Intervista esclusiva con Frank Merenda

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La conferenza stampa nella quale Frank Merenda ha svelato i primi dettagli di Venator 4 non è certo passata inosservata. La gioia degli appassionati nel veder ripartire quella che è stata, per distacco, la promotion leader del settore, è stata sostituita da perplessità,  in alcuni casi malumore, al momento in cui sono state rivelate data e location.

L’annuncio di un paio di giorni addietro riguardante il cambio di data ha cancellato il problema alla radice, ciononostante ci è rimasta la curiosità di approfondire certi temi direttamente con Merenda, per questo lo abbiamo nuovamente contattato e lo possiamo solo ringraziare per la grande disponibilità.

MMA ARENA: Con l’annuncio del cambio di data si è scongiurato il pericolo di infinite polemiche in prossimità dell’evento, col senno di poi rifarebbe la stessa scelta che non è stata accolta in maniera propriamente entusiastica?

Frank Merenda: Non penso sinceramente che vi sarebbe stato il pericolo di infinite polemiche, non ne capirei il motivo, se non da parte di qualche esagitato o da parte di qualcuno che quelle polemiche avrebbe avuto interesse a crearle e ad alimentarle.

Anzi, penso sarebbe stata una ottima occasione, seppur involontaria, per testare il livello di maturità della stampa italiana e degli addetti ai lavori in generale. Ma è qualcosa di passato quindi inutile fare dietrologia o processi alle intenzioni

MMA ARENA: Mi può spiegare comunque il perché di quella scelta? Io ancora non ho capito, lasciando da parte le polemiche, lei ritiene che al momento ci possa essere spazio per due eventi lo stesso giorno e nella stessa città?

Frank Merenda: La scelta, che qualcuno ci creda o meno, non è stata “dettata” da nulla tranne che dalla voglia di organizzare l’evento in una location prestigiosa senza scendere a compromessi e dagli impegni che il mio team di lavoro ha. Avevamo all’inizio optato per Aprile ma la location per burocrazia interna (non hanno mai tenuto un evento come il nostro e volevano capire bene internamente cosa fosse, che rischi comportasse ecc..) non riuscì a confermarci la data richiesta in tempo.

Data che venne poi opzionata da un altro evento. Il 5 si profilava come la prima data possibile per l’evento senza andare troppo in là per i fighter. Considera che l’organizzazione di un evento come il nostro richiede tempo, non è solo arrivare, montare la gabbia e far entrare la gente. A parte per le MMA, siamo famosi per creare show spettacolari con i quali siamo finiti anche sulla stampa ultimamente, proprio grazie a un mio evento a Rimini di qualche settimana fa.

La settimana successiva a Venator saremmo stati di corsa per Lubiana dove ci saremmo dovuti trasferire in massa per allestire una location con interi set cinematografici (ben 3!) e avevo già messo la troupe molto sotto stress pur di fare comunque l’evento promesso a fighter e management vari.

Poi il management che gestisce le apparizioni europee di una leggendaria band Heavy ha richiesto con veemenza quella data e la location ha dovuto esercitare il diritto di recesso per non perdere un cliente fondamentale per loro, ma si sono prodigati per avvantaggiare noi a questo punto per il 19. Data che comunque ci mette sotto stress perché con tutta la troupe saremo all’estero fino a qualche giorno prima. Ma daremo comunque il 200%.

Andando alla tua seconda domanda, so che qualcuno come ovvio abbia visto dietrologia o cose del genere (seppur inesistenti) nella sovrapposizione di data. Sovrapposizione della quale ripeto venni informato ad accordi presi. Non seguo purtroppo come vorrei la scena dei vari eventi minori di MMA in giro per l’Italia poiché sono veramente molto impegnato con le mie aziende e con i miei viaggi all’estero.

