Bare Knuckle Boxing, fenomeno mediatico o disciplina emergente?

Sempre più fighter di mma competono nel Bare Knuckle Boxing. Dall’Inghilterra agli stati uniti, volti noti delle arti marziali miste si sono cimentati o stanno per cimentarsi in questa disciplina che vuole riproporre il pugilato come era prima che il marchese di Queensberry introducesse l’uso dei guantoni.

Si combatte su round da 2 minuti, sono ammesse tutte le tecniche di boxe e dirty boxing. Non sono ammessi i pugni girati. Nel clinch è permesso tenere e colpire, cosa che avvantaggia gli atleti mma rispetto a quelli che vengono dal pugilato. I pugili “puri” ovviamente hanno vantaggio nella tecnica dalla lunga e dalla media distanza. Rispetto alla boxe cambia molto anche la tecnica difensiva, le mani nude si “infilano” molto facilmente nella guardia, diventa quindi più difficile sia bloccare che spostare il colpo. Diventa relativamente più facile schivare e lavorare con il tronco, data l’assenza del guantone.

In Inghilterra si combatte senza guantoni ma con un bendaggio completo, da pugile professionista. Il volto più noto è quello di Jimmy Sweeney, campione dei pesi medi, vincitore per due volte consecutive su Melvin Guillard, veterano UFC e Bellator.

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Negli stati uniti prendono la definizione di “Bare Knuckle” più seriamente, si combatte per l’appunto a nocche scoperte, con solo un tutore elastico per pollice e polso. Facendo un paragone con i primi eventi UFC, dobbiamo dire che l’organizzazione è di ottimo livello, con tanti spettatori, PPV in crescita costante, eventi sanzionati da commissioni atletiche, e arbitri importanti. Suggestivo il ring che è un vero “ring”, cioè anello. Rotondo.

Qui vediamo l’ex campione UFC Ricco Rodriguez arbitrato da Dan Miragliotta

Nello stesso evento ha debuttato vincendo e convincendo anche Rowdy Bec Rawlings

Oltre a questi citati, stanno per debuttare a mani nude anche Cris Leben e Phil Baroni, che si affronteranno il 20 ottobre, e l’ex campione UFC dei pesi welter Johny Hendriks, che affronterà il veterano Bellator Brennan Ward.

Di Leben dopo l’ultimo match di MMA si era saputo poco, e quelle poche notizie erano tutte negative. Problemi con alcol, farmaci oppiacei, insufficienza cardiovascolare lo avevano costretto a ritirarsi. Ora sembra tutto risolto, the crippler ha ottenuto la licenza. Speriamo di poter raccontare una storia di redenzione e non la storia di chi torna sul ring per problemi economici mettendo a rischio la salute.

Anche nel nostro paese ci sono atleti che praticano la disciplina, il nome più noto e al momento l’unico a combattere é Luca “the italian warrior” Berger che ha esordito nel settembre 2017 con una bella vittoria cui sono seguite 2 sconfitte e un pareggio ( fuori casa e contro il campione locale n.d.r).

Sulle orme di Luca altri italiani stanno per debuttare in prestigiosi circuiti internazionali. Christian Balsamo, Dmitry Angelini, Claudio Hazim e notizia di oggi Roberto “supernatural” Rigamonti ,sono gli esponenti di punta del movimento azzurro, a cui ovviamente auguriamo di tenere alta la bandiera.

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In generale non possiamo fare a meno di notare alcune criticità che potrebbero accorciare le carriere degli atleti. Per chi riceve il colpo a mani nude, il rischio di ferite e danni alle ossa del cranio è aumentato rispetto al pugilato. Il rischio di di danni cerebrali invece, anche se può sembrare strano, è diminuito. Studi scientifici comparativi fra boxe ed mma avevano dimostrato che i danni più seri erano procurati dall’accumulo di colpi portati con il guantone da pugilato, rispetto alla maggiore incidenza di ko con colpo singolo riscontrata con il guantino da mma. Possiamo trasporre il ragionamento anche alla BKB. Discorso diverso per le mani di chi porta il colpo. Soprattutto nella versione all’americana, senza bendaggio, il rischio di infortunarsi seriamente la mano è molto alto. Pensiamo ad un colpo caricato che va ad impattare su un gomito, o sul bacino, o anche sulla fronte. A noi fa male solo a pensarci. La protezione delle mani in allenamento è cruciale per tutti. Un atleta può vedere saltare mesi di preparazioni per un infortunio, un semplice amatore può daver rinunciare alla sua passione per gli sport da combattimento, perchè con le mani ci deve lavorare e non può permettersi di stare un mese a casa per una nocca saltata.

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Bec Rawlings mostra le mani gonfie e segnate dopo la vittoria sulla Garcia

Cosa dire, quando viene fuori una disciplina del genere ci si divide spesso fra chi dice “tanto vale combattere per strada” “dovrebbe essere proibito” e chi invece “è un carrozzone che serve per riciclare qualche ex atleta bollito”.

Dopo aver visto combattere Sweeney e anche il bel match della Rawlings, noi pensiamo che la BKB si svilupperà come una disciplina a sé stante, con il suo seguito di pubblico e i suoi campioni riconoscibili. Lo stesso percorso dell’UFC in definitiva, anche se magari non toccherà le stesse vette. I match sono godibili, l’organizzazione è credibile, e soprattutto è uno spettacolo che può far presa facilmente sul grande pubblico. Non servono i palati fini ed i fan competenti, come possono servire nelle mma per apprezzare un passaggio a terra, o nella boxe per capire l’arte difensiva di Floyd Mayweather.

Staremo a vedere l’evoluzione.

Sergio Leveque


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