Jorge Masvidal e il miracolo del Cuban Jesus

Altri tempi, altre usanze, altra cultura… negli anni ’50 e ’60, le persone erano abituate a venire alle mani quando avevano disaccordi irrisolvibili. Una rissa era un confronto faccia a faccia a pugni che di solito non coinvolgeva coltelli, pistole e simili. Ieri raccontandovi la storia di Kimbo Slice vi abbiamo parlato della bizzarra legge sullo street fight ovvero la facoltà di fare a botte senza venire interrotti da polizia o altri a patto che entrambi siano d’accordo e non si danneggino proprietà pubbliche o private. In America vige in un certo senso la vecchia scuola permettendo alle persone di combattere se lo desiderano. Nessuna delle parti deve preoccuparsi di azioni legali perché la lotta è legale e approvata dallo stato. Ovviamente non sono ammessi coltelli, pistole e armi in generale.Sicuramente a noi una cosa del genere sembra alquanto bizzarra ma dobbiamo ricordare che la società americana è profondamente diversa dalla nostra e in una realtà fatta di bande armate e di ragazzi che girano facilmente con un’arma da fuoco in tasca anche a scuola dare la possibilità di risolvere i conflitti con una scazzottata a norma di legge anziché con una sparatoria può salvare più di qualche vita. Questo incipit è importante quando si va a parlare di un personaggio come Jorge Masvidall nato e cresciuto in strade violente.

“Qualcuno potrebbe vedermi e pensare che io sono un delinquente e dire roba del tipo: ‘Guarda questo tizio che combatte nelle lotte clandestine, deve essere un vero teppista!’. Io la vedo semplicemente come parte della mia vita. Sono cresciuto combattendo, e non pensavo che fosse così male. Se qualcuno rivede il nostro combattimento, non c’era cattiveria tra me e Ray dopo i combattimenti. Era tutto amore. Era tutto rispetto. Ci siamo battuti e poi tutto come prima. Non ci sono mai state brutte intenzioni ma solo la voglia di combattere”.Da ragazzo combattevo per soldi dentro cortili e parcheggi, oggi sono una stella UFC“Lo immaginavo già allora, quando dormivo in una macchina. Mi dicevo ‘un giorno avrò questo, questo e questo. Aprirò il frigo e lo troverò pieno di cibo, farò tutto quello che mi va di fare…’”

Nell’estate 2003 Jorge Masvidal ha poco meno di diciannove anni, le sue giornate si svolgono sempre allo stesso modo: sveglia presto dopo aver dormito sui sedili posteriori di una vecchia Pontiac, allenamento in palestra per qualche ora, poi un pasto rapido e la fuga verso la giungla d’asfalto.Masvidal combatte nei quartieri, nelle strade, nei cortili e nei parcheggi di Miami per procurarsi soldi e fama. Lo fa a mani nude, attorniato da decine di spettatori sovraeccitati davanti ad uno spettacolo ruvido e primordiale. Il jeans basso, i capelli legati, la guardia alta. Il lottatore di origini cubane arriva a vincere anche mille dollari al giorno. I cellulari registrano ogni colpo, ogni taglio aperto sul viso dei suoi avversari: le visualizzazioni sui social diventano migliaia prima, milioni poi.

La popolarità sul web tocca l’apice con le oltre 12 milioni di views per i due match contro Reynaldo Rentes, un buttafuori arruolato da Kimbo Slice, figura leggendaria per questi ambienti.

“È come se ti mettessero in gabbia con un leone che può avere moltissime abilità e tu non lo sai. Non sapevi chi fosse quel ragazzo davanti a te”.

Rey perde entrambi gli incontri, sopraffatto dall’incessante ritmo del ragazzo che, a distanza di sedici anni, è riuscito a scalare il ranking UFC sconfiggendo in pochi secondi Ben Askren e battendo Nate Diaz per la trash cintura BMF Baddest Mother Fucker (il peggio figlio di buona donna). Masvidal tira pugni lungo tutta il suo percorso adolescenziale. Pugni per lo più illegali, figli di risse estemporanee e di un carattere particolarmente focoso. Presto i suoi amici, intravedendo doti uniche, si reinventano agenti di bassa lega, portandolo di quartiere in quartiere e chiedendo ai più duri di farsi avanti. Soldi in mano, via all’incontro.

“Quando vincevo andavo subito a divorarmi un menu al McDonald”.

