MMA italiane all’estero: bilancio del weekend

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Questo è il dilemma quando, su cinque italiani impegnati nel weekend, due vincono, due perdono e uno ottiene un No Contest. Ma procediamo con ordine.

La prima ad esibirsi è stata Chiara Penco, nella card preliminare di Bellator 267. La livornese ha fatto quello che sa fare meglio e che ci ha già mostrato: una sottomissione. Per ottenerla le ci è voluto poco più di metà del primo round, brava a lei che è tornata a vincere per la prima volta da un anno a questa parte.

Venerdì sera è toccato anche a Michele Martignoni, a Cage Warriors 128. Il romano era al debutto nei pesi mosca e ci ha fatto vedere delle belle cose, ma purtroppo è costretto a fermarsi da una ditata involontaria nell’occhio da parte del suo avversario. Il match è stato decretato come No Contest.

Il resto dei nostri connazionali si è esibito sabato sera, a Cage Warriors 129. Ad aprire la card è stato Dylan Hazan, anche lui al debutto nei mosca, che ha dominato l’avversario per tre round, imponendo la sua lotta di un livello superiore. Con il suo team lavorerà ancora sul ground and pound, ma Dylan è di certo un diamante che ad ogni match si sgrezza sempre di più.
Poco più tardi è toccato ad Alessandro Botti, grande veterano delle MMA italiane. A metà della seconda ripresa Botti è stato purtroppo sottomesso dal suo avversario, ma come sempre ha mostrato un cuore enorme, non si tira mai indietro davanti ad una sfida.
Subito dopo, a chiudere il weekend di italiani impegnati all’estero, è toccato a Walter Cogliandro, che ha perso alla fine del primo round. Dopo essere riuscito a difendersi dal ground and pound dell’avversario ed essere sopravvissuto a colpi davvero potenti, Cogliandro, con un grosso e sanguinolento taglio sulla fronte, deve arrendersi alla sottomissione del rivale.

Ovviamente spiace per le sconfitte subite dagli atleti nostri connazionali, eppure – tornando alla metafora iniziale – si può scegliere di vedere il bicchiere mezzo pieno, in quanto a vincere o comunque a mettersi in bella mostra sono stati gli atleti più giovani.