VENATOR FC IV : ANALISI DELL’EVENTO

Sabato siamo stati a Milano come inviati di MMA Arena a seguire Venator FC 4. Tanta curiosità e grandi aspettative per il ritorno di quella che è considerata la top promotion delle MMA italiane .

Partiamo dalla Location; il Fabrique era accreditato di una capienza di 550 persone a sedere fra le due tribune e le sedie nel parterre e a bordo gabbia. Due maxischermi e televisori ovunque permettevano di seguire l’azione anche quando dal vivo si era “impallati” da un angolo o un cameraman. Sottolineiamo questo aspetto perchè in precedenti eventi la mancanza di questo tipo di supporti aveva creato non pochi disagi. Luci e audio di livello veramente alto, due bar sui due lati del locale e tutti i servizi che ci si aspetta da un locale per una serata importante.

Diamo uno sguardo alla gabbia, altro particolare spesso lasciato al caso, abbiamo visto in passato gabbie dove era impossibile stare in piedi o dove ci si faceva male per mancanza di ammortizzazione sul tappeto e sui pali degli angoli. Sembra a posto, ma i giudici insistono per fissare ancora meglio le imbottiture sugli angoli, a maggior tutela della salute degli atleti e quindi la card IMMAF inizia con qualche minuto di ritardo.

Gli atleti del primo incontro dilettantistico trovano un fabrique ancora silenzioso, la tribuna alla destra è vuota e ci sono anche parecchi spazi sulle sedie. Il livello degli incontri IMMAF è molto buono, i nostri sinceri complimenti a chi ha fatto il matchmaking, perchè è raro vedere nei dilettanti confronti di questo livello. Si segnala lo Stabile Team che porta alla vittoria tre atleti su tre. Alla fine della card IMMAF viene annunciata una pausa di un’ora prima dell’inizio della card pro. Ne approfittiamo per parlare con un pò di persone dell’organizzazione e con qualche volto noto delle MMA italiane. Riconosciamo Max Baggio di Magnum, lo staff di UMC , e ovviamente i ragazzi di Superbia Management che erano li ad osservare i loro atleti .

Abbiamo l’impressione di una atmosfera cordiale e rilassata, lontana dal clima di piccole beghe e invidie fra federazioni e promotion che hanno sempre caratterizzato, purtroppo, l’ambiente in Italia. Più avanti questa sensazione verrà confermata, quando alla fine della cerimonia di introduzione nella Hall of Fame di Marvin Vettori e Luke Barnatt, il presidente Merenda invita il pubblico a recarsi al botteghino per acquistare i biglietti per The Golden Cage. Se presidenti di promotion diverse si parlano, creano sinergie, ipotizzano eventi condivisi, può solo essere un bene per gli atleti e per il movimento delle MMA italiane.

Al momento dell’inizio del primo match titolato, quello dei piuma fra Federico Mini e Emrah Sonmez, le tribune sono piene ed anche i buchi nel parterre sono stati riempiti, quindi possiamo affermare che c’erano almeno 500 persone.

Assolutamente fantastico il match per il titolo dei leggeri fra Musardo e Zecchi. Sicuramente fight of the night, candidato per il “fight of the year” e uno dei migliori match mai visti in Italia. Qui, come pure per il main event di Schiavolin contro il tedesco Billstein, ci sarebbe piaciuto poter assistere a cinque riprese, ma l’organizzazione aveva chiarito che non ci sarebbero più stati a Venator match da cinque round, e che anche i titoli sarebbero stati disputati sulla distanza delle tre riprese. Speriamo che possano riconsiderare questa decisione.

Non abbiamo visto all’opera gli ufficiali dell’antidoping, eppure era stata proprio Venator a introdurre i controlli sul suolo italiano. Aspettiamo una nota in merito da parte della organizzazione.

Altro dato che aspettiamo sono gli ascolti all’estero. Luke Barnatt ha fatto tutto il commento in diretta e sicuramente la card pro aveva adeguato spessore internazionale, resta da vedere se gli introiti, fra botteghino, sponsor, e trasmissioni all’estero, possano aver coperto i costi, che da quanto si sentiva dire sono stati alti, si parlava di borse adeguate per i professionisti impegnati, a conferma dell’attenzione della promotion per gli atleti.

Nel complesso Venator IV si conferma un evento superiore alla media, migliore degli altri visti ultimamente in Italia, perde il confronto solo con Venator III.

Ulteriore plauso all’organizzazione per aver fatto arrivare qui i brasiliani del team Nogueira, che hanno dato spettacolo con il loro BJJ. La flying heel hook ai danni di Luca Puggioni è sicuramente l’highlight della serata.

In conclusione una citazione per chi si è occupato della salute dei fighter, ovvero gli arbitri e i cutman che hanno sempre avuto il controllo della situazione.

Venator 4, seppur come già detto non raggiunge i livelli di eccellenza del 3, si piazza in testa alla nostra classifica degli eventi del 2018, anche se il gap con le altre promotion italiane si sta via via riducendo.