FIGHT NIGHT MOSCOW: IL RECORD DI PUBBLICO, L’ASCESA DEI COMBATTENTI RUSSI E LA FAVOLA DEL BOA CONSTRICTOR

Ieri sera abbiamo assistito, finalmente ad un orario comodo per gli appassionati italiani, alla prima card UFC in Russia. La Olimpiysky Arena ha registrato 22603 spettatori paganti, il quinto pubblico più vasto nella storia dell’UFC, per un incasso di 1.840.000.00 dollari. Una prima riflessione su questo dato: non servono i titoli per riempire le arene. Servono match credibili e promossi nel giusto modo. Ovviamente ha influito il fattore “prima volta”, ma resta il fatto che con una card da fight night hanno fatto più del 90% degli eventi numerati che vanno in PPV. Spesso in Italia si danno titoli di campione del mondo anche alla sagra della porchetta, ma poi di fatto le arene non si riempiono e i milioni al botteghino non si vedono.

Seconda considerazione: lo sapevamo, ma è stato ribadito con una autorevolezza impressionante. L’ex unione sovietica è un bacino di talenti e fighter emergenti che non ha paragoni nel resto del mondo. I fighter russi hanno vinto e convinto, battendo veterani brasiliani e americani. L’asse del mondo delle MMA si sta spostando ad est, e una eventuale vittoria di Khabib contro Conor accelererebbe a livello mediatico un processo che è già in atto. Abbiamo visto ko spettacolari e sottomissioni, per una serata molto godibile nel suo complesso. I bonus sono andati a Alexey Oleynik, Jan Blachowicz, Petr Yan e Magomed Ankalaev , 50mila dollari a testa, oltre alle borse, ai bonus vittoria e al contributo dello sponsor.

Nel main event, Oleynik ha resistito all’ottima partenza di Humt, che metteva a segno diversi low kick destri, evitava il clinch del russo e andava a segno con un destro che faceva vacillare l’avversario. La svolta arriva con un tentativo di single leg basso di Oleynik. Hunt difende e si gira per sfilare la gamba dalla presa dell’avversaroio, ma il russo è rapidissimo ad attaccarsi alla sua schiena in piedi, trascinarlo a terra, migliorare la posizione e chiudere per soffocamento costringendo alla resa il super samoano. Oleynik conferma quello che avevamo scritto di lui in questo articolo di gennaio 2017 : “La prima notazione è che il boa constrictor russo vince in UFC al primo round, continuando la sua personale striscia di dieci stangolamenti consecutivi, la seconda è che per la prima volta in UFC abbiamo visto la Ezekiel Choke, iniziata da sotto in controllo laterale e terminata con l’avversario in monta. Avete letto bene, l’avversario ha battuto per lo strangolamento mentre era in monta. 51 vittorie, di cui 41 per sottomissione. Vittorie contro Monson, Cro Cop, Rosholt. Peccato che questo fantastco artista dela sottimissione sia arrivato tardi in UFC. A 39 anni probabilmente non arriverà a lottare per il titolo, ma ha dimostrato di poter sottomettere chiunque, da qualunque posizione.”

Ora gli anni sono 41, ma il boa può ancora sottomettere tanti lottatori e sarà un ottimo test per tutti quelli che vorranno inserire il proprio nome nel discorso iridato.

 

 

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