Un Manzo romano a Greenville, South Carolina

Dopo una settimana di riposo, tornano le MMA della promotion più importante al mondo. Siamo a Greenville, South California, per UFC Fight Night: Moicano vs Korean Zombie.

Una card che si preannuncia mostruosa, ma stavolta a fare paura non sarà soltanto lo Zombie, Chang Sung Jung, che nel Main Event affronterà Renato Moicano. Certo, dopo il clamoroso KO subito a 4:59 del quinto round contro Yair Rodríguez, il coreano è in cerca di redenzione; vero, davanti a sé troverà un brasiliano che sarà pronto a riscattare la sconfitta inflittagli dal conterraneo José Aldo a febbraio; no, stanotte il vero mostro non somiglia ad uno zombie, ad un vampiro o ad un lupo mannaro (beh forse dentro un pochino, se guardiamo alla fede calcistica). Stanotte l’attenzione è tutta su un bovino, sì, un Manzo in cerca di Gloria nella notte americana. Stiamo parlando ovviamente di Alessio Di Chirico.

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La gomitata di Yair Rodríguez a 4:59 del quinto round che ha mandato al tappeto Korean Zombie

Il fighter romano è alla sesta apparizione nell’ottagono più prestigioso del mondo e proviene da due vittorie di fila, quella per KO contro Bamgbose, spettacolare ginocchiata e Performance of the Night, e quella contro Julian Marquez, che mancò il peso di 2,5kg, arrivata per una split decision un po’ strettina (“never leave it in the hands of the judges” direbbe qualcuno). Un terzo successo eguaglierebbe il record di vittorie consecutive di un altro romano, Alessio Sakara, che ad oggi resta il miglior Italiano ad aver combattuto in UFC nonché vero apripista per gli attuali connazionali nel roster, il quale conta i “veterani” Marvin Vettori Mara Romero Borella, i più recenti, sfortunati, esordi di Alen Amedovski e Danilo Belluardo, oltre a Carlo Pedersoli Jr, altro talento romano del Gloria Fight Center, amico compagno di team di Di Chirico.

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La ginocchiata che ha mandato KO Oluwale Bamgbose

Sì perché per chi non avesse colto la geniale, sfavillante, acutissima citazione di due paragrafi fa, Gloria è il nome della palestra, fondata dal Manzo e da Riccardo Carfagna, e che sotto la guida dell’ex fighter Bellator e head coach Lorenzo Borgomeo è probabilmente oggi, in Italia, la fucina più importante per gli sport da combattimento; qui si allenano oltre il sopracitato Carlo Pedersoli Jr, nomi di spicco quali Mauro Cerilli, Micol Di Segni, Valerio Mircea, Gloria Peritore.

 

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Gloria Fight Center

Come ci arriva Di Chirico a questo incontro?

Sono passati undici mesi dall’ultima volta che abbiamo visto il Manzo combattere, e nel frattempo è successo un po’ di tutto. A novembre avrebbe dovuto affrontare Jared Cannonier alla ricerca di una vittoria che l’avrebbe lanciato prepotentemente nella top-15 di categoria; la sfida saltò a causa dell’effetto domino generato dall’infortunio di Luke Rockhold originario protagonista del co-main di UFC 230, che portò ad una traslazione degli sfidanti lasciando Alessio senza avversario. Poi a dicembre l’infortunio al braccio, l’operazione e la lunga riabilitazione.

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Manzo dopo l’operazione al gomito

Qualcuno pensa che arrivare in UFC significhi automaticamente diventare ricchi, ma la realtà è un po’ diversa: salvo i pochi che possono vantare sponsorizzazioni importanti, un atleta per preparare match investe cifre importanti a proprio carico, come le spese per invitare sparring partner di livello; è facile intuire che quando un atleta si infortuna, non combatte, di conseguenza non guadagna, quindi non si allena. Un intervento come come quello di Di Chirico, al tendine distale del bicipite, necessita di tempi rapidi, altrimenti la guaina tendinea non recupera la viscosità; in attesa dell’assicurazione i costi sono da anticipare di tasca propria. Farsi male per un fighter rischia di  innescare un circolo vizioso che può minare carriera e morale.

Ma Alessio ce l’ha fatta. Tre mesi dopo l’operazione è tornato ad allenarsi, prima “in casa” con Pedersoli, poi a maggio la firma sul prossimo incontro e il camp in Italia con Pietro Penini e Mattia Schiavolin. Ora è motivato e più concentrato che mai.

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Carlo Pedersoli jr e Alessio Di Chirico

L’avversario

Non l’abbiamo nominato fino ad ora, ma come ogni epopea che si rispetti, anche questa ha bisogno di un villain degno. Kevin Holland, kickboxer californiamo classe ’92, mani pesanti, tanto atletismo, striking rabbioso e un significativo vantaggio in altezza e allungo. Negli ultimi due anni è stato sconfitto solo da Thiago ‘Marreta’ Santos, non proprio l’ultimo arrivato e prossimo sfidante al titolo di Jon ‘Bones’ Jones. Dana White l’ha soprannominato Big Mouth per il suo frequente ricorso al trash talking.

Alessio sui suoi social ha risposto. No talks. Sarà l’ottagono a parlare.

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Kevin Holland e Alessio Di Chirico

Non ci resta che fare il nostro migliore in bocca al lupo ad Alessio: daje Manzo! Porta ancora una volta in alto il tricolore.

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Daje Manzo! 🇮🇹