
Ciao a tutti dal vostro Phoenix
Si è svolto ieri sera a Montecatini l’evento Venator FC 8, trasmesso in diretta streaming gratuitamente su YouTube.
Si parte subito col botto nel primo match della main card, l’ottimo prospect Danele Scagliusi di Manduria ha avuto ragione in poco più di un minuto di Federico Perri. Parte a bomba il ragazzo di Manduria che accorcia la distanza, entra con un buon colpo, prende la schiena da in piedi e rapidamente va a finalizzare per mata leao. Nell’intervista post fight Scagliusi rivela di essere già con la testa al 4 dicembre quando combatterà a Belfast. Onore alla prestazione e al coraggio per firmare per 2 match in un mese. Ad maiora.
Match successivo, categoria pesi piuma, torna in azione nella gabbia di Venator il pescarese Davide di Deo, protagonista di un’ottima prestazione a marzo, quando costrinse alla split decision un atleta quotato come Damiano Fogliata. Opposto a lui Teodoro Scolieri, 5 match da professionista e una cintura nera di BJJ. La prima cosa che salta all’occhio è che entrambi sono enormi per essere dei pesi piuma. Azzarderei che possono essere entrati in gabbia attorno agli 80 kg, quindi complimenti a loro e a chi li ha seguiti nel taglio. Oltretutto, considerando che hanno fatto 3 round a buon ritmo, direi che taglio e replezione sono stati gestiti con grandissima professionalità. Primo round per Scolieri che mette a segno i colpi più pesanti e si fa preferire negli scambi. Secondo e terzo round per Di Deo che cambia completamente tattica e inizia a inanellare takedown, controlli e ground and pound efficace. Sorprende la percentuale di riuscita dei double leg dell’abruzzese, così come stupisce il fatto che da sotto Scolieri si affidi più ai colpi che al BJJ, in pratica rinunciando a sweep e submission. Match interessante, godibile e verdetto giusto.
Terzo match, limite dei 61 kg fra Fabio De Luca, recentemente passato al team Hung Mun, e il giovanissimo Laerte Picherri del Centurion Manduria. Ritmo assolutamente incredibile dalla prima all’ultima campana, fuochi d’artificio, scambi, takedown, scramble, atleti che si mostrano completi in tutte le fasi e determinati a superarsi. Entrambi arrivano in posizioni dominanti a terra e entrambi riescono a uscire da situazioni all’apparenza compromesse. Alla fine la superiore tecnica lottatoria di De Luca, che riesce a imporre più takedown e maggior controllo, gli vale il giudizio, ma da un match così non esce sconfitto nessuno. De Luca appare pronto per una esperienza internazionale, mentre Pichierri si conferma prospect di grandissimo interesse.
Nel co-main event Micol Di Segni fa valere la sua esperienza e caratura contro una Adriana Fusini dal grande cuore, pericolosa in piedi, ma che soffre troppo il grappling di Micol, che per questo match si è preparato con Andrea Verdemare e Serena Gabrielli alla Flow Bjj. La differenza è li, gli scambi in piedi sono equilibrati, ma quando Micol chiude la distanza e porta a terra per la Fusini si mette subito male. Riesce ad arrivare alla fine del primo round, ma nel secondo, sotto in monta, incastrata a parete, subisce troppi colpi e giustamente Lorenzo Spoto dichiara il TKO.
Giungiamo all’attesissimo main event, al limite dei 57 kg, fra Giacomo Santoro dell’Hung Mun e il costaricense Emilio Angulo, istrionico showman che ama provocare. Primo round intensissimo con scambi in piedi e a terra, emerge il contrasto di stili fra il metodico Santoro e l’imprevedibile Angulo. Un mix che tiene gli spettatori col fiato sospeso, fra i tentativi di imporre il controllo di Santoro e le uscite poco ortodosse ma efficaci di Angulo, che si rendeva pericoloso sia con i colpi che con tentativi di heel hook ottimamente neutralizzati dall’atleta romano. Nella seconda e terza ripresa Santoro risolveva il puzzle, imponendo la miglior lotta libera e un cardio indubbiamente superiore, e faceva abbastanza per aggiudicarsi la seconda e la terza ripresa al di la di ogni ragionevole dubbio.
Che dire, le due ore sono volate, i match sono stati belli e combattuti, nessuno ha avuto avversari di comodo per gonfiare il record, i verdetti sono stati equi. Una bella boccata di aria fresca per il movimento delle mma italiane, che già prima della pamndemia non è che se la passasse troppo bene.
Speriamo che una serata così sia da sprone per tutti per alzare l’asticella e far crescere gli atleti e il movimento. I proclami, le chiacchiere, le guerre di sigla stanno a zero.
Ultima considerazione personale: spesso quando si parla di Venator si finisce a fare i paragoni con i fasti del passato, con le card con Hermansson, Toquinho, Meek, Mayhem eccetera. Certo, con budget a 5 zeri la card spettacolare la mette in piedi anche mia figlia di 8 anni. Ma fare una card spettacolare con tutti atleti italiani, bravi, giovani, mettere in scena match equilibrati, probabilmente è più utile alla crescita delle MMA in Italia. Mi si passi la metafora calcistica, abbiamo bisogno più della programmazione a lungo termine dell’Atalanta che porta i giovani in Champions che non del manager del PSG che compra i giocatori al fantacalcio, spende e spande, e magari alla fine non vince nulla.