Nel gennaio scorso scrivevo l’articolo “Chi è Joaquin Buckley“, per presentarvi l’avversario contro cui Alessio Di Chirico si sarebbe giocato il posto nella promotion. Confesso che, come immagino anche molti di voi, non ero sereno: Manzo veniva da tre sconfitte consecutive, mentre Buckley arrivava da due vittorie consecutive per KO. Invece, Di Chirico ci deliziò con un calcio che spense le luci all’americano.
Il decimo avversario di Alessio in UFC è il ghanese Abdul Razak Alhassan, chiamato in sostituzione del russo Aliaskhab Khizriev, ritiratosi per infortunio. Si è trattato quindi di una chiamata con poco più di una settimana di preavviso per Alhassan, che tuttavia era già pronto a combattere nella card del 28 agosto, ma anche il suo avversario ha dato forfait.
Chi è Abdul Razak Alhassan?
Stando alla sezione “Atleti” di ufc.com, Alhassan nasce ad Accra, in Ghana, l’11 agosto del 1985. Inizia a praticare judo in giovanissima età, e lo fa per ben 22 anni, conquistando la cintura nera prima di passare alle arti marziali miste una volta negli Stati Uniti.
Nel 2013 debutta come professionista, ottenendo 6 vittorie da imbattuto nella scena regionale in Texas e Oklahoma e in un paio di eventi Bellator. Dopo questo ottimo inizio, Alhassan viene messo sotto contratto da UFC.
Sin dal primo incontro con la promotion più importante al mondo, Alhassan scende di peso, debuttando nei pesi welter – 77 kg, mentre in precedenza aveva combattuto prevalentemente intorno ai pesi medi, a 84 kg. Il debutto in UFC arriva nel novembre 2016, quando il fighter ghanese manda KO Charlie Ward in meno di un minuto.
Da allora, Alhassan ha ottenuto altre tre vittorie, tutte conquistate per KO al primo round. Complessivamente, in poco meno di cinque anni con la promotion, il fighter ghanese ha accumulato un record di 4 vittorie e 4 sconfitte.

Le caratteristiche
Il fatto che Alhassan sia stato un judoka per più di due decenni prima di passare alle MMA non deve ingannarci a pensare che la monodimensionalità sia un difetto di questo fighter, che è invece un brawler moderno, dotato di mani davvero pesanti.
Questo fighter solitamente dà spettacolo nei suoi incontri, ma al momento si trova con tre sconfitte consecutive alle spalle, di cui una per KO, per cui c’è da aspettarsi che la volontà di non commettere errori che potrebbero costargli il posto in UFC lo spinga ad essere più riflessivo del solito, vista anche la prontezza e l’efficacia in risposta dimostrata da Di Chirico nell’ultimo incontro.
Come sempre, noi faremo il tifo per il nostro Manzo, che ci ha già dato un sacco di soddisfazioni e speriamo possa prendersi tutto ciò che si merita.