Anni finanziari traballanti, in cui l’unico credo di Jorge diventa il lavoro duro. Ancora oggi ripropone alcuni degli allenamenti dell’epoca per non dimenticarsi del proprio passato. Lo si può vedere correre su e giù, instancabilmente, dalle scalinate dei palazzi popolari del suo quartiere d’origine. Il padre, Jorge Masvidal Sr., immigrato cubano arrivato negli USA all’interno di una ruota di trattore. Padre che, tra i 4 e i 22 anni, Jorge non ha mai visto girare per casa, visto che fu fermato dai federali per traffico di sostanze stupefacenti e omicidio.

“Quando ero piccolo mia madre diceva che mio papà era nell’esercito. Poi a 13 anni sono stato cacciato da scuola e, una volta tornato a casa, lei mi ha detto: ‘Farai la fine di tuo padre’. E io: ‘Ma se è nell’esercito… Sarà qualche fottuto generale o qualcosa di simile’. ‘No, è in prigione’”.

Una volta conosciuta la verità, Jorge Masvidal comincia a ricostruire un rapporto forte con il padre, allietando la sua reclusione con tantissime visite. Masvidal Sr. vede dietro le sbarre i primi incontri ufficiali del figlio. Vengono registrati e trasmessi in replica, lo applaude dopo ogni vittoria, lo incoraggia dopo le cocenti sconfitte.

Sconfitte che nella carriera di Masvidal sono forse troppe, soprattutto alla luce di cosa rappresenti oggi per la UFC questo ex lottatore di strada. ADESSO all’apice di un periodo di forma mentale e fisica strepitosa.

“È sorprendente che non sia successo molto tempo fa. Ma ora è come una tempesta perfetta. È tutto maturo e il ragazzo è più grande di quanto chiunque possa immaginare. È una delle più grandi stelle dello sport”,

ha detto il suo coach Mike Brown.
Una tempesta perfetta pronta a colpire chiunque.

L’inizio

Gamebreed inizia la sua carriera di fighter professionista il 24 maggio del 2003 dove sconfigge per ko alla prima ripresa Brandon Bredsoe all’evento Hooknshoot absolute fighting championship 3 ( AFC). Nello stesso circuito Masvidall costruisce una striscia positiva di 4 vittorie sconfiggendo Roli Delgado (tko), Julian Ortega(decisione), e Justin Wisniewski(decisione).

Cambio circuito e prima sconfitta di Masvidall che il 21 aprile 2005 viene sconfitto al Fullthrottle 1 per decisione unanime dal futuro fighter UFC Raphael Assuncao.Solo 9 giorni dopo la sconfitta, Gamebreed torna alla vittoria battendo un altro futuro nome noto ovvero Joe Lauzon per tko alla seconda ripresa.

A giugno di quell’anno arriva invece la seconda sconfitta questa volta per sottomissione ad opera di Paul Rodriguez. Ancora due vittorie in AFC (febbraio 2006 con TKO su David Gardner e giugno stesso anno per decisione su Nuri Shakir)Una nuova promotion vede il potenziale dell’ex street fighter e lo mette sotto contratto . Cosi nel agosto 2006 Masvidall esordisce a Bodog fight sconfiggendo per decisione Keith Winiewski .

Seguono altre due vittorie , contro Steve Bergers e contro Yves Edwards. Bodog dopo una partenza iperdanarosa e eventi folkloristici degni di Dan Bilzerian fallisce miseramente e parte del roster viene assorbito da Strikeforce incluso il nostro ragazzone cubano che continua la striscia positiva aggiungendo al già notevole palmares altre 3 vittorie contro Matt Lee, Brant Rose e Rtan Healy. Con una striscia positiva di 8 vittorie Jorge vola in Giappone per combattere nel Sengoku l’erede del leggendario Pride e qui viene sconfitto da Rodrigo Damm per Tko alla seconda ripresa.

Nuova vittoria due mesi dopo quando sconfigge per TKO alla prima ripresa Ryan Schulz.Toccherà poi a Tae Hyun Bang cadere sotto il colpi di gamebreed che con questo match concluderà (momentaneamente)la sua avventura nel Sol Levante e passerà alla seconda promotion mondiale: Bellator.L’esordio nella promotion americana avviene il 3 aprile 2009 e lo vede vittorioso alla prima ripresa per TKO contro Nick Agallar. Segue una sconfitta (contro Toby Imada) e una vittoria contro Eric Reynolds prima di fare ancora una scappata al Sengoku dove il 7 novembre 2009 sconfigge Satoru Kitaoka per ko. Ritorno in America e nuova sconfitta questa volta ad opera di Louis Palomino.

