Il 2020 ha messo i bastoni fra le ruote a chiunque, promotion di MMA incluse. Per Bellator non è stato diverso dalle altre grandi promotion internazionali. Sono stati cancellati tutti gli eventi da marzo in poi e le attività sono riprese solamente nella seconda parte dell’anno.
La promotion ha inoltre dovuto fare a meno della leggenda, “L’ultimo imperatore” Fedor Emilianenko. Il presidente di Bellator Scott Coker ha recentemente spiegato a MMA Junkie che questo è stato frutto di una scelta consapevole: Emelianenko (39-6 MMA) ha parlato di voler finire la sua carriera in bellezza, e Coker non vuole che questo accada in un’arena vuota. È arrivato al punto di suggerire che l’ex campione dei pesi massimi PRIDE potrebbe combattere per l’ultima volta nel primo evento di Bellator in Russia.
Chi potrebbe dunque essere l’ultimo avversario della leggenda russa? Non tutti possono essere accostati al suo nome. Se l’incontro si realizzasse nella patria di Fedor, sembrerebbe naturale che Coker provasse a promuovere la card con un classico main event USA vs Russia. Se non americano, l’avversario dovrebbe essere comunque un nome conosciuto e possibilmente non fuori dalla portata di un Emilianenko ormai 44enne.
Due potenziali avversari di Fedor sono due sue vecchie conoscenze: Matt Mitrione (13-8 MMA, 4-3-1 Bellator), contro cui il russo perse nel 2017 e Frank Mir (19-13 MMA, 1-2 Bellator), contro cui invece Emilianenko vinse l’anno successivo.
Un terzo americano che può essere preso in considerazione è il veterano Josh Barnett (35-8 MMA). Fedor e Barnett avrebbero dovuto combattere nel 2009, ma l’incontro era saltato. L’americano non combatte di MMA dal 2016, e deve ancora debuttare in Bellator.
Infine, un ultimo nome papabile, sebbene non statunitense, potrebbe essere quello dell’intramontabile Lyoto Machida. È vero, in carriera Machida ha combattuto prevalentemente nei pesi medi e massimi leggeri, ma Fedor è sempre stato considerato un peso massimo piuttosto piccolo, e i due veterani sono praticamente alti uguali, quindi mai dire mai.
Attendiamo notizie dal buon Scott Coker.
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