La causa di Mark Hunt contro UFC e Brock Lesnar

Antefatto: il match e il test

Nel settembre 2016, all’evento UFC 200, l’australiano Mark Hunt combatte contro Brock Lesnar e viene sconfitto ai punti per decisione unanime. In seguito, un test antidoping dell’ex pro wrestler risultò positivo, e il risultato dell’incontro venne tramutato in un No Contest.

L’azione legale

Più tardi quell’anno, Hunt decise di fare causa non solo a Brock Lesnar, ma anche e soprattutto a UFC e Dana White, affermando di essere a conoscenza dell’assunzione di sostanze dopanti da parte dell’atleta americano ma di averlo lasciato combattere comunque. L’australiano fece causa per una serie di illeciti, tra cui frode, arricchimento senza causa, violazione del contratto, percosse e violazione del patto implicito di buona fede e correttezza.

Primi esiti

Nel 2019, la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto del Nevada (dove si disputò l’incontro) ha respinto la maggior parte delle accuse di Hunt. Tutte le richieste contro il presidente di UFC e Lesnar sono state respinte. L’unico reclamo rimasto era la presunta violazione del patto implicito di buona fede e correttezza. Tuttavia, tale affermazione è stata successivamente respinta, dopo che l’UFC ha ottenuto un giudizio sommario.

Novità

Arriviamo ai giorni nostri: pochi giorni fa la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha riportato in vita il caso.
È stato annullato il rigetto del tribunale distrettuale di due delle sue affermazioni: frode e percosse. È stato confermato il rigetto delle denunce da parte di Hunt di ingiusto arricchimento, racket, violazione del contratto e violazione del patto implicito di buona fede e correttezza. Questo è un enorme passo avanti per Hunt, poiché il tribunale distrettuale dovrà riesaminare le sue affermazioni per frode e percosse con nuove istruzioni da un tribunale superiore.

La reazione di Hunt

Ieri sera l’atleta australiano ha reagito alla decisione della Corte d’Appello americana con un post sui social. Di seguito la traduzione.

Non si è mai trattato di soldi e non lo sarà mai e poi mai, se lo fosse stato avrei preso decisioni diverse fino a questo punto. Si trattava di un terreno di scontro equo e uniforme per TUTTI i combattenti. Dana White, Lorenzo Fertitta, Frank Fertitta, UFC non hanno mai dato a me e a molti altri fighter un terreno di scontro uniforme per competere. La battaglia è tornata viva e almeno un po’ di giustizia è stata fatta. I fighter UFC stanno ancora combattendo per quattro soldi. […] Una cintura UFC dovrebbe avere prestigio, ma è inutile quando i combattenti barano e toglie l’integrità dello sport.