Nuovo match in Giappone e nuova vittoria (ai danni di Naoyuki Kotani). Ritorno in Strikeforce e nuova sconfitta per mano di Paul Daley seguita da due vittorie ( contro Billy Evangelista e contro K.j. Noons). Una battaglia di 3 round contro Gilbert “el niño” Melendez non viene premiata dai giudici che lo danno sconfitto, tuttavia ritrova la vittoria contro Justin Wilcox e con essa un contratto nella miglior promozione del mondo.

Finalmente UFC

Dopo la strada, dopo gli incontri di street fight ed essersi fatto le ossa nelle maggiori promotion del mondo Jorge Masvidall arriva finalmente in UFC esordendo il 20 aprile 2013 contro Tim Means che sconfigge per decisione unanime. A luglio dello stesso anno tocca a Michael Chiesa cedere le armi davanti al ragazzo cubano che lo sottomette alla seconda ripresa tramite brabo choke.

Sarà il daghestano Rustam Khabilov a stoppare Jorge (momentaneamente) sconfiggendolo per decisione . Striscia positiva di 3 incontri prima di venire nuovamente fermato da Al Iaquinta ancora 1 vittoria e poi 2 sconfitte ( contro benson Henderson e Lorenz Larkin). Nuova striscia positiva di 3 vittorie di cui l’ultima ai danni di Donald Cerrone per essere poi nuovamente stoppato da Demian Maia prima e subito dopo da Stephen Thompson. Dopo aver sconfitto Darren Till per ko gli viene offerto il match che lo consacrerà come top fighter conosciuto al grande pubblico e non solo agli appassionati hardcore delle mma.

Il più veloce KO nella storia della UFC

Askreen vs Masvidall. L’incontro si è svolto alla T-Mobile Arena durante l’evento UFC 239.

Askren ex campione Bellator ed ex campione One nonché wrestler di livello mondiale approdato in UFC tra mille polemiche è decisamente inviso al buon Dana White che comunque da vecchia volpe qual’è lo fa entrare nella blasonata promotion facendolo scontrare subito con un Pitbull come Robby Lawler che sconfigge dopo aver comunque subito colpi durissimi. Askren vuole confermarsi come uno dei fighter più forti del mondo e per promuoversi e promuovere il match comincia ad usare il trash talking contro Masvidall, buon fighter con diverse sconfitte alle spalle che non vede come ostacolo serio al suo percorso in UFC. Come tutti sappiamo non fu una idea brillante. Appena cominciato il match, Masvidal e Askren si sono scontrati correndo l’uno contro l’altro. Askren ha cercato un’entrata alle gambe proprio mentre Masvidal con una perfetta scelta di tempo sferrava una ginocchiata volante. Il colpo d’incontro è stato molto violento. Askren è finito subito al tappeto perdendo temporaneamente i sensi. Masvidal lo ha colpito al volto con due pugni prima che l’arbitro, Jason Herzog, dichiarasse concluso l’incontro.

Nella conferenza stampa successiva al match Masvidal ha risposto a un giornalista che gli chiedeva se ritenesse necessari i pugni dati mentre Askren era già al tappeto privo di sensi.

NON NECESSARI MA SUPERNECESSARI!, PERCHÉ L’ARBITRO NON MI AVEVA ALLONTANATO, E IL MIO LAVORO CONSISTE NEL COLPIRE IL MIO AVVERSARIO FINCHÉ L’ARBITRO NON MI ALLONTANA. A QUELLE PERSONE [CHE SI CHIEDONO SE I PUGNI FOSSERO NECESSARI] DIREI DI NON GUARDAR LE MMA E DI TORNARE A GUARDARE IL CALCIO”.

Il precedente record del knockout più veloce nella storia della UFC era di sei secondi, e risaliva a un match del 2006 vinto da Duane Ludwig contro Jonathan Goulet. In seguito al match tra Masvidal e Askren è circolato molto un video, ripreso dalla UFC, che mostra Masvidal provare due giorni prima in allenamento la stessa ginocchiata volante poi eseguita contro Askren.Come ai tempi dei backyard fight il video del match diventa virale e il ragazzo di strada cubano diventa improvvisamente un personaggio adorato da tutti e considerato l’uomo da battere al momento!Ufc, soprattutto nella nuova era post Fertitta, si è più volte dimostrata molto più interessata ai money match che ai match effettivamente interessanti dal punto di vista sportivo e trova subito il modo di sfruttare la nuova gallina dalle uova d’oro.

