Alessio Di Chirico perde per decisione a UFC Vegas 8

La prestazione dominante e la finalizzazione prima del limite di Marvin Vettori dello scorso giugno mi avevano fatto dimenticare quanto amara potesse essere la sorte riservata ai nostri connazionali da parte dei giudici americani. Ma, prima di trarre le conclusioni, analizziamo il match di Alessio Di Chirico contro l’americano Zak Cummings.

L’atleta romano parte muovendosi all’esterno, studiandosi reciprocamente con l’avversario. Prima ripresa molto tattica, in cui entrambi portano pochi colpi: prevalentemente jab, qualche calcio e poche combo. Dopo un paio di minuti Alessio prova a portare giù Cummings in single leg, l’americano però si difende e mantiene invariata la situazione. Verso la fine del round i due atleti iniziano a spingere sul gas, e, soprattutto Manzo, cerca di portare colpi da KO. I due si abbracciano anche in un breve clinch, in cui Alessio riesce ad infilare una gomitata circolare sul mento di Cummings, che la assorbe. Questa prima ripresa andava assegnato al nostro portabandiera.

Il secondo round comincia sulla falsa riga del primo: molte finte da parte di entrambi, diversi colpi da KO tentati da Di Chirico e ancora poche combo. Verso la metà della ripresa, l’avversario inizia a portare delle brevi combinazioni, prevalentemente 1-2, e degli ampi ganci che spesso vanno a segno. L’aumento di ritmo da parte dell’americano non coincide però con un calo di Manzo, che continua a cercare il KO, senza tuttavia trovarlo. Secondo round equilibrato, assegnabile ad entrambi.

All’inizio della terza ripresa, Alessio comincia ad osare di più, mettendo pressione su Cummings dal centro della gabbia. Con questa nuova strategia riesce a trovare il mento dell’avversario con un paio di ganci, purtroppo non abbastanza per un KO. Verso la fine del round, dopo una breve interruzione per un colpo ai genitali subito da Manzo, entrambi iniziano a sbilanciarsi per cercare un colpo fatale o per attirare il parere dei giudici in proprio favore. È in questo contesto che, negli ultimissimi secondi l’americano lancia un calcio che sorprende Alessio sul volto, mandandolo al tappeto. Il round finisce, ma Manzo fatica a rialzarsi, e quando ci riesce incaspica.

Il knockdown subito alla fine dell’incontro dal nostro connazionale mi impedisce di lamentare un furto nei suoi confronti, ma il 30-27 assegnato da un giudice non rispecchia a mio parere l’andamento del match: un 29-28 sarebbe stato sicuramente più veritiero. Resta l’amaro in bocca, perché, soprattutto all’inizio, questo avversario si è dimostrato nettamente alla portata di Alessio, a cui sono mancati un pizzico di fortuna e di malizia.