UFC 231 per tutti i gusti: la rissa, la tecnica del piccoletto, l’inconorazione della regina e la consacrazione di Blessed

E’ stata una serata memorabile. Uno degli eventi più godibili, emozionanti e spettacolari, e tutto per le giuste ragioni.

in una card che aveva poco hype e moltissima sostanza, gli appassionati hanno visto tutto ciò che un fan può desiderare. Ko, sottomissioni, scambi furibondi, campioni stellari e atteggiamenti da veri marzialisti all’interno dell’ottagono.

La main card parte subito a mille con lo scontro a 93 kg fra Poster Boy Manuwa e Thiago Marreta Santos. Fin dall’inizio assistiamo a scambi a viso aperto fra due atleti di grande potenza che mostrano anche enorme cuore e doti da incassatore. Marreta mette subito dei colpi pesantissimi, sembra un match destinato a concludersi subito, ma Manuwa non è d’accordo, ritrova lucidità e compostezza e nella fase finale del primo round risponde e sembra mettere in difficoltà un Marreta che ha speso molto. Gli scambi sono di una velocità e di una varietà tecnica molto rara fra colossi di questo tipo. Uomini di 93 kg che tirano serie di calci alti e colpi girati come se fossero sul set di un film della serie Undisputed. WoW! Nella seconda ripresa ancora uno scambio terrificante, in cui un gancio di Marreta spegne le velleità agonistiche di un comunque fantastico poster Boy. Uno dei migliori match di sempre a 93 kg.

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Nel match seguente Hakeem Dawodu ha avuto facilmente la meglio ai punti su Kyle Bochniak. Il coloured canadese si è dimostrato troppo superiore in piedi, e reattivo quel tanto che è bastato a vanificare i tentativi di Kyle di mettere il match sul piano del grappling.

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Si è proseguito con il confronto a 77 kg fra Alex Cowboy Oliveira, pericoloso striker brasiliano e recente vincitore sul nostro Carlo Pedersoli, e l’asso del Karate e del grappling Gunnar Nelson, atleta atipico che regala sempre una decina di kg in gabbia agli avversari perchè si rifiuta di tagliare il peso, come il nostro Paternò. Nel primo round Cowboy fa valere l’allungo mostrando un timing e uno striking superiori a quello dell’avversario. Poi viene portato a terra, rischia molto, Gunni gli prende la schiena e piazza un triangolo di gambe al corpo per assicurarsi la posizione, ma non riesce a migliorare ulteriormente ne a trovare la via per il mata leao. alla fine è cowboy a riuscire a girarsi verso l’avversario trovandosi così nella sua guardia. Evita qualche tentativo di armlock e di leva alla gamba, mette qualche colpo pesante in ground and pound, e si aggiudica la ripresa. Nel secondo round, Cowboy appare rilassato e in controllo contro un Gunni segnato in viso e sanguinante dal naso; ma la determinazione dell’atleta scandinavo gli fa mettere a segno un nuovo takedown. Nelson guadagna la posizione di full mount. Con la mano destra controlla il polso dell’avversario e poi esplode verso il basso con il gomito, aprendo una ferita terribile che varrebbe da sola un sicuro stop medico, ma Nelson non ferma l’azione e guadagna la schiena, chiudendo per strangolamento. Match fantastico, con due grandi atleti che hanno fatto vedere il meglio dei loro repertori. Nelson a 70 kg sarebbe un brutto cliente per tutti, nei pesi welter difficilmente potrà arrivare a giocarsi un titolo, ci sono atleti che sono praticamente il doppio di lui. Potrebbe valutare di andare a combattere in One, dove il peso è il giorno stesso del match.

Il co main event era valevole per il vacante titolo dei pesi mosca femminili. A disputarlo, Valentina Shevchenko e Joanna Jedrzejczyk. Valentina scendeva dalla categoria superiore, e Joanna saliva da quella inferiore. le due si erano affrontate in passato, tre volte fra kicck e thai, e la Sheva aveva sempre avuto la meglio. Nelle MMA Valentina ha mostrato di avere troppi vantaggi sulla polacca. Oltre alla struttura fisica superiore e ad un miglior timing in piedi, la Shevchenko ha sfoggiato la sua cintura nera di Judo, portando ripetutamente a terra l’avversaria . Joanna ha fatto del suo meglio, battendosi con valore e determinazione, ma poco ha potuto contro una Valentina che probabilmente ha trovato la sua categoria ideale. Rispetto ai match con la Namajunas, la Jedrzejczyk si è mostrata più concentrata e più rispettosa, dall’inizio alla fine del match, senza atteggiamenti da bulla. Potrebbe considerare di tornare giù con il peso e guadagnarsi una nuova chance titolata con un paio di vittorie.

UFC 231: Shevchenko v Jedrzejczyk

Nel main event Max Holloway ha dimostrato di essere il miglior peso piuma al mondo, senza discussioni, e probabilmente il migliore di tutti i tempi. L’hawaiano ha battuto ogni record di colpi a segno,con un lavoro di braccia fantastico, unito a movimenti di testa e busto che gli hanno permesso ripetutamente di schivare e rientrare su un coraggiosissimo Ortega, che ha incassato di tutto per 4 round, fino a costringere il medico a decretare lo stop. Holloway non è un campione, è IL campione. Ha vinto il titolo, ha concesso immediatamente la rivincita a Jose Aldo, e lo ha difeso in modo assolutamente dominante contro un contender fortissimo, pericoloso e all’apice della carriera come Ortega, che arrivava al match da favorito . E’ l’era di Blessed, ma qualcuno non l’ha capito e lancia frecciate sui social. Conor non ha mai difeso un titolo in vita sua. Ha battuto Holloway 5 anni fa, ma nel frattempo l’hawaiano si è evoluto diventando un campione dominante, mentre l’irlandese fra il 2016 e il 2018 ha messo insieme 3 sconfitte  prima del limite e due sole vittorie, una decisione a maggioranza contro Nate Diaz e una per KO contro Eddie Alvarez, che nessuno considera nei migliori 15 al mondo. E’ inutile che Conor e la sua fidanzata Dillon Danis scrivano. Oggi per fortuna contano le cose fatte in gabbia e non quelle su twitter. Il fenomeno sui social puoi farlo fino a quando vinci, dopo diventa patetico.

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