The Golden Cage 3, il debutto delle MMA italiane su UFC Fight Pass

Ciao a tutti amici di MMA Arena e ben ritrovati dal vostro Phoenix, colpevolmente assente da molto tempo dalla pagina.

Abbiamo assistito ieri sera all’attesissimo TGC 3, in diretta streaming sulla piattaforma UFC Fight Pass.

Attesissimo per diversi motivi. Prima di tutto, per il ritorno delle MMA professionistiche nonostante l’incubo delle misure anti covid, che hanno reso quasi impossibile organizzare, ma anche allenarsi e fare sparring decentemente. Evento a porte chiuse significa niente soldi dei biglietti e maggiore difficoltà a trovare sponsor, mentre le spese e le pastoie burocratiche per le misure anticovid aumentano. Onore a chi si è messo in gioco nonostante tutte le inevitabili difficoltà.

In secondo luogo, il ritorno della promotion di Luigi Perillo, che ha organizzato in collaborazione con il team Aurora, segnava l’inizio della partnership con Fight Pass, occasione importantissima per gli atleti e i team. Inutile nascondersi, una vetrina così fa gola a tutti, la pressione si sente, e inevitabilmente i risultati e le prestazioni, in positivo o in negativo, sono amplificati da questa esposizione mediatica.

La main card si è aperta con il match fra Belluardo e Miceli. Rivincita del loro match a Venator 3 del 2016. Miceli arrivava con un preavviso di 24 ore, visto che l’avversario previsto per Belluardo non riusciva a superare la frontiera dell’Austria. Il buon Miceli si trovava nelle peggiori condizioni possibili. In short notice, nella palestra del suo avversario, che per altro lo aveva già battuto. Belluardo, atteso al riscatto dopo la triste esperienza in UFC e la deludente prestazione contro Zielinsky ad agosto, avrebbe sicuramente cercato di vincere in modo rapido e convincente per cercare di riaffermarsi come potenziale prospect. In fondo parliamo pur sempre di un ex UFC. Ma Miceli non ci stava a fare da comparsa, e si opponeva al meglio alle superiori doti lottatorie di Belluardo. Dopo due round equilibrati ma favorevoli a Belluardo, nel terzo arriva quello che a nostro giudizio è uno stop non prematuro ma completamente errato. Belluardo, in top position nella mezza guardia di Miceli, metteva dei colpi al corpo, di quelli che si danno per far vedere all’arbitro di essere attivi, evitando di farsi rimettere in piedi. Invece il terzo uomo in gabbia ha pensato bene di decretare lo stop e assegnare il KO tecnico. Dopo diversi replay non abbiamo ancora capito se ha voluto punire la passività di Miceli che, da qualche secondo schiena a terra, faceva poco o semplicemente regalare un TKO inesistente. Belluardo non aveva bisogno di regali. Avrebbe vinto per decisione unanime 30/27 senza discussioni, ma quel TKO non si vede neanche nei preliminari light del galà della sagra della porchetta.

Secondo incontro, il forte lottatore iraniano Mohammed Walid, del team Warhorse Budo di Montesacro, opposto allo striker Fabio De Luca del team Aurora. Vittoria chiara di Walid che sottomette l’avversario al primo round con una ghigliottina. Tap di De Luca e l’arbitro Spoto, vicino all’azione, comanda immediatamente lo stop. Da qui inizia il fattaccio. Walid continua a tirare la ghigliottina per almeno tre secondi, poi spintona via con atteggiamento estremamente antisportivo l’avversario, ignora i ripetuti richiami dell’arbitro, e si arrampica a festeggiare sulla gabbia. Non sappiamo se ci potessero essere gli estremi per la squalifica, sicuramente un brutto spettacolo. Speriamo che negli spogliatoi qualcuno gli abbia insegnato un pochino di educazione.

Terzo incontro fra l’esperto Walter Cogliandro, del Cardano Top Team e Gregor Shestakov del Dog Eat Dog. Match per palati fini, disputato quasi interamente fra parete e suolo. Molti passaggi pregevoli da ambo le parti. Takedown, ribaltamenti e tentativi di sottomissione senza soluzione di contnuità che ci hanno incollato allo schermo per 15 minuti. Ala fine 2 giudici su 3 hanno visto la vittoria di Cogliandro mentre il terzo ha preferito Shestakov. Per me giusto premiare Cogliandro che nel terzo è apparso leggermente superiore, ma la verità è che un match del genere non ha perdenti, è stato un gran bell’incontro.

Nel match successivo Michele Baiano del Dog Eat Dog si aggiudica vittoria e titolo dei pesi piuma, battendo per TKO il tunisino/pugliese Nizar Ben Amara, fino a quel momento imbattuto. Primo round con diverse fasi di studio, nel secondo Baiano inquadra il bersaglio con precisione, mette a segno un ottimo pugno e va a chiudere in ground and pound, con l’arbitro che a nostro giudizio fa prendere un pugno di troppo a Ben Amara.

Co-main event vinto in modo perentorio da Wisem Hammani, del team di casa, contro Franc Agalliu della Matside. Hammani parte fortissimo, colpisce, porta a terra e conclude in ground and pound dalla monta. Prestazione eccellente, record portato a 5-0 e dichiarazione d’intenti al microfono, quando intima a UFC di segnarsi il suo nome. Rimandato Agalliu, che non ha avuto modo di esprimere il proprio valore.

Fuochi d’artificio nel main event, in cui un determinatissimo Marco Saccaro cerca di vendicare la sconfitta subita da Leo “Puppy” Damiani nel 2018 a ICF 5. In palio c’è il titolo dei welter della promotion, Saccaro parte forte, ha le mani pesanti e tanta voglia di farle andare. Nel complesso sembra aggiudicarsi il primo round, in cui comunque Damiani non demerita. Nel secondo round Puppy, al terzo match in quattro mesi, appare leggermente appannato, e finisce anche a terra su un low kick molto buono. Saccaro forse esita per un secondo, poi va a pressare a parete, ma si infila in una ghigliottina, Damiani chiama guardia, va in scramble usando la ghigliottina per ribaltare in monta, Saccaro si sfila ma concede la schiena, e Damiani chiude il mata leao con grande precisione. Meritata vittoria di Leonardo, che merita sicuramente la chance in top promotion, ora è campione The Golden Cage, numero 3 in Cage Warriors e in striscia positiva di quattro vittorie di cui due all’estero. Il Saccaro visto ieri sera, migliorato, determinato e convinto dei propri mezzi, sarà un bruttissimo cliente per il prossimo avversario.

Ricordiamo che Agalliu era senza head coach all’angolo. Infatti, Bernardo Serrini, a cui vanno le nostre congratulazioni, sta per diventare papà in queste ore e quindi è rimasto vicino alla compagna. Serrini segue inoltre anche Saccaro per il bjj.

The Golden Cage 3 nel complesso è stato un ottimo evento, dopo praticamente un anno di stop per le MMA italiane. Speriamo che il pubblico internazionale su Fight Pass abbia apprezzato lo spettacolo tanto quanto noi.