Sabato sera si è svolta a Brooklyn la prima edizione di UFC Fight Night trasmessa su ESPN. Per l’occasione, Dana White ha proposto diversi match che sarebbero stati da PPV numerata, delle belle ragazze, e anche un freak show che non guasta mai, ma ci arriviamo dopo. Vediamo la card.
Nell’ultimo match dei preliminari Cowboy Cerrone, che tornava nei pesi leggeri da sfavorito contro il giovane emergente Alexander Hernandez, sfodera una prestazione superba, vincendo per ko al secondo round . La prestazione gli è valsa vittoria, bonus, ovazione del pubblico e soprattutto il payday che merita, ovvero il match contro Conor McGregor. Siamo molto contenti per Cowboy, e comprendiamo la strategia della promotion di dare al pubblico un match che promette scintille e a Conor un avversario che sembra tagliato su misura per lui.
La main card si apre subito con un match che definire emotional rollercoaster è persino riduttivo. Il veterano Glover Teixeira affronta Karl Robertson, chiamato all’ultimo a sotituire l’infortunato Ion Cutelaba. Glover parte bene centrando ripetutamente l’avversario con combinazioni di braccia, poi tenta un double a parete e va quasi ko sulle gomitate che piovono sulla sua testa, va a terra, finisce sotto in monta, sopravvive alla tempesta, riesce a rialzarsi proprio quando sembra dover soccombere al ground and pound, porta a terra l’avversario, passa la guardia in modo talmente fluido e veloce da farlo apparire semplice, anche se parliamo di un atleta di 39 anni e 93 kg. Va in monta e chiude una perfetta arm triangle choke. Bellissimo match!
Il match successivo ha visto opporsi Paige Van Zant e Rachel Ostovich. Due ragazze che a vederle potrebbero essere attrici o modelle, con fisici stupendi e visi molto femminili. Poi le vedi in gabbia e capisci che sono anche due grandi guerriere. Magari non sono da titolo mondiale, ma certamente sanno il fatto loro e danno l’anima in gabbia. Il match si è svolto prevalentemente a terra. Nel primo round, il Judo della Ostovich le ha permesso di avere il controllo, con takedown e posizioni dominanti a ripetizione. Nella seconda ripresa, dopo l’ennesimo takedown a segno della Ostovich, proprio mentre pensavamo “se ci fossero le scommesse live metteremmo la casa su Rachel”, la Van Zant tira fuori uno scramble fenomenale, va a prendere la schiena dell’avversaria, Rachel difende i tentativi di strangolamento e prova ad uscire da dietro dalla backmount, ma per farlo deve lasciare il braccio sinistro esteso, che non sfugge a Paige che chiude in armlock.
Nei pesi mosca, Benavidez e Ortiz si sono dati battaglia per tre round alternando scambi in piedi e fasi di lotta pregevoli per tecnica e velocità. Alla fine ha prevalso Benavidez ai punti, ma certamente Ortiz non esce ridimensionato dal confronto.
Arriviamo così a quello che avrebbe, a rigor di logica, dovuto essere il co main event della serata. L’imbattuto peso leggero Gregor Gillespie, atleta di cui si diceva un gran bene, era atteso da un avversario molto più esperto di lui, Yancy Meideiros. Per qualche analista, fra cui chi vi scrive, il test Meideiros avrebbe dovuto rappresentare un difficile esame, vista la caratura nettamente superiore rispetto agli altri avversari incontrati da Gillespie. Non è andata così. Non è eccessivo affermare che The Gift ha fornito una prova alla Khabib, annichilendo completamente l’avversario con un wrestling asfissiante, che ha costretto sempre Yancy a difendersi senza potersi esprimere. Alla fine della seconda Gregor ha chiuso in gorund and pound un incontro completamente a senso unico. A questo punto merita un incontro con un top 5 della divisione. Sicuramente lo pomperanno come la risposta americana a Nurmagomedov. Certo, è presto per paragoni del genere, ma quanto visto in gabbia legittima l’hype.
Purtroppo, per logiche che hanno molto a che fare con marketing e pubbliche relazioni e pochissimo con lo sport, il rango di co main event è stato dato alla buffonata fra Greg Hardy , record nelle MMA di 3 vittorie contro totali sconosciuti, e un peso massimo della parte bassa della classifica, Allen Crowder. Come mai questo match , che al massimo avrebbe potuto aprire una card preliminare, è stato venduto come co main event? Perchè Greg Hardy è famoso come ex atleta NFL e soprattutto per essere uno che picchia le donne. La combinazione fra superstar di altro sport e bad guy controverso, ha generato un enorme interesse. Bastava semplicemente dire, come per CM Punk, che era un atleta non pronto per le MMA ad alto livello, e che avrebbe dovuto, come tutti, guadagnarsi il posto in UFC facendo incontri difficili in altre promotion. Invece no, ci siamo dovuti sorbire il triste spettacolo di questo miserabile, a cui giustamente l’avversario non ha voluto stringere la mano. Hardy ha dimostrato di non aver assolutamente capito la differenza fra fare a botte ubriachi in un parcheggio e combattere. Per 45 secondi ha provato a colpire in ogni modo. Senza sortire effetti significativi. Poi ha finito il fiato. Il suo mediocre avversario ha atteso la fine della prima sfuriata e lo ha portato a terra, ma poi non è riuscito a finalizzarlo. Nel secondo round, dopo uno sprawl, il vile Hardy ha colpito con una ginocchiata al volto l’avversario che aveva un ginocchio a terra. Sacrosanta ed immediata la squalifica da parte un disgustato Dan Miragliotta. Altrettanto sacrosanto il coro di tutti i tifosi all’indirizzo di hardy “Asshole asshole”
Del main event si è già scritto di tutto. Champion vs Champion, Cejudo Dillashaw, grande hype, grandi attese, e poi tutto finito in 32 secondi con Cejudo vincitore per TKO e TJ Dillashaw e Dana White a protestare per uno stop prematuro. La questione è controversa e tutte le parti hanno argomenti a loro favore. Resta il fatto che alla fine, l’arbitro è prima di tutto il responsabile della salute degli atleti. Lui era li, vicino all’azione, e ha preso una decisione, fermando il match. Secondo noi ha fatto bene. Speriamo che ci possa essere al più presto un rematch , che Dillashaw comunque merita per quanto di straordinario ha fatto finora.
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