Carlo Barbuto: Tutto Pronto per Bellator Kickboxing Genova

Amici di MMA ARENA oggi abbiamo avuto il piacere di chiacchierare un pò con il grande Carlo Barbuto, per chi non lo conoscesse ecco alcuni suoi dati, un record di 109 combattimenti di cui 88 vinti 19 persi e due pareggi, allievo del maestro Andrè Panza tra i suoi titoli ricordiamo campione italiano di Full conctat nel 1992, vincitore del leggendario torneo interstile Golden Dragon nel 1993 sempre nello stesso anno campione europeo di kickboxing WAKO PRO , campione mondiale di kickboxing WAKO PRO dal 1995 al 1997, campione mondiale di kickboxing ISKA nel 2000.

Ex atleta plurititolato che da ormai diversi anni si è dimostrato anche ottimo promotore di eventi con la sua Thai boxe Mania.

Con l’acquisizione da parte della FIKBMS del Bellator Italia tocca a lui il compito di organizzare il match making per la parte del Bellator Kickboxing ecco cosa ci ha raccontato.

MMA ARENA: Ciao Carlo e benvenuto nel nostro blog. Immaginiamo fervano i preparativi per l’evento del primo Dicembre a Genova, cosa puoi dirci a riguardo?

Carlo Barbuto:Ciao a tutti, principalmente ho avuto l’incarico federale di occuparmi del match making per quanto riguarda Bellator kickboxing, ho fatto delle ricerche sui fighter disponibili e anche su quelli che avrebbero portato più pubblico all’evento. Il matchmaking è chiuso, tutti i match sono pronti e sembra che tutto sia a posto ( al netto di infortuni e imprevisti dell’ultima ora).

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MMA ARENA: cosa significa per te poter collaborare con un mostro sacro come Bellator Kickboxing e come credi potrai aiutare il format nel nostro paese?

Carlo Barbuto: Io do tutto il mio appoggio, il massimo delle mie energie della mia esperienza e delle mie capacità come in tutto quello che organizzo, ad essere sinceri non sento il peso di questo “mostro sacro” come lo hai definito tu. Ho già lavorato con grosse produzioni , conosco bene lo show e ho organizzato molti eventi per cui non mi sono trovato impreparato. Una cosa che ho apprezzato di Bellator è la suddivisione dei vari incarichi, non c’è nulla di improvvisato, tutti sanno quello che devono fare e lo fanno al meglio.

MMA ARENA: Tu hai combattuto tanto, cosa si prova a passare dal combattere all’organizzare eventi?

Carlo Barbuto: Se devo essere sincero nel periodo in cui combattevo già preparavo eventi e combattevo, ero un precursore!

La mia vita era davvero oberata di impegni, organizzavo gli eventi, allenavo i ragazzi e contemporaneamente mi allenavo per combattere anche io era molto difficile e non c’era la situazione di adesso. Al giorno di oggi ci sono buoni maestri ex atleti con validi team , c’è stato uno sviluppo e una ripartizione dei compiti negli ultimi 15 anni che ha fatto progredire tutto il movimento e migliorato la qualità del lavoro.

Non c’era la cultura di adesso, spesso gli allenamenti si improvvisavano, ricordo che mi ritrovavo ad aspettare la neve per poter correre con i tronchi sulle spalle come avevo visto fare a Rocky motivo per il quale adesso ho due ernie ehehe!

Eravamo molto più “rustici”, anche in palestra ricordo le sedute di sparring come vere e proprie guerre spesso senza nemmeno le protezioni adeguate, magari qualche vecchio coach di pugilato ci diceva vai e picchia e noi lo facevamo ehehe!! eravamo dei selvaggi, niente di paragonabile al giorno d’oggi, c’era molta selezione e alla fine chi riusciva a emergere diventava davvero bravo.

Come ti dicevo non ho avuto un vero e proprio passaggio, solamente ad un certo punto della mia vita ho scelto di proseguire unicamente come organizzatore e appendere i guanti al chiodo. A 33 anni dopo essere diventato papà ed aver vinto il mondiale mancavano gli stimoli, mancava la testa e la voglia di arrivare visto che ero già giunto alla cima.

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MMA ARENA: Quali sono i match che ricordi più volentieri e quali invece vorresti fossero andati diversamente?

Carlo Barbuto: Come ti dicevo mi sono sempre divertito tanto, ho avuto una crisi una volta vinto il titolo mondiale, non sapevo più cosa fare, avvertivo il peso del Titolo, il non poter perdere per dimostrarmi all’altezza, la paura di deludere i fan e chi credeva in me, peso e ansie assolutamente non giustificate dalle borse comunque che erano sempre piuttosto basse. Ricordo le sfide con Abdel El Quandili che ho affrontato 2 volte e con cui ci siamo picchiati per 12 round!

Mi sono sempre allenato moltissimo, almeno 3 o 4 ore al giorno alla fine della carriera, nell’ultimo periodo cercavo sfide con me stesso, anche non allenandomi per trovarmi più difficoltà! Ho smesso al momento giusto e non ho rimpianti, la vita ti da obiettivi diversi e nuove strade da percorrere, per questo non sono rimasto attaccato al passato e ho trovato nuova soddisfazione da quello che faccio ancora oggi ,ovvero insegnare e organizzare eventi.

MMA ARENA: come vedi la situazione in Italia degli sport da combattimento?

Carlo Barbuto: La vedo bene, ottimi atleti livello altissimo con eccellenti combattenti e maestri, nonostante le piccole guerre tra federazioni che comunque fanno parte del gioco e ti dirò forse aiutano anche lo sviluppo dello stesso. Ci sono molti atleti e molti organizzatori ed un sacco di possibilità per chi vuole combattere, insomma, nonostante gli italiani siano un popolo un pò strano relativamente al nostro sport devo dire che le cose vanno bene.

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MMA ARENA: Segui le MMA? Cosa pensi dello sviluppo di questo sport? Ci sono atleti italiani che segui?

Carlo Barbuto: Si si le seguo, proprio settimana scorsa sono andato ad assistere all’ ICF di Alex Dandi e devo dire che mi è piaciuto e ho visto atleti davvero fortissimi, una cosa fantastica. Abbiamo ottimi fighter a Milano e a Roma, ben 4 atleti in UFC e molti in promozioni importanti all’estero ma onestamente, nonostante questo, non so davvero come potranno svilupparsi più di così in Italia.

MMA ARENA: Un consiglio a chi vuole dedicarsi a queste discipline?

Carlo Barbuto: Crederci, affrontare le cose al meglio cercare obiettivi forti e non fermarsi mai viaggiare girare fare esperienze anche all’estero . Senza nulla togliere a chi ti ha formato, come coach io penso che arrivati ad un certo livello sia fondamentale fare esperienza, partire. Io andavo in Francia e questo mi ha dato una spinta a migliorare, mi ha dato una nuova visione delle cose, dei metodi di allenamento e di tutto lo sport. magari qualche coach non sarà d’accordo con quello che dico, ma è il mio pensiero.

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Un personaggio schietto e simpatico, siamo sicuri che ci regalerà un bello spettacolo il 1 dicembre con la card di Bellator Kickboxing, noi ci saremo e voi?