Scatizzi e Solli ci fanno sognare a Bellator 270

Notte da sogno per le mixed martial arts italiane in trasferta a Dublino: in una O2 Arena calda e bellissima da vedere dopo tanti mesi di eventi a porte chiuse Daniele Scatizzi e Nicolò Solli vincono entrambi dopo due match ricchi di azione. Vediamoli insieme in ordine cronologico.

Nicolò “The Monkey King” Solli (4-1 MMA, 3-1 Bellator) entra nella gabbia per il terzo match dell’evento. Si presenta ai fan con i tricolori italiano e irlandese, vista la sua affiliazione al team SBG Ireland che lo porta a passare i camp a nella palestra di John Kavangh a Dublino. Questo gli fa guadagnare la simpatia del pubblico, che lo accoglie come se fosse uno dei suoi (menzione speciale ai tanti e rumorosi tifosi italiani presenti nella capitale irlandese).
Solli arrivava dalla prima sconfitta in carriera, subita per decisione al primo dei tre eventi di Bellator a Milano nel 2020. A causa di questa sconfitta, la pressione e la voglia di tornare ad assaporare la vittoria dovevano essere molto forti nel fighter biellese.

L’avversario, il gallese Bobby Pallett, apre il primo round fintando molto, mentre sia lui che Solli iniziano l’azione con calci alle gambe e al corpo. Dopo una combinazione in cui ha spinto molto in avanti, l’italiano riesce a portare l’avversario in clinch contro la gabbia. Da lì, i due iniziano a scambiarsi colpi in ginocchiata, invertendo a turno la posizione dominante contro la gabbia. Un paio di volte Solli tenta di proiettare a terra il gallese, che però si difende bene. Un colpo involontario alla conchiglia di Pallett li fa separare e l’azione riprende in piedi. Solli si fa prendere il tempo dall’avversario, che entra alle gambe e lo porta a terra, dentro la guardia del nostro beniamino. Da questa posizione Solli non solo si difende, ma porta anche colpi di gomito alla testa di Pallett, che è inconcludente dalla posizione dominante.

La seconda ripresa si apre in modo simile al primo: tanti calci e Solli che spinge l’avversario a parete, cercando di portarlo a terra. Da lì, ginocchiate e ribaltamenti di posizione, fino a quando – a due minuti dalla campana – Pallett non porta a terra l’italiano, che però è molto attivo con i gomiti dalla posizione di guardia. A dieci secondi dalla fine Solli riesce a invertire posizione, passando sopra, senza che ci fosse il tempo di chiudere. Il gallese, a causa di una delle gomitate dalla guardia dell’italiano, conclude il round con il volto insanguinato, nonostante sia stato in posizione di controllo per due minuti.

Come nei round precedenti, all’ultimo Solli cerca nuovamente di chiudere le distanze dopo qualche decina di secondi, scegliendo la fase di lotta a parete. Dopo meno di un minuto i due tornano a scambiare dalla distanza, con il gallese che pare molto affaticato. Solli riesce infatti a mandare a segno diverse combinazioni, anche con colpi saltati, alternando le fasi di striking a quelle di lotta a parete. Alla fine di una di queste l’italiano riesce a portare a terra Pallett, in posizione di mezza guardia. Da là inizia il ground and pound, e si riapre la ferita sulla testa del gallese, che comunque sopravvive al round.

Nel complesso è stato un match molto godibile, in mio parere da assegnare per due round a Solli. Anche due giudici vedono vincitore l’italiano, che – mostrati tanti miglioramenti rispetto al match dell’anno scorso – torna a casa vincitore, per la gioia dei fan italiani e irlandesi. Bravo!

Daniele “Scat” Scatizzi (11-5 MMA, 3-1 Bellator) si può definire un veterano delle MMA italiane. Anche lui non entrava in gabbia dalla trilogia di Bellator a Milano, dalla quale – a differenza di Solli – era uscito vincitore. Il suo avversario è l’esperto olandese Brian Hooi. Anche Scatizzi è in forza all’SBG e si mostra al pubblico con il doppio tricolore, scatenando i fan sempre più numerosi nell’arena.

Il match inizia subito ad alto ritmo, con Scat che porta combinazioni al volto e calci alti, tutti assorbiti dal mento dell’olandese. Scatizzi attacca subito le gambe dell’avversario, che però difende bene i takedown. I due passano dunque a lottare contro la parete, dove Hooi rimane quasi sempre in difesa dai tentativi di atterramento dell’italiano. Ad un minuto dalla campana i due si separano, tornando a scambiare. I colpi più pesