Amici di MMA ARENA eccoci oggi in compagnia di un personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni, Alfio Romanut, da molti considerato il Maestro per eccellenza! Umile simpatico e disponibile Alfio ha accettato di fare una lunga chiacchierata insieme a noi ecco cosa ci ha detto:
MMA ARENA: Benvenuto su MMA ARENA M° Romanut e grazie per aver accettato la nostra intervista.
Alfio Romanut: Grazie a voi è un piacere!
MMA ARENA: Come si è avvicinato agli sport da combattimento e quando ha iniziato a insegnare?
Alfio Romanut: comiciai come molti con le arti marziali classiche, negli anni 80 con il karate tradizionale Shotokan prima e Yoseikan budo poi, vidi per la prima volta la kick in Olanda intorno al 1985 ma all’epoca ero troppo legato al sistema del kumite a colpo singolo per cui non approfondii subito il discorso cosa che invece feci alcuni anni più tardi intorno al 1988. Ho girato con moltissimi maestri cercando di imparare il più possibile da tutti, ho fatto due viaggi in Thailandia per vedere come fosse praticato il muay thai nella terra di origine e alla fine diciamo come autodidatta sono riuscito a creare una mia scuola.
MMA ARENA: La sua carriera si può dividere in due grandi fasi, la prima parte ben nota a tutti insieme ai fratelli Petrosyan e la sua seconda parte attualmente in svolgimento. Come procede il suo lavoro di maestro oggi?
Alfio Romanut: In realtà non considerò la mia carriera divisa in due, si tratta di un percorso che continua ancora oggi fatto di scelte e decisioni cercando di rimanere coerente con me stesso e con i miei valori. Ho iniziato a insegnare ad alcuni amici in un garage e poi, con l’arrivo di Giorgio ho iniziato a costruire la mia scuola, il Team Satori, un pezzo alla volta, costruzione che come dicevo è ancora in corso d’opera.
Giorgio arrivò da me da ragazzino aveva 14 anni, suo fratello Armen lo raggiunse un anno dopo ed insieme portammo avanti il nostro progetto. L’ apertura della loro scuola a Milano é stata pianificata per diversi motivi, piazza piu grande dove poter lavorare( Gorizia é un po’ fuori mano…)sponsor ecc.ecc. anche io avrei dovuto partecipare assieme a loro, ma arrivati al dunque e dopo attenta riflessione ho rivalutato il tutto. Non me la sono sentita di lasciare il mio lavoro e famiglia per trasferirmi a Milano. Rimettersi in gioco ancora una volta a cinquant’anni davvero mi sembrava troppo, così ho deciso di rimanere a Gorizia.
La cosa divertente è che non ho voluto trasferirmi perchè non me la sentivo di buttarmi in una nuova avventura ma contemporaneamente le cose qui hanno iniziato a crescere. Hanno iniziato ad arrivare allievi e le richieste di collaborazione da varie palestre motivo per cui, ad oggi, ho costruito ben 6 Team Satori ufficiali ed una decina di scuole affiliate. La mia scuola continua a svilupparsi ed io sono impegnato a portare avanti il mio progetto di divulgazione. Da alcuni anni organizziamo i nostri “Gorizia Challege” circuito creato con l’idea di far combattere spesso i ragazzi e permettergli di fare esperienza prima di affacciarsi magari in campo internazionale, fino ad oggi abbiamo avuto una media di 3 eventi l’anno ma per la stagione 2018/19 contiamo di portarli a 4.
MMA ARENA: decisamente un gran lavoro, oltre a questo abbiamo saputo di un suo incarico presso l’Endas… di cosa si tratta?
Alfio Romanut: l’Endas negli ultimi periodi ha preso decisamente a cuore gli sport da combattimento e mi ha proposto di diventare direttore tecnico nazionale e di occuparmi della formazione di istruttori qualificati nelle discipline da ring, un progetto a cui ho aderito entusiasticamente.
Oltre a me in Endas per le MMA sono presenti anche Mauro Cerilli (campione pesi massimi Cage Warriors) e Lorenzo Borgomeo (ex lottatore pro attualmente head coach del team Gloria a Roma) . Come vi dicevo io mi occuperò della formazione di tecnici e allenatori in tutta Italia, stage e incontri con molte ore di studio serio e allenamento per costruire tecnici seri ed appassionati e contribuire a far crescere il livello tecnico di coach ed atleti nel nostro paese. Oltre a questo avremo anche gli Endas Combat Day con cadenza bimensile, tornei dilettanti classe n e classe c dove poter avvicinare al ring tutti i praticanti visto che poi nei Challenge inseriamo i classe b e i classe a.
Credo che sia fondamentale lavorare sul dilettantismo una cosa che in Italia viene parecchio trascurata a volte perchè si ha fretta di vedere i ragazzi su ring internazionali importanti senza aver la pazienza di dar loro una solida base.
Combattendo in questi tornei si avrà l’occasione di fare almeno 6 match l’anno, una media più che buona direi, inoltre non essendoci obblighi federali se uno vuole oltre a noi può andare a combattere dove vuole, siamo lontani da qualunque tipo di politica di restrizione a noi interessa solo far tirare i ragazzi, fargli crescere, usando una metafora direi insegnarli a camminare prima di farli correre.
