La storia degli incroci fra boxe ed MMA è vecchia come il mondo.
In UFC1 Art Jimmerson, peso cruiser all’epoca numero tre del mondo, venne sottomesso da Royce Gracie. In tempi più recenti, uno dei pugili più talentuosi di sempre, James “Lights out” Toney, campione del mondo dai medi fino ai massimi leggeri, sfidò Randy “the natural” Couture a UFC 118, solo per essere portato a terra dopo 15 secondi dall’inizio del match, per essere poi sottomesso poco dopo.
Si è parlato a lungo di un incontro di Boxe fra Anderson Silva e Roy Jones jr, ma probabilmente i tempi non erano maturi per un superfight quando entrambi erano all’apice, e non se ne fece nulla. Dal lato “trash” si segnalano alcuni incontri del compianto Kimbo nella boxe professionistica, ma erano match senza senso con perditori di professione.
Il superfight da centinaia di milioni si è materializzato quando Conor e Floyd hanno messo in campo tutta la loro visibilità mediatica e la grande abilità a vendere i personaggi. Il resto lo ha fatto una perfetta macchina promozionale che è riuscita a vendere il PPV anche a persone che non avevano mai visto un match in vita loro. Un tempo si sarebbe detto “alla casalinga di Voghera”, oggi si pensa più al blue collar guy della rust belt.
Perchè il concetto è semplice. Non basta vendere le PPV agli appassionati veri, bisogna allargare il bacino pescando nuovi fan, fan occasionali, e persone semplicemente incuriosite dall’impatto mediatico del match. E questo è quello che sta succedendo ora con le voci di un possibile match fra Khabib e Floyd.
I fatti sono pochi. Leonard Ellerbe, CEO delle imprese Mayweather (e già qui ci vorrebbe una seria riflessione, Floyd è un brand, riconoscibile e spendibile a livello mondiale, sono avanti anni luce rispetto alla realtà italiana), è andato in Russia a vedere dei combattimenti. Qui ha “casualmente” incontrato un Khabib desideroso di lanciare la sfida a Floyd. Video su twitter, risposta di Floyd “CBS, Showtime e MGM Grand, tirate fuori il libretto degli assegni”. Diciamo che hanno buttato l’esca. Se i media abboccheranno e metteranno i soldi sul tavolo, il match si farà, altrimenti resteranno comunque le PR generate, che saranno sempre spendibili da entrambi sul mercato.
Khabib ha anche altre opzioni suggestive sul tavolo. Sportivamente la più giusta sarebbe affrontare Tony Ferguson per il titolo dei leggeri UFC. Tony merita la chance ed è obiettivamente il miglior leggero disponibile. Però, probabilmente, questo match non venderebbe quanto una rivincita con Conor, che sportivamente non avrebbe alcun senso, visto che l’irlandese è stato completamente dominato e non ha mostrato nulla per cui potrebbe meritare la rivincita. C’è l’opzione Diaz, rimasto senza avversario dopo il forfait di Poirer, e anche questa sarebbe suggestiva. Pare anche che GSP starebbe preparando la discesa nei leggeri, per essere il primo a provare a vincere 3 titoli UFC in categorie diverse. Ed è inutile spiegare quanta attenzione genererebbe Khabib-GSP. Tante opzioni sul tavolo, dunque, buon per loro. Pensiamo solo al fatto che di solito gli sport da combattimento vengono rilegati nei trafiletti, se va bene. Mentre oggi, sulle voci di un possibile Khabib Floyd, c’è una pagina della Gazzetta dello Sport.
Discorso opposto dobbiamo fare per la serata organizzata dalla Golden Boy Promotions di Oscar De La Hoya. Il Golden Boy è stato un grandissimo campione e ora è promoter e manager dei migliori pugili latini compreso Canelo Alvarez . Prova il salto nelle MMA organizzando una card che ha come main event il non richiesto capitolo finale della trilogia Ortiz Liddell. The Iceman ha 48 anni. Non combatte dal 2010. Non vince dal 2007. Tito ha 43 anni, e anche se ha fatto relativamente bene in Bellator, dobbiamo ricordare che la sua ultima vittoria in UFC è del 2011, e quella prima è del 2006. Oltretutto sono atleti che hanno presa sui fan storici, mentre buona parte di quelli attuali hanno cominciato a seguire da quattro o cinque anni. Quindi già la fetta di mercato a cui si rivolge è abbastanza ristretta. Ma guardiamo la card completa:
Golden Boy Promotions Fight Card:
Chuck Liddell vs. Tito Ortiz
Kenneth Bergh vs Jorge Gonzalez
Gleison Tibau vs. Efrain Escudero
Walel Watson vs. Ricky Palacios
Deron Winn vs. Tom Lawlor
Jay Silva vs. Oscar Ivan Cota
Albert Morales vs. Cleber Luciano
Jose Huerta vs. Fernando Garcia
Kendall Grove vs. Andre Walker
Dave Terrel vs. Johnny Cisneros
Craig Wilkerson vs. Joshua Jones
Westin Wilson vs. Mike Segura
Il sottoclou vede affrontarsi un interessante prospect 6-0 ed un veterano 14-1. Nessuno di loro ha mai visto una promotion importante, e i nomi non sono certo conosciuti al grande pubblico. Scorrendo in basso la card troviamo gente tagliata dalle promotion maggiori, veterani delle prime stagioni del reality the ultimate fighter, e atleti che la PPV dovrebbero vederla da casa loro. Non riusciamo a capire come una card del genere possa vendere. Magari i numeri ci smentiranno clamorosamente, ma prevediamo un grosso fiasco per De La Hoya come organizzatore di MMA.
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