Come preannunciato alcuni giorni fa il nostro amico master Mauro Sacchetto ci accompagna in un affascinante viaggio alla scoperta di una delle discipline più note e meno conosciute del nostro tempo, il catch wrestling!! Buona lettura!
Correva l’anno 1991, periodo in cui ho il mio primo approccio ai sistemi lottatori, nello specifico Shoot Wrestling (SHOOTO le MMA Japanese style), non sono mai stato uno a cui piace lottare al suolo, diciamo che mi sono sempre visto come un natural born striker…ma come si suol dire, per imparare mi tocca..!!
Resto comunque colpito dalle innumerevoli chiavi articolari portate a tutto il corpo, compresa la cervicale, la spina dorsale e le gambe, insomma…mi piace!
1996 sono a Los Angeles California USA, ho appena finito una devastante lezione di Shoot Wrestling con Sensei Yorinaga NAKAMURA, mi si avvicina un ragazzo biondo, Viking look, mi aiuta ad alzarmi dal tatami porgendomi la mano, mi chiede se so lottare a terra, io gli rispondo che sto cercando di imparare, allora mi chiede se so combattere in piedi ed io gli rispondo che ci posso provare, abbiamo una corporatura simile, 1.86 cm per una novantina di kg, mi “sparo” un’altra ora e mezza con lui, fatta di rolling (lotta al suolo) sparring in piedi ed un ibrido, dove in effetti il biondo vichingo non fa altro che colpirmi con pugni calci e ginocchiate, proiettarmi al suolo come un sacco dell’umido, per poi continuare a percuotermi al suolo e finalizzarmi in mille modi diversi…è un TAP continuo…una piacevole sofferenza! Alla fine del “trattamento” e, nei giorni successivi, iniziamo a parlare di tutto, dalle Arti Marziali, agli sport da combattimento, spiritualità, religione, donne, surf e mi rimane impresso un nome CATCH WRESTLING! Quel ragazzo non era nient’altro che Erik PAULSON, l’allora Campione Mondiale PRO di Shoot Wrestling nonché vincitore nello stesso anno dei PAN AMERICAN di Brazilian Jiu Jitsu…ma questa è un’altra storia….
Medioevo britannico, tempo di cavalieri dalle lucide armature, tempi duri per gente dura!
Armature che stavano diventando sempre più difficili da perforare, cosicchè si iniziò a studiare un modo per disarcionare i cavalieri dai propri cavalli, per poi continuare la lotta a terra, corpo a corpo, diventava sempre più frequente danneggiare le articolazioni per poi avere una maggiore facilità nell’uccidere il nemico!
Siamo nella metà del 700, passati i tempi romantici dei cavalieri i marinai britannici impegnati in tutto il mondo per garantire gli interessi della “corona”, si cimentavano spesso in combattimenti contro lottatori locali di sistemi dai nomi più assurdi, era un modo per passare il tempo, guadagnare con le scommesse ed abbassare il tasso di testosterone, le regole erano piuttosto semplici…sopravvivi! Erano spesso ammessi calci, pugni gomitate, ginocchiate, proiezioni al suolo, prese ai capelli, orecchie, alle narici del naso, alla bocca, dita negli occhi, testate, prese ai genitali, mordere, pizzicare e strappare, insomma lo scopo finale era quello di storpiare l’avversario con ogni mezzo, ma, era anche un utile modo per imparare e scambiare tecniche di combattimento.
I sistemi di grappling british più famosi, che daranno poi i natali al Catch Wrestling, a quei tempi erano sicuramente il Lancashire Wrestling, Cornwall and Devon Wrestling, il Cumberland e Westmorland Wrestling e l’irlandese Collar and elbow Wrestling, mixati con sistemi di lotta indiani e persiani….Credo che il più famoso per brutalità e violenza resta il Lancashire Wrestling anche conosciuto con il nome di Catch as catch can…continua…
Prossimo articolo…dall’Inghilterra al nuovo mondo, i combattimenti rough and tumble, Maeda ed il Catch Wrestling…
Fonti varie.
Master Mauro Sacchetto