GSP: “non ho chiuso le porte alla mia carriera”

Da quando Georges St-Pierre ha lasciato il titolo dei pesi medi lo scorso dicembre, è stato abbastanza silenzioso e non era nemmeno sicuro se sarebbe mai tornato a combattere. Parlando ai microfoni di The MMA Hour ieri, la leggenda ha fornito alcuni aggiornamenti sulle sue condizioni di salute, sul suo futuro e ha risposto anche alle critiche ricevute come quelle del presidente Dana White che lo ha accusato di essere tornato solo per una questione di soldi.

Di seguito le parole del canadese:

“Adesso sto decisamente meglio. Mi sto curando, ma ho iniziato a fare digiuni intermittenti e mi ha aiutato molto. Molti dei miei sintomi sono spariti e mi sento meglio, comunque ho perso molto peso, ma sono molto molto tirato. Pare che la causa del mio malessere sia stata probabilmente il fatto che ho provato a mangiare troppo, e ho forzato me stesso a mangiare per aumentare il mio peso, e con lo stress e tutto quanto, non credo di aver fatto la cosa giusta. Ho imparato dai miei errori. Ho bisogno di aspettare la mia condizione fisica, per vedere a che peso arrivo e come sono messo con la salute. Sono ancora in cura, quindi non posso combattere in questo momento, perché come ho già detto, sono sicuro che se ritorno a combattere mi risento male con lo stress e tutto quanto. Perciò devo aspettare un po’ per vedere com’è. Ho bisogno di stabilizzarmi per un periodo di tempo più lungo. Non ho chiuso le porte alla mia carriera. Allo stesso tempo devo pensare a che peso tornare (se 185, 170 o 155). Ho vinto il titolo a 170 libbre più volte. Questo non vuol dire che non posso tornare lì e puntare di nuovo al titolo, ma adesso che sono alla fine della mia carriera se faccio qualcosa dev’essere qualcosa che mi eletrizza, una situazione che mi esalti. L’ho detto più volte. Sarò ripetitivo ma è la verità.

[In risposta alle critiche] Io ho messo in palio la mia carriera. È stato molto rischioso. Era un’idea partita col mio coach John Danaher, e io ho pensato che fosse una grande idea per mettere a tacere alcune critiche, ho avuto del tempo per mettere su del peso ed è quello che ho fatto. Ho cambiato il mio modo di combattere. Ho cercato di fare di me stesso un fighter più interessante, uno di quelli che riesce a finire i match non ai punti. Questa era una delle altre critiche. Credo di aver risposto a tutte le critiche nello stesso tempo. Ecco perché sono contento del risultato di quel match. Se avessi perso, avrei perso molto. È stato rischioso. Ho preso il rischio. E Dana forse non è contento di ciò, perché lui non mi controlla. Forse è abituato ad aver a che fare con persone che controlla, ma non controlla me. Io non dipendo dal combattimento. Non ho bisogno di UFC per vivere. Sono stato lì, l’ho fatto, ma non dipendo dal fighting. Ho altre cose da parte che non hanno niente a che fare con UFC, e non ho bisogno di combattere per il resto della mia vita se non voglio. Detto ciò non posso combattere in questo momento, e le cose nelle mma cambiano rapidamente. Non lo so. Forse tra qualche mese uno vincerà il titolo e diventerà il nuovo re del pound-for-pound, e magari questa cosa mi stuzzicherà. Chi lo sa?”