Il prezzo da pagare

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Renato “Babalu” Sobral (37-11) è un atleta inattivo dal 2013, ha combattuto per UFC, Strikeforce e Bellator arrivando a competere negli sport da combattimento una cinquantina di incontri in 15 anni di carriera. Purtroppo Non siamo qui a lodarne le gesta o a raccontarvi del suo valore, quanto a informarvi del prezzo che sta pagando Sobral ora che ha 43 anni per la gloria di un tempo che fu. In un intervista a MMA Fighting parla senza mezzi termini di essere affetto da CTE, Encefalopatia da Trauma Cronico, sigla con la quale si definisce un insieme di disturbi cognitivi e comportamentali dovuti alla concussione e contusione a cui è sottoposta la nostra materia grigia investita da pugni, calci, urti. L’atleta, che già era stato espluso da UFC per comportamenti insoliti nel 2007, racconta di non riuscire più a camminare seguendo una retta, di aver perso la vista dall’occhio sinistro, di essere affetto da disturbi dell’attenzione, sbalzi di umore e attacchi epilettici, di essere oltretutto senza soldi e di soffrire di osteoartrite in tutto il corpo.”Si parla soltanto delle prodezze compiute, ma i ragazzi che iniziano a combattere devono sapere che per ogni cosa arriva il prezzo da pagare, per tutti. Vale più quello che ho perso o quello che mi rimane?”

È vero che 50 combattimenti nelle maggiori organizzazioni del mondo sono tanti e che la maggior parte dei praticanti che staleggendo l’articolo se li sogna ma è anche vero che chi racconta la sua esperienza è un uomo di 43 anni e non un anziano di 75. Si tratta di una realtà che con le debite proporzioni esiste e va tenuta in considerazione.. praticare sport fa bene, se fatto con giudizio fa ancora meglio.