Masvidal e Diaz

Il main event di UFC 244, nella cornice del Madison Square Garden di New York (con la presenza, non gradita a tutti, del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump) che ha assegnato la cintura di “Baddest Motherfucker” è stato epico, un instant classic della storia delle MMA e della promotion. Nonostante abbia avuto un finale non soddisfacente – come non può esserlo mai uno stop medico tra un round e l’altro , l’incontro fra Jorge Masvidal e Nate Diaz ha messo in chiaro alcune cose. Anzitutto Masvidal ha dominato tre round in maniera netta, assestando colpi pesantissimi a Diaz, che sembrava potesse venir fuori nelle ultime 2 riprese, notoriamente territorio di sfogo del suo motore diesel grazie all’immenso cardio coltivato con il triathlon. E se non si è arrivati al quarto round la colpa è anche di un inizio a dir poco concitato che Diaz ha pagato caro.In guardia mancina, Diaz avanza ma Masvidal, mostra immediatamente la propria velocità, centrando al volto Diaz prima con una ginocchiata, poi con delle gomitate corte che gli fanno tremare le gambe.Dopo una gomitata corta dal clinch Diaz barcolla, quasi si accascia, e Masvidal ne approfitta per centrarlo con un calcio al volto che gli apre l’arcata sopraccigliare. Da terra, con due tagli che già gli solcano il volto, Diaz abbozza una difesa riuscendo a tornare in piedi. Ma insomma a quel punto deve aver capito che non sarebbe stata una serata semplice. L’incontro è stato scandito anche da un altro colpo ricorrente di Masvidal: il middle kick che grazie alla sua capacità di calcolo delle distanze impatta più volte con grande violenza sul costato o sul fegato di Diaz, causandone addirittura l’atterramento in uno dei casi. Diaz ha invitato più volte Masvidal ad entrare nella sua guardia a terra, per guadagnare qualche secondo e contando in ogni caso sul suo grande bjj. Masvidal, però, ha preferito spingere con la gamba avanzata fra le gambe di Diaz, limitandone la difesa e iniziando a colpirlo in ground and pound. Diaz era partito bene nel terzo round, toccando Masvidal più volte, ma non è riuscito a completare un’azione offensiva senza subire il counterstriking. Mentre Diaz attaccava, dunque, Masvidal rispondeva con middle kick, ma anche con colpi al volto che contribuiscono ad allargare le ferite di Nate, che alla fine della terza ripresa gronda sangue da una ferita apertissima. Prima dell’inizio della quarta ripresa il medico ha controllato l’occhio di Diaz e scelto per lo stop. Nate non sembrava eccessivamente contrariato, Masvidal sembrava attonito e sorpreso. Un TKO deciso dal medico al termine della terza ripresa, dovuto a tagli fra zigomo ed arcata sopraccigliare di Nate Diaz, dunque, consegnano a Jorge Masvidal la cintura di BMF – simbolicamente consegnata da The Rock – che vale probabilmente anche come attestato di prossimo sfidante al titolo dei pesi welter UFC. Entrambi i fighter hanno parlato di un possibile re-match che però non sembra interessare alla UFC.

Il 2019 è stato un anno favoloso per Jorge Masvidal e intende mantenere questa direzione anche nel 2020, vincere il titolo welter UFC e ritirarsi entro i prossimi tre anni.

“Prima di chiudere il prossimo capitolo e proseguire in una qualunque cazzo di vita, prenderò quella cintura e a chiunque ce l’abbia, prenderò la testa”, ha detto Masvidal. “Allora difenderò quella cintura e darò un calcio a chiunque mi metta il culo davanti . Mi separerò dal branco eliminando le persone facendo in modo che qualcuno mi impedisca di fare ulteriori danni.

Arrivato in UFC dopo 30 match da professionista nei migliori circuiti del mondo e dopo decine di match di street fight il nome di Jorge Masvidall è diventato famoso grazie al suo match più corto, grazie a quei 5 secondi in cui ha umiliato e annichilito uno dei più famosi fighter del pianeta. Anche se indubbiamente sopravvalutato nell’ultimo periodo non si può non riconoscere al Cuban Jesus di avere il combattimento nel sangue e di dimostrare ad ogni match di meritare di trovarsi nel gotha dei migliori fighter del mondo.