Le MMA si stanno decisamente allargando ad est. Se il primo evento a Mosca aveva dato ottimi segnali, che però si potevano leggere come entusiasmo per il primo sbarco della top promotion in terra russa, la card fight night 149 svoltasi sabato a San pietroburgo ha ribadito sia il grande interesse del pubblico sia la presenza di una nutrita schiera di fighter agguerriti ed emergenti da quelle parti.
Partiamo dal main event. Oleynik ha accettato di sostituire in short notice il connazionale Volkov, fermato dall’antidoping. Con poco preavviso, ha comunque offerto una notevole prestazione, partendo con ritmo altissimo e sparando tutte le cartucce che aveva sia in termini di striking che di grappling per cercare di piegare Demolition Man Overeem. L’olandese, dal canto suo, si è mostrato freddo e molto intelligente. Le sfuriate di Oleynik erano veementi ma prevedibili, e Alistair si è semplicemente chiuso, rischiando poco, per poi venire fuori nell’ultimo minuto del round con due delle sue proverbiali ginocchiate. Avversario atterrato e finito in ground and pound. Un round di rara intensità agonistica nei massimi, e ancora più notevole considerando l’età e il numero di battaglie sulle spalle dei due contendenti. Oleynik ha subito chiesto un match al più presto possibile, mentre Overeem ha dichiarato che con un’altra vittoria potrebbe meritarsi la chance titolata.
Nel sottoclou Islam Makachiev ha battuto Arman Tsakurian in un match di livello altissimo. Un campione di sambo e uno di lotta, hanno mostrato quanto possa essere spettacolare un match fra grappler di livello altissimo. Velocità, intensità, transizioni fantascientifiche ci hanno tenuti incollati al teleschermo, a dimostrazione del fatto che i match di mma possono essere emozionanti anche se non sono fatti di scambi in piedi al centro.
Menzione speciale per l’upset compiuto da Roxanne Modafferi ai danni della favoritissima Antonina Shevcenko. La trentaseienne americana ha resistito allo striking superiore dell’avversaria e ha usato il suo judo per portare a terra, controllare e infliggere danni. Giusto il verdetto, e ora Roxanne potrebbe essersi guadagnata la chance contro la campionessa Valentina, che vorrà “vendicare” la sconfitta della sorellina.
Parliamo ora del match che più ci interessava, Amedovski vs Jotko.
Eccoci all’esordio in UFC di Alen Amedovski, dopo 8 vittorie consecutive tutte ottenute per K.O.
L’avversario è di altissimo livello, il Polacco Krzysztof Jotko, atleta dell’American Top Team di Miami, uno dei migliori team al mondo, compagno della nostra Mara Romero Borella.
Ground game di alto livello e un buon allungo fanno pendere la bilancia dei pronostici dalla parte del Polacco ma sappiamo che le mani pesanti del Macedone possono cambiare le carte in tavola in pochi secondi.
Primo Round
Jotko parte subito con un high kick e poi lavora con low kick e front kick per mantenere la distanza dall’avversario. Si capisce subito che l’atleta e il team hanno studiato bene il nostro connazionale han preparato il perfetto gameplan per imbrigliarlo, infatti il Polacco si muove molto, lascia il centro dell’ottagono ad Alen e rifiuta lo scambio di braccia, sembra meno articolato invece il gameplan del Macedone che è molto attendista e immagino aspetti solo il momento giusto per portare il suo famoso colpo da KO. Dopo un minuto si vede il primo colpo del Macedone, un gancio sinistro che si spegne sulla guardia dell’avversario. Jotko decide di cambiare gioco e con un outside trip porta a terra il macedone e prende la mezza guardia, Alen difende e cerca di spingere via ma regala la schiena al polacco. In una fase di scramble Alen si ritrova in guardia e lavora di gomiti, ma Jotko mette distanza e si rialza. Il match riparte in piedi, quando mancano due mnuti a fine round, su un jab sinistro del macedone il polacco mette una perfetta gomitata girata che lo fa barcollare, subito dopo porta a terra e guadagna una posizione di crucifix e poi passa in mezza guardia. Amedovski prova ad ostacolare il lavoro del polacco tenendogli la testa, ma il ground game del fighter ATT è superiore, riesce a tenerlo incollato al tappeto e a pochi secondi dalla fine del round porta delle belle gomitate.
Secondo Round.
Jotko stavolta tiene il centro dell’ottagono, porta calci alti e colpi singoli, cerca subito il single leg e porta a terra passando velocemente in side position, da qua lavora di gomiti e passa il round cercando di guadagnare un crucifix, che trova ad un minuto dalla fine, da qua mette moltissimi colpi e continua a colpire fino a fine round con il Macedone che non trova nessuno modo per uscire da quella posizione.
Terzo Round.
Durante la pausa si sente il coach Farina dire ad Alen che deve cercare di colpire col destro, Jotko sa bene che il Macedone in questo round deve cercare l’all-in e si tiene molto mobile e lascia il centro gabbia all’avversario lavorando solo con i calci. Porta presto un double leg che il nostro connazionale difende male e si trova nella guardia, da qua lavora di gnp con pugni al corpo e gomiti al volto, Alen tenta due volte di aprire la guardia e salire con le gambe, ma la pressione del Polacco è ottima, passa infatti la guarda e va in side control che manterrá fino a fine round. Amedovski cerca di spingere con le gambe contro la gabbia per ribaltare la posizione ma è ottimo il controllo del polacco che non perde mai la posizione. Si rialza a 10 secondi dalla fine del round ed alza le braccia al cielo in segno di vittoria, con la campana che sancisce la fine del match.
I Giudici giudicano la vittoria di Jotko 30-26, 30-26, 30-25.
Rimandata la prestazione del Macedone, che però si è trovato di fronte un avversario molto esperto e completo, ex numero 11 dei ranking UFC.