Boxe: Bruzzese ko in 2 round contro Pulev.

Sabato, nel sottoclu di Hughie Fury vs Kubrat Pulev ,valevole per la posizione di sfidante ufficiale per la versione IBF dei pesi massimi, era impegnato un pugile italiano.
Si tratta di Leonardo Damian Bruzzese che era a disputare il titolo dell’unione europea vacante di fronte al fratello d’arte, Tervel Pulev in sostituzione di Fabio Turchi, prospect fiorentino recentemente passato sotto la guida Cherchi dopo aver provato la carta americana con Loreni/Holyfield

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Siamo rimasti sorpresi quando abbiamo saputo di questo match perché ricordavamo Damian vincere in modo affannato con il collaudatore serbo Obradovic a Comacchio in agosto nel sottoclu del titolo italiano tra Cristofori e Loriga.
Detto ciò sembra che Damian sia a fine carriera e quindi abbia deciso di andare a prendere le ultime borse decenti (speriamo per lui) in giro per l’Europa, mettendo a rischio la sua salute.
Il match è stato breve ed a senso unico da subito, appena iniziato si può notare la netta differenza fisica tra i due, a dire il vero Bruzzese un cruiser non ci è mai sembrato, piuttosto avrebbe dovuto fare il supermedio, perché neanche nei mediomassimi ci sembra prestante…ma tant’è.

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appariva da subito evidente l’improponibile differenza fisica, prima ancora che tecnica, fra i due. 

 

Dicevamo netta differenza fisica che si è palesata ai primissimi colpi scagliati dal bulgaro che seppur arrivati a segno in modo parziale facevano franare a terra l’italiano.
Primo round con due atterramenti subiti per Damian, ripetiamo atterramenti sporchi frutto sembra più della voglia di uscire prima possibile dal quadrato che dei colpi, ma andiamo avanti.
Finisce il primo round e ci aspettavamo l’angolo chiudesse lì la partita, invece no, inizia il secondo e ci pensa Pulev, destro sotto l’orecchio e stavolta Bruzzese veramente al tappeto, prova a rialzarsi ma manca l’equilibrio e cade di nuovo, stop e sotto la doccia.
Questo match ci da molti spunti di riflessione, OVVIAMENTE PORTANDO IL MASSIMO RISPETTO A BRUZZESE analizziamo la situazione che ricade su tutto il movimento italiano.

L’abbiamo detto sopra, Bruzzese non è un cruiser ! Qua non ci sono dubbi e le sconfitte prima del limite con Lovaglio, salito anche lui dai mediomassimi lo possono testimoniare.

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secondo BoxRec Bruzzese è 188 cm. Non ha volumi muscolari particolari o struttura fisica da peso massimo. Farlo combattere a 90 kg, contro gente che normalmente è ben oltre i 100, significa mettere a rischio la sua salute. 

 
Il record parla di un pugile costruito con perditori di professione, delle 19 vittorie ottenute dall’italiano, solo 4 sono arrivate con avversari dal record positivo.
Tra questi la vittoria con Francesco Cataldo che aveva 1 vittoria a sua volta contro un debuttante ungherese, e che avrebbe poi finito la carriera con 5 sconfitte ed 1 vittoria nell’ultimo match, e con Michal Bilak record 19 vittorie 24 sconfitte, incontrato da Bruzzese dopo 10 e 12 sconfitte consecutive.
Gli unici pugili battuti da Bruzzese in carriera con record veramente positivo alla fine è il fiorentino Davide Rettori, che da dilettante faceva il medio (guarda un po’ medi da dilettante e supermedi da professionista si dividono da 1,2gk…) e Francesco Versaci, altro record costruito contro perdenti di professione, per poi essere sconfitto da ogni avversario con record positivo.
Insomma, Bruzzese è un buon pugile per il livello italiano, ma a fare questi match con questi avversari non ci si deve andare, a meno che le borse non siano veramente sostanziose…cosa di cui dubitiamo.

E’ il disturbo bipolare del pugilato professionistico italiano dell’ultimo ventennio. Un ragazzo passa pro, combatte contro mestieranti che servono solo a costruire il record, senza offrire test probanti e reali possibilità di maturazione agonistica, e poi improvvisamente viene mandato a fare un titolo.

Perde, fa altri due collaudi, altro titolo, sempre a perdere, all’estero, contro uno che fa il professionista davvero, cioè non deve portare il pane a casa facendo un altro lavoro e allenarsi nel tempo libero. Uno che magari si allena come si deve, e che ha uno staff in grado di farlo combattere nella giusta categoria di peso.

I match contro i collaudatori sono da bandire e basta, Sono una presa in giro per il pubblico, che pensa che il beniamino di casa sia forte perchè lo ha visto vincere contro l’Istvan Orsos di turno, record 10 vittorie 33 sconfitte.

Sono una mancanza di rispetto verso gli sponsor, che ovviamente capito il trucco scappano a gambe levate, come i media.

E sono il disastro per il pugile, che viene convinto di essere pronto, salvo poi trovarsi di fronte atleti che sono completamente al di sopra della loro portata. Diciamo BASTA a questo andazzo. I guanti con gli sparring partner morbidi si fanno in palestra, i match sono un’altra cosa e devono essere veri e competitivi.

 

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