Ciò detto, vorrei fare una semplice considerazione numerica così da permettere alle persone di ragionare con la propria testa. Sinceramente, fosse stato un evento come Magnum o Slam o Golden Cage o MiT o qualunque evento legato a noi da stima e amicizia probabilmente avrei avuto a prescindere più che due pensieri prima di confermare l’evento. Non sento questo senso di gruppo, di attaccamento o riconoscenza verso chi per far parlare della propria promotion “sputa” sulla cintura della nostra organizzazione in conferenza stampa. È un atteggiamento che sfocia nel trash di bassissima lega e che si allontana troppo da ciò che io reputo “marziale”. Penso che certe linee non andrebbero mai superate. Va bene lo sfottò, va bene la battuta acida, va bene l’egomania e tutto. Ma certi messaggi sono veramente brutti. Non sono “punk”, né brutti e cattivi nel senso di cool. Sono solo stupidate. Magari comportarsi da persona seria potrebbe portare benefici nel prossimo futuro.

Ciò acclarato dal punto di vista meramente umano, un evento al Teatro Principe non ha bisogno di “pubblico”. Non lo ha mai avuto. Il Principe tiene 400 persone. Una serata standard con 15-16 match riempie tutti i posti semplicemente con dieci amici e parenti a testa dei fighter e qualche addetto ai lavori. E sei già a tappo. Facciamo i seri. Non ha bisogno di pubblico “esterno” per “mantenersi” quindi qualunque accusa di “contro-programmazione” è sciocca e foriera solo di odio e dietrologia stupida che non poggia nel mondo reale dei numeri. Nel wrestling sarebbe definita una location da mini in-house show che si regge sul pubblico ristretto portato dagli atleti e stop. Costi zero, azione e divertimento se i match vanno bene e via.

In Italia abbiamo creato eventi di MMA, penso a Venator 3, con 2300 paganti e dispari. Altre organizzazioni seppur con modi diversi hanno fatto anche numeri più ampi. Venator 3 sarà in una location straordinaria ma che non terrà prudenzialmente più di 1000 posti. 

Anche facendo sold out  in entrambi gli eventi, non siamo minimamente vicini ai numeri di appassionati che si muovono per le MMA se l’occasione è giusta e le cose sono fatte bene. Tolto qualche fan super hard core che di cuore avrebbe voluto vedere entrambi gli eventi, qualche esagitato che sarebbe saltato sul carro della polemica (e magari Venator 3 se l’è visto piratato a casa con gli amici ma ora fa lo straccia vesti) e qualche addetto stampa che avrebbe dovuto “dividersi” per la serata (magari mandando un collega nell’altra promotion), non vedo grossi problemi nell’organizzare insieme due eventi tra l’altro con modalità e target così diversi.Se poi dobbiamo avere problemi a fare pubblico in un teatro che ha la capienza del mio salone più veranda, allora le MMA in Italia hanno altri problemi che vanno al di là delle date di Venator.

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MMA ARENA: Le dico cosa mi piace e cosa non mi piace della card che avete presentato finora: ci sono tanti atleti stranieri. Ho ancora negli occhi il Venkon di qualche mese fa, tanti stranieri, anche forti ma poi la gente non li conosce, l’hype rimane inesistente e i palazzetti restano semivuoti, non ha timore che possiate correre anche voi questo rischio? 

Frank Merenda: Penso che le problematiche che ha avuto Venkon siano poco da imputare alla card a dire il vero, se vuoi la mia opinione sincera. È stato un ottimo evento sotto ogni punto di vista. Il limite degli eventi di MMA è creare card ma non avere un budget né una strategia promozionale da un lato. Dall’altro il fatto di tenersi di Domenica notte tra l’altro in una città non proprio “mainstream” amplifica il problema. Sono convinto che la strada intrapresa da Venkon sia corretta ma pagherà nel medio periodo se sapranno lavorare su alcuni dettagli per il futuro senza demotivarsi. Il successo negli eventi di MMA va cercato nel medio termine, non è qualcosa che accade dalla sera alla mattina.

Venator 3 fu ancor più pieno di stranieri rispetto a Venator 4 e fu un grande successo di pubblico e di critica. Penso che certe analisi dovrebbero essere fatte alla luce di un incrocio di dati più approfondito. Anche perché gli stranieri combattono con italiani, non tra di loro (in Venator 3 abbiamo avuto match invece solo stranieri come Meek-Palhares e Sokoudjou- Hamill)

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MMA ARENA: Lei conosce le storia delle mma italiane: Morini-Celotto all’epoca, ma anche Vettori-Scatizzi fatto da voi, oppure Melillo-Pedersoli che non è arrivato in porto al Magnum ma di certo avrebbe fatto parlare: la gente ha fame di dualismi e rivalità, punterete su questo aspetto e quale match che potrebbe essere interessante la stuzzica per il futuro?

Frank Merenda: Il problema di questa filosofia è solo uno: non ci sono fighter a sufficienza in Italia per sostenerla. Soprattutto fighter di livello. Qualcosa si può fare ma appunto è poca roba. Ora purtroppo è saltato il match di Carlo e Gianni. Due prospect solidi con bei risultati internazionali. Posto che l’avrebbe fatto Magnum, ma anche se l’avessimo organizzato noi… e dopo? 

Bisogna rendersi conto che il livello italiano ha bisogno di crescere. Gianni stesso, che è un fighter intelligente e si allena in una accademia internazionale, in una sua intervista di qualche giorno fa dice le stesse cose. Bisogna allenarsi tanto, anche all’estero dove si ha la possibilità di essere esposti a metodiche e sparring partner che in una palestra italiana ancora sono impossibili da avere o quasi e combattere con avversari probanti.

In Italia i fighter forti si contano sulle dita di una mano in tutte le categorie. E Venator è una promotion che vuole dare spazio ai match e alle opportunità di mettersi in mostra per i fighter pronti per fare il salto verso il professionismo vero e proprio. 

In Italia, e lo dico da sempre attirandomi antipatie, si crea tanto hype sull’italiano di talento che mette ko in fretta altri italiani che hanno meno possibilità magari di lui di avere camp professionali, alimentazione e tagli del peso corretti ecc…ecc…

Poi arriva il primo straniero nemmeno fenomenale e ti mette a dormire. Magari perché non ha un record stellare ma non ha mai tirato contro bidoni o si è auto convinto di essere invincibile. Si chiama reality check.

È la lezione che per motivi diversi ha imparato sulla propria pelle Alessio Di Chirico che ha impiegato un po’ per “rodare” il suo livello una volta giunto in UFC. E Alessio è per certi versi un fenomeno con una curva di apprendimento pari solo alla sua umiltà. Ma non tutti hanno quella stoffa. 

I match tra italiani, nella media, sono necessari e devono esserci ma sono un po’ fuori dal nostro radar, poiché sono il “livello sotto”. Sono il livello nel quale si decide “chi è potenzialmente forte” sul serio. Quando lo si è deciso, si può venire in Venator per un match probante con un avversario internazionale. Parliamo di scale diverse.

Poi, laddove emerga un incontro tra italiani potenzialmente interessante per entrambi e lo si voglia tenere a Venator, saremo i primi a valutarlo e a proporlo. Le nostre porte sono sempre aperte.

MMA ARENA: Penini: ha una cintura conquistata legittimamente, ci spiega meglio il match che ha organizzato?

Frank Merenda: Pietro ha una cintura conquistata legittimamente durante una Fight Night contro Cristian Magro. Cintura che è stata “convertita” di ufficio mi sembra in quella di un’altra organizzazione e che poi è stata addirittura persa a favore di Leon Aliu pochi giorni fa.

La regola ai detentori di cintura è stata spiegata molto chiaramente. Puoi andare a combattere dove vuoi ma se perdi, rischi di perdere anche la cintura Venator. Questo ovviamente a insindacabile giudizio dell’organizzazione accade sempre, a meno che tu non abbia perso un super-match contro un fenomeno dove comunque hai dato battaglia e spettacolo.

Una eventuale vittoria di Pietro lo avrebbe potuto portare a una riunificazione del titolo contro il vincitore tra Billstein e Schiavolin. Mi pare ovvio alla luce degli ultimi fatti che il suo percorso di crescita debba passare per qualche altro match di perfezionamento e altri camp probanti per incrementare le sue qualità, prima di poter aspirare al titolo Venator dei pesi medi.

Pietro ha un grande potenziale tecnico, è un freak anche a livello fisico rispetto ai medi italiani e ora si trova al suo reality check. Spetta a lui e al suo management fare le scelte giuste per crescere e continuare la sua parabola ascendente che ha avuto un piccolo blocco che non deve demotivarlo.

In generale a parte questo caso specifico, la regola è che non si possono perdere match in organizzazioni minori e rimanere detentore di cintura di Venator. È una cosa senza senso e penso che sia pur anco inutile dover argomentare al riguardo.

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MMA ARENA: Match titolati: gli atleti avranno un percorso da fare all’interno della promotion o l’occasione potrebbe arrivare a prescindere? Glielo chiedo vedendo il match di Rigamonti, ottimo atleta ma che in Venator non ha mai vinto 

Frank Merenda: Gli atleti avranno un percorso da fare nella promotion ma devono anche mettersi in mostra in altri eventi che certamente non mancano in Italia, come possiamo notare dal proliferare di eventi e sigle. 

Il match titolato non nasce da una richiesta di Roberto, al quale interessa solo menare le mani, ma dalla necessità di rimettere un punto fermo nella categoria welter dalla quale ripartire. Roberto ha sempre dato spettacolo, si è sempre comportato iper-professionalmente in Venator, accetta qualunque match e non si tira indietro su nessuna condizione e non da ultimo è un “draw”. Queste sono tutte condizioni per le quali si potrebbe ricevere una chiamata a prescindere.

Ciò detto, Roberto avrebbe avuto comunque il suo match ma senza infortuni probabilmente una title shot sarebbe andata a probabilmente a Giorgio Pietrini.

MMA ARENA: Pesi massimi: ok, che di livello in Italia ce ne siano pochi non è un mistero, ciononostante prevedete qualcosa per loro in futuro?

Frank Merenda: Hai detto bene, sono veramente pochi e le promotion sono tante. Daniele, con tutto l’affetto di questo mondo, mi fai domande che dovrebbero contenere già la risposta che vorrei ribadire anche in questo caso: quando emergeranno pesi massimi in Italia che non siano due bufali che si azzuffano e si spompano dopo 30 secondi, se non saranno opzionati già da altre organizzazioni li valuteremo certamente.

Il problema, lo ripeto, non è Venator né la volontà di Venator. È solo il numero e la qualità dei fighter in Italia.

MMA ARENA: Si sta muovendo qualcosa a livello femminile, lei aveva dichiarato di una rinnovata attenzione verso le nostre atlete..

Frank Merenda: Sì certo e ci stiamo muovendo in tal senso anche grazie alla disponibilità dei management che ci sono vicini in questa avventura. Non è semplice perché organizzare qualcosa per le donne è data la scarsità di fighter e possibilità di incroci ancora più difficile che creare match per uomini. Non abbiamo ancora un match femminile “chiuso” ma ci stiamo lavorando.

MMA ARENA: Parliamo di numeri e target, saltiamo ipoteticamente al giorno successivo all’evento, lei sarà soddisfatto se???

Frank Merenda: Sarò soddisfatto se Venator 4 avrà creato match unici e impossibili da vedere altrove come nella nostra tradizione e se il pubblico apprezzerà l’evento sotto ogni punto di vista. Non ci siamo fatti prendere dalle manie di grandezza con la location. Ne abbiamo scelta invece una suggestiva, avanguardista quasi per le MMA e che ci permettesse di avere sotto controllo in modo più marcato che altrove anche i servizi, come proprio da te era stato segnalato e “richiesto” in una lettera aperta al mondo delle promotion di MMA.

Il pubblico ci dirà chiaramente se “ne vuole ancora” oppure no. 

MMA ARENA: Grazie mille presidente, in bocca al lupo per tutto!

Frank Merenda: Grazie a voi, ci vediamo al Fabrique il 19 Maggio per Venator 4.

DP