Partiamo dalle certezze: Conor McGregor nelle vicende che conoscete tutti e che sono sfociate nel suo arresto e nell’annullamento di ben 3 match a UFC 223, non ha tenuto il profilo e il comportamento che si richiede a un campione e icona dello sport che pratica. Da quello che ha fatto non scaturisce nessun messaggio positivo e ci auguriamo che i provvedimenti che verranno presi a suo danno siano duri e non solo di facciata, come ad esempio passare svariate ore con i bimbi spiegando loro perché non si dovrebbe assaltare un bus s fasciando un finestrino.
In queste ore si leggono i commenti più disparati, da quelli dei marzialisti integerrimi che si strappano le vesti per la deriva che stanno prendendo gli sdc e in particolare le MMA, ai puristi che non si capacitano del fatto che le azioni dell’irlandese stiano avendo molta piu risonanza mediatica dell’evento sportivo, ai complottisti certi che si tratti di una macchinazione ordita da quel diavolo di Dana per accrescere l’hype attorno a McGregor in vista di eventuali match futuri.
Siamo abbastanza lontani da ognuna di queste posizioni, l’ultima in particolare ci sembra proprio assurda: UFC andrà incontro a un sacco di grane per questa storia che ha coinvolto troppe persone per essere combinata e che quasi certamente avrà vari strascichi legali. Non dimentichiamo poi dove è avvenuto il fattaccio, non nel giardino di casa a Las Vegas, ma in quella New York che ha sdoganato le MMA pochissimo tempo fa.
Poi è evidente che, quando il polverone sarà passato e lo sdegno popolare sarà indirizzato verso altri avvenimenti, qualcuno inizierà a far due calcoli e a valutare la possibilità di un match tra irlandese e dagestano, evento che farebbe storcere la bocca a molti ma si può star certi che se fosse stanotte demolirebbe ogni record di incasso e di ppv.
Per quanto riguarda l’ennesimo duro colpo all’immagine degli sdc ci permettiamo di dissentire, semplicemente perché la storia ci racconta il contrario:
-Negli anni 60, ad esempio, in USA era difficile combattere se non si era spalleggiati da qualche cartello mafioso. Alcuni tra quelli che oggi ricordiamo solo come campioni erano mafiosi, Marciano per dirne uno faceva il recupero crediti per loro.
-Negli anni anni 70-80 , cioè la cosiddetta età dell’oro, le galere di mezzo mondo hanno ospitato atleti di tutti i livelli, anche grandissimi. Molestie domestiche, possesso e uso di armi, spaccio, furto, omicidio, si trova di tutto, fior di carriere spezzate, per non finire sul cliché dei problemi di Mohammed Alì, atleta che oggi amano tutti ma all’epoca non poteva girare per la strada da tanto era detestato dalle classi bianche.
-Gli anni 90-2000 vedono l’arrivo sulla scena di atleti appartenenti alle gang, disadattati che grazie alla palestra riescono a non farsi ammazzare ma che spesso si portano dietro i loro problemi fatti di abuso, spaccio di droghe e violenza spicciola
Aggiungiamo alcune epiche conferenze stampa gestite dai Don King o Bob Arum di turno che terminarono in risse generali e auditorium sfasciati.
Aggiungiamo anche qualche fatto nostrano registrando che abbiamo qualche atleta in prigione per cosucce tipo appartenenza alla ndrangheta, furto , rapina ecc
Quindi alla fine ci sentiamo di rassicurare tutti: gli sdc e le MMA non periranno per la bravata dell’rlandese, hanno visto molto di peggio, anzi è probabile che alla fine arriveranno a lucrarci sopra.
Lui si è rivelato per quello che è, un bulletto arricchito: assistiamo con divertimento alla fuga dal carro da parte di quasi tutti i sostenitori e ci rammarica ancora oggi che un atleta dello spessore di Jose Aldo possa essere stato martirizzato e deriso dai tifosi dell’irlandese. Questo è il risultato di quanto hanno seminato, ben gli sta!!!
Comunque oggi c’è il calcio, andate a farvi un giro attorno ad uno stadio per vedere le stesse scene che hanno scosso le vs anime così sensibili.
DP
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