Dustin Poirer sa a cosa andrà incontro questo sabato quando entrerà nella gabbia per affrontare Justin Gaethje; sa che è un avversario tosto, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Perciò si aspetta un match duro in cui darà tutto se stesso per dimostrare al pubblico che è il migliore.
Alle porte del match, Dustin Poirer ha parlato di Gaethje, sostenendo che, nonostante la sua bravura, non avrà una lunga carriera se non cambia i suoi modi di fare a livello tecnico:
“Justin è il fighter dei fighters. Alle persone piace vederlo combattere. È un tipo un po’ bruto. Fa fuori ragazzi tosti e sapete che è un tipo che non si fa sopraffare mentalmente. Devi sopraffarlo fisicamente. Devi mandarlo in cortocircuito. Devi far smettere di funzionare il suo corpo. Ha un atteggiamento caparbio e lo rispetto per questo, e so che cosa porterà là dentro. So quanto è pericoloso, la forza che ha e la grinta che porta in un match. Non vado lì per essere danneggiato e fare un bagno di sangue, ma sono un fighter in fondo. Perciò non importa quanto provo a domare quella bestia che ho dentro, quando il gioco si fa duro, viene fuori. Sono fiero di averla perché mi ha portato lontano. Ma questo match sarà come un toro contro il matador. Mostrerò tutte le mie abilità, la mia velocità, la mia precisione, tutto quello su cui ho lavorato per 11 anni. Farò vedere, ancora una volta, che sarò il migliore al mondo. Io so che è un tipo tosto a livello mentale. Si spingerà al limite, e non importa quanto potrà sanguinare o quanto dolore sentirà, lui andrà avanti per cercare di finire il match. E lo ammiro per questo, come ho detto. Questo è uno spirito combattivo. Ma questo è anche un gioco di testa. Devi avere un equilibrio di entrambe le cose. Vedremo. Anche se sarà il miglior Justin Gaethje di sempre, potrebbe iniziare a mostrare quelle sue abilità che ha da dilettante, e altre sfumature nel suo gioco; potrebbe essere più motivato che mai per togliersi dalla testa quella sconfitta e tornare a vincere. Oppure potrebbe essere la seconda versione di se stesso che si chiede dove ha sbagliato, se appartiene a questo sport. Il suo non è uno stile variegato, e l’ho detto quando era con la World Series of Fighting. Sono amico del coach dell’ATT Mike Brown, che ha una mentalità da mma. Capisce il combattimento e capisce gli stili e i matchup, e gliel’ho detto in passato, che questo ragazzo deve cambiare il proprio stile di combattimento altrimenti avrà una carriera breve. Avrà tante buste paga e tanti incontri memorabili, ma non durerà per molto. Io voglio essere campione mondiale. Non sto andando lì per vedere chi perderà più sangue, perché morirei lì. So che potrei, ma non voglio. Voglio andare lì e fare un match tranquillo e mostrare le mie abilità.”
Per questo motivo Gaethje si è chiesto se Poirer ha il cuore e il coraggio per sopravvivere alle difficoltà che si troverà di fronte entrando nella gabbia con lui a UFC on Fox 29; e Poirer risponde così a questa provocazione:
“Io credo che sia carino. Lo scopriremo. Portatemi lì. Andiamo. Non sono Eddie Alvarez, non sono come loro. Posso spezzarmi e ho comunque la miglior tecnica che abbia mai visto nella sua carriera del fighting. Lo vedrete. Io sono un fighter completo e non ho paura. Voglio ottenere la vittoria con ogni mezzo necessario. Lo surclasserò in tutto. Lo farò sembrare un amatore.”