spettatori presenti abbiamo sentito vari pareri tutti discordanti e che coprono un ventaglio che va dai 1200 ai 2500 spettatori , numero comunque buono per le MMA italiche, non resta che dare un giudizio finale, ammesso che non ci dicano che dobbiamo essere giornalisti veri per poterlo dare:
decisamente meglio della gita premio in Romania, continuate su questa strada
DP