Dopo una striscia negativa per i figter italiani in UFC, si torna finalmente a gioire grazie alla meravigliosa prestazione di Marvin Vettori.
Sabato notte l’Italian Dream tornava nell’ottagono dopo il controverso stop per la nota vicenda dell’ostarina.
Ad attenderlo, un pericolosissimo veterano: Cezar Mutante Ferreira. Cintura nera terzo dan di BJJ, vincitore del torneo “The Ultimate Fighter” , pericoloso striker, con la più alta media di takedown riusciti nella divisione pesi medi e vittorie su atleti del calibro di Jack Hermansson e Anthony Smith. Insomma un rientro tutt’altro che comodo.
In gabbia però si è presentato un Marvin concentratissimo fin dal gong iniziale, tirato a lucido fisicamente e molto aggressivo. Ha neutralizzato il vantaggio di allungo dell’avversario riuscendo ad accorciare la distanza imponendo la sua migliore boxe. Nello striking praticamente ha sofferto solo il low kick di Ferreira, mettendo a segno diverse pregevoli combinazioni. Ha difeso tutti i tentativi di takedown di Mutante, ed è riuscito in più occasioni a portare lui a terra l’avversario, mostrando di non avere alcun timore reverenziale verso il terzo dan di BJJ. Risultato mai in discussione, 30-27 unanime e indiscutibile, e tifosi italiani in delirio. Quasi troppo bello per essere vero.
Se il talento di Mezzocorona proseguirà su questa strada, lo vedremo in breve a giocarsela con i migliori. Non dimentichiamo che è stato l’unico a mettere in difficoltà l’attuale campione, Adesanya, in un match in cui la decisione poteva andare da un lato o dall’altro. A fine match Marvin ha rilanciato la sfida a Borrachina, che però deve a breve affrontare Romero. Vedremo cosa riseverà il futuro, intanto possiamo godere per una prestazione assolutamente dominante di un fighter italiano contro un atleta molto quotato.
Nel successivo incontro della card, i giudici avevano in mente di provare a peggiorare il verdetto del match Di Chirico, e ci hanno elargito un altro verdetto incomprensibile. Hanno premiato con la vittoria Carl Roberson, il cui principale merito è stato quello di riuscire a sopravvivere al mata leao ormai chiuso da parte di Wellington Thurman, che ha largamente dominato almeno due riprese su tre. Qualcosa è da rivedere nei criteri di valutazione e nella formazione e selezione dei giudici. Uno scandalo.
Nei pesi piuma, il trentaquattrenne rappresentante del team alpha male Josh Emmet ha messo KO alla prima ripresa il prospect Mirsad Bektic, che prima del match era 7-1 in UFC e sembrava papabile per un futuro iridato.
Il co main event ha visto il ritorno dell’hall of famer Uriah Faber. Il California Kid partiva nettamente sfavorito contro il ventiseienne Ricky Simon, ex campione LFA ed imbattuto in UFC. Ma la leggenda vivente non era li per fare passerella. Al primo scambio ha messo a segno un perfetto overhand destro mandando al tappeto l’avversario e costringendo l’arbitro Beltran a decretare il tko. Nel post fight Uriah a dichiarato di essere tornato per restare, e ha chiesto la chance titolata contro Cejudo, che a stretto giro ha replicato via twitter “attento a quello che chiedi, potresti averlo”. Vedremo gli sviluppi.
Nell’incontro principale, Germaine de Randamie ha mandato KO in 16 secondi una Aspen Ladd probabilmente non ancora pronta per una sfida di questo livello.
In molti hanno criticato gli stop sia del main che del co main event, a nostro avviso ci stavano tutti, i fighter sconfitti non sembravano in grado di potersi difendere con intelligenza. Fargli prendere altri colpi o decretare lo stop? E’ sempre complicato e discutibile, resta il fatto che questa scelta è in capo all’arbitro, che è responsabile per la salute degli atleti e che è li in gabbia con loro.