MMA ARENA: Cosa pensa dello sviluppo degli sport da combattimento del nostro paese?
Alfio Romanut: Nel k1 e nel muay thai ad oggi c’è un periodo di fibrillazione non indifferente tante promozioni organizzano e ci sono molti eventi a cui partecipare anche se spesso le varie guerre tra federazioni non fanno che danneggiare gli atleti impedendogli di tirare in un posto anzichè in un altro. Personalmente mi auguro che lo sport resti il più possibile libero dalla politica e pensi solo a far crescere le nostre amate discipline. Il nostro paese è ricco di talenti, mi accorgo anche durante i diversi stage che faccio che abbiamo atleti di primo e di primissimo ordine che non sfigurerebbero affatto a livello mondiale. Abbiamo anche una legge che non ci facilita, personalmente abbasserei il limite di età per il contatto pieno (in Italia fissato a 16 anni) perchè ci rallenta rispetto al resto del mondo, basterebbe fare come in Inghilterra magari dove si fa contatto pieno dai 14 anni ma senza colpi al viso (tipo kyokushinkai karate) per far crescere una generazione di fighter al passo con i tempi e non costretti ad arrancare inseguendo i fortissimi atleti dell’est (ad esempio).
Praticare le nostre discipline è sempre più duro per un ragazzo ed è facile che crescendo “molli il colpo”, nei paesi dell’est lo Stato aiuta e incentiva la pratica dello sport, da noi la tollera.. arrivare in palestra a 8 o 9 anni e dover aspettare di arrivare ai 16 per poter combattere è un pò troppo e molti talenti si spengono prima di poter arrivare ad esprimersi e magari trovare soddisfazione dalla disciplina a cui hanno dato tanto.
MMA ARENA: cosa ne pensa delle MMA?
Alfio Romanut: Cominciamo con il dire che io mi occupo di kick, k1 e thai e non di MMA, mi piacciono e trovo siano una disciplina complicata e durissima in cui bisogna essere seguiti da professionisti nelle varie fasi del combattimento (striking, grappling preparazione atletica ecc.) coordinati da un head coach. Io seguo alcuni ragazzi che praticano MMA ma curo solo la parte di striking ovviamente. In Italia lo sviluppo è un pò complicato credo ma sta crescendo bene, ci sono i numeri e la gente. Abbiamo ottimi atleti e coach, basta vedere Borgomeo, Subotic, Stabile per fare alcuni nomi. Ho avuto anche il piacere di seguire Marvin Vettori tempo fa in una sessione di allenamento.
MMA ARENA: Sempre più atleti ricorrono al trash talking per promuovere i loro match, come vede questa abitudine?
Alfio Romanut: non mi piace, lo sport si dimostra sul ring, parlare male provocare non mi piace, bisogna portare rispetto, chi va sul ring fa fatica si sottopone a innumerevoli privazioni per cui bisogna portare massimo rispetto. Sull’ultimo famoso episodio del match tra Khabib e McGregor posso dire che l’errore più grande lo ha commesso UFC lasciando troppo libero l’irlandese e facendosi sfuggire di mano la situazione. Khabib ha sicuramente sbagliato a saltare fuori dalla gabbia, ma alla fine è un uomo ed è comprensibile. le logiche del marketing a quel livello sono sicuramente particolari, comprendo anche qualche dichiarazione un pò sopra le righe per incuriosire i fan, ma esagerare come stanno facendo adesso proprio no. Bisogna dimostrare quanto si vale sul ring o in gabbia non nelle conferenze stampa.
MMA ARENA: una curiosità, lei adora il muay thai, come mai con Giorgio e Armen avete scelto il k1?
Alfio Romanut: bhè.. il Muay Thai è la disciplina più bella di tutte per me, ma come dissi a Giorgio il muay thai lo puoi fare solo in Thailandia, se vuoi farne il tuo mestiere devi per forza adattarti e passare alla kick, o meglio al K1. Riadattando le tecniche e soprattutto il footwork abbiamo portato la nostra thai nel K1 dove le borse e i premi sono decisamente più consistenti anche perchè con la sola passione purtroppo non ci si vive. Continuo a studiare muay thai , sono in contatto con Yokkao mi hanno mandato il campione Mannachai per perfezionare le sue tecniche di pugilato e mentre lui e i suoi coach studiavano le tecniche di braccia io studiavo le loro fantastiche tecniche di clinch. uno scambio che è piaciuto ad entrambi e che presto si ripeterà.
MMA ARENA: Come vuole concludere questa chiacchierata Maestro?
Alfio Romanut: Maestro è un titolo di cui pochissimi al mondo possono fregiarsi, nel muay thai è quasi un risultato irraggiungibile, io sono solo un allenatore. Vorrei dire a chi si avvicina a queste discipline che state entrando in un mondo bellissimo e meraviglioso, un mondo duro fatto di sacrifici e rinunce ma da cui avrete grandi soddisfazioni personali a patto di dedicarvici con passione e rimanendo sempre umili.