L’ex campionessa LFA dei pesi mosca Andrea Lee ha fatto il suo esordio in UFC il mese scorso, ottenendo anche il bonus di Fight of the Night.
Bella performance sì, però in questi giorni Andrea è al centro di una polemica riguardante il marito e coach Donny Aaron, dopo aver postato alcune foto in cui si vedono sulle braccia due tatuaggi: la svastica nazista e il simbolo delle ss.
Il primo a scusarsi, è stato proprio il marito Aaron con una lunga lettera, specificando che quei tatuaggi sono stati fatti nel periodo in cui è stato in prigione e che adesso è un uomo diverso:
“Per favore leggete quanto segue e accettate le mie più sincere scuse a tutti quelli che ho offeso quando le foto dei miei tatuaggi sono diventate pubbliche. Vorrei scusarmi soprattutto con Andrea e con mio fratello Kendrik (entrambi tatuati) per averli messi in una posizione per cui si sono sentiti di difendermi quando non c’è alcuna difesa o giustificazione per quei tatuaggi disgustosi che porto. Vorrei scusarmi anche con gli impiegati di UFC per averli coperti di vergogna e messi in imbarazzo. Non per ultimi, chiedo scusa a tutti i fan delle mma per aver messo in cattiva luce lo sport e per aver offeso tutti coloro che ci hanno supportati per anni. E a tutti i fighters pro con cui ho avuto la fortuna di lavorare nella speranza che non cambino la loro opinione su di me anche se molti di loro conoscono la mia storia. Inoltre, vorrei scusarmi con gli sponsor di Andrea che sono stati accecati da questo così come molti altri. Sappiate che sto offrendo solo le ragioni, niente scuse o giustificazioni per le scelte che ho fatto nei miei vent’anni. Il mio corpo è coperto da tatuaggi che raccontano la storia di dove sono stato, di quello che ho passato e di quello che ho superato. Queste ‘cicatrici’ raccontano la mia storia che include un periodo buio quando sono stato in prigione. Comunque, non rappresentano accuratamente chi sono io oggi come persona, le mie credenze personali e il rispetto che ho per le persone di tutte le razze e religioni. Per 13 anni ho provato ad espiare i miei peccati e a cercare il perdono da quelli che certamente trovano il mio corpo riprovevole. Nella maggior parte dei casi, ho fatto di tutto per indossare sempre maniche lunghe in luogo pubblico. La foto postata è stato un errore di valutazione perché quel giorno è prevalsa la mia contentezza e non la premura. Molti di voi hanno suggerito delle soluzioni al mio problema: coverup, rimozione col laser, ecc. Per favore credetemi quando dico che ho valutato entrambe le possibilità e sfortunatamente nessuna delle due è un’opzione per me. Al contempo, capisco che molti non mi perdoneranno e non credono nelle seconde opportunità e a questi dico ‘vi capisco’. Non merito perdono e certamente non sto chiedendo compassione. Comunque se credete nel perdono, allora vi prometto che non sarà sprecato con me. Sono una persona diversa adesso a 40 anni rispetto a quando ne avevo 20. Come ultima dichiarazione verso il personaggio di Andrea, vi posso assicurare che non ha sposato un razzista. Quando Andrea ed io ci siamo conosciuti, io avevo già iniziato a ricostruire la mia vita e se lei avesse visto un qualunque comportamento razzista o atteggiamento non mi avrebbe mai dato degnato di uno sguardo. Invece, lei ha conosciuto un uomo che parlava e parla tutt’ora ai giovani a rischio, che va e parla ai detenuti, che è attivo nella sua chiesa, e che ha sempre offerto allenamenti gratuiti ai giovani disabili o disagiati. La mia vita è molto diversa culturalmente e Andrea ha guardato bene i miei tatuaggi passati vedendo l’uomo che sono diventato. Non posso offrire molte soluzioni ma posso dirvi questo: a meno che non andiate a prendere vecchie foto di me, non vedrete mai più i miei tatuaggi. […] Per favore non lasciate che i peccati del mio passato definiscano il mio futuro. Non lasciate che il vostro odio per me si trasformi in odio verso Andrea. Se volete odiare qualcuno allora odiate me. Lei non lo merita. Lei è la persona migliore che io conosca.”
Dopo aver scritto questo, anche Andrea Lee ha voluto dire la sua. Presa dalla rabbia, inizialmente aveva chiamato insensibili quelli che li hanno criticati, dichiarando poi che né lei né suo marito sono razzisti. Andrea ha poi cancellato questo post, e ne ha scritto un altro in cui si scusa per quei commenti, perché stava solo cercando di difendere il marito:
“I miei commenti il giorno prima erano solo per difendere mio marito non i suoi tatuaggi. Non era mia intenzione minimizzare la situazione, la storia del simbolo o liquidare chi è stato offeso. Questi errori che ha fatto nella sua giovinezza non rappresentano chi è oggi lui, che è un uomo che ama e rispetta tutti. Donny era il mio coach prima ancora che ci mettessimo insieme, la prima volta che ho conosciuto Donny, gli ho chiesto anch’io dei tatuaggi e mi ha raccontato del suo passato e di chi era e come è cambiato. Più ho conosciuto lui come persona e meno ho fatto caso alla sua pelle. Sono veramente dispiaciuta per aver risposto in quel modo l’altro giorno. Non sono razzista, non sono una nazista e non odio le persone così come Donny. Ho sempre creduto nella regola d’oro: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, io personalmente vivo con questo principio e lo dico a mia figlia sempre. Anch’io non credo nell’odiare una persona per le cose che ti hanno fatto o che hanno fatto in generale, punto. Se non mi piace qualcuno, non dico mai che odio le persone o una persona, semmai non mi piace molto una persona, ma non odio mai. Sono quel tipo di persona che aiuta chiunque, non importa il colore della pelle o la religione in cui crede, non giudico le persone sulla base di una singola cosa o di un’azione o per qualcosa che qualcuno può aver detto, prima conosco e poi mi faccio un’opinione personale, è così che sono io, è così che sono sempre stata. Perciò mi scuso se ho offeso qualcuno, mi dispiace, perdonatemi.”