Abbiamo volutamente lasciato passare qualche giorno prima di parlare e dire la nostra sulla doppia tragedia che ha colpito il mondo del pugilato la scorsa settimana.
Prima la morte di Maxim Dadashev e, dopo poche ore, quella di Hugo Alberto Santillan.
Purtroppo abbiamo assistito ad uno squallido teatrino mediatico perpetrato da siti, pagine e personaggi del settore, che senza uno straccio di prova, che tradotto in questi casi significa BOLLETTINI MEDICI e RISULTATI degli ESAMI AUTOPTICI, si scagliavano contro la pratica del taglio peso.
Non sappiamo da chi sia partita la crociata, anzi lo sappiamo ma non vogliamo parlarne dato che non è importante.
Partiamo con il dire che il mondo del pugilato non è sotto shock, è altamente dispiaciuto quello si, ma non sotto shock dato che nell’appena passato fine settimana sono andati in scena migliaia di match in tutto il mondo.
Il mondo del pugilato non sta facendo troppi inutili discorsi alla ricerca del capro espiatorio perché sa benissimo che purtroppo queste tragedie possono accadere, è la cruda realtà, facendo il pugilato professionistico si può morire.
Fine.
Poi ci sono gli sciacalli, quelli che parlano perché l’aria è gratis e senza uno straccio di prova che tradotto, ripeto, significa bollettino medico e risultati delle autopsie, si lanciano in accuse random da autentici ignoranti (cioè che ignorano) portandosi dietro una pletora di babbei che seguono ovinamente.
Non sappiamo se c’è una prova che il taglio peso possa aver influito nelle tragiche morti in questione, propendiamo a dire di no in quanto le notizie altrimenti sarebbero già circolate.
Addirittura nei due casi è probabile che non sia stato eseguito, e vi spieghiamo il perché.
Dadashev da dilettante combatteva nei 64kg, e idem da professionista nei 63,5kg , quindi a meno che non facesse il taglio anche da dilettante, E NON LO FACEVA, ciò è da escludere a priori. Non possiamo dirlo con sicurezza, certo, ma ancora meno si può incolpare della sua morte il taglio peso.
Santillan ancora meglio, superpiuma (58kg) abituale, un match a giugno in Germania nei superleggeri (63,5kg) fino all’ultimo match nei leggeri (61kg), quindi oltre 3kg sopra la sua categoria naturale.
Su una cosa dobbiamo porre l’accento nel caso di Santillan, il ragazzo aveva il fermo medico comminato dalla federazione tedesca, fermo medico che non è stato rispettato e Santillan è stato fatto salire sul ring denotando una TOTALE INCOMPETENZA E STUPIDITÀ da parte del suo team.
Ricordiamo che alcuni organi di stampa specializzata tempo addietro chiamarono “stregoni” i preparatori ed i nutrizionisti, giudicandoli inutili se non dannosi. A parte la TOTALE malafede ed incompetenza nel pronunciare una simile fesseria, vorrei sapere cosa ne pensano dei tecnici che non hanno fatto rispettare il fermo medico al loro ragazzo.
In base ai dati che abbiamo, parlare di taglio peso è quantomeno inopportuno.
I più audaci parlano di regolamentare la pratica, se non proprio di abolirla…
Ma come, e soprattutto, perché ?
Alla regolamentazione stanno lavorando senza successo le maggiori sigle mondiali tra le quali WBC e IBF.
Limitare o addirittura proibire tale pratica è impossibile, inutile e scorretto e vediamo perché.
La capacità di eseguire e sopportare un taglio peso è una qualità fisica allenabile (parzialmente) identica alle altre capacità condizionali/qualità biomotorie.
Se, ma non si riuscirà, dovessimo impedire ad un atleta di eseguire un taglio peso, allora dovremmo porre limiti anche agli incrementi di Velocità, di Potenza, di Capacità Aerobica…
Tradotto a Pacquiao dovremmo imporre di portare meno colpi, a Wilder di colpire con minor Potenza ed a Porter di abbassare il ritmo.
Capiamo l’assurdità della proposta si ? Vi ricordiamo che il peso al giorno precedente la gara è stato ideato proprio per non far salire sul ring atleti disidratati, quello si che era pericoloso ed infatti è stato migliorato.
Con la pratica del taglio peso, giusta o non giusta non sta a noi dirlo, gli atleti salgono sul ring al 100% delle loro facoltà fisiche, almeno così sembra dato che chi lo esegue non solo sta bene ma vince molto spesso.
Dopo il peso gli atleti hanno a disposizione dalle 24 alle 30 ore e più per attuare la replezione, quindi il fisico tornerà nella situazione ideale pre taglio e NON avrà nessun deficit.
Chiariamo che parliamo di taglio peso e capacità fisiche nei match, quindi un lasso di tempo molto breve. Non siamo a conoscenza se la pratica nel lungo periodo possa portare problemi fisici, non siamo medici e per un parere medico vi rimandiamo ad un articolo che uscirà tra pochi giorni.
Fra gli atleti più conosciuti che “tagliano” molti kg attualmente troviamo Canelo Alvarez, i fratelli Charlo, Julian Williams, Terence Crawford e tantissimi altri.
Vi proponiamo alcuni Tale of Tape recenti e meno recenti per darvi l’idea dei vantaggi che un taglio peso eseguito seguti da professionisti del settore, possa dare… altro che deficit…
Crawford reidrata 16 libbre cioè quasi 8kg.
Bradley idem, mentre i fratelli Charlo si attestano sui 10/11kg come Julian Williams.
Chocolatito Gonzalez e Carlos Cuadras reidratano 6kg che da pesi supermosca è una enormità essendo ben oltre il 10% del peso corporeo al momento del peso.
Mikey Garcia addirittura 21libbre di reidratazione, cioè 11kg. In pratica il buon Mikey tira (tirava) da leggero e saliva da medio ! Con un incremento di oltre il 15% del peso corporeo.
Ora, o sbagliano i campioni del mondo ed i loro team non capiscono niente, oppure a sbagliare e non capire niente sono altri.
Questi team pagano professionisti del settore percentuali più alte che ai trainer, è il caso di Mike Dolce o di Alex Ariza che negli USA prendono il 15/20% delle borse per il loro operato !
https://en.wikipedia.org/wiki/Mike_Dolce
in UK troviamo Scott Robinson che segue Callum Smith ad esempio.
Detto ciò, stiamo conducendo un intervista al Dottor Davide Bianchi che ci parlerà della pratica e dei rischi del taglio peso, portando fonti scientifiche, non opinioni da bar senza nessun fondamento.
Perché ciò che abbiamo letto in questi giorni sono solo ed esclusivamente chiacchiere da bar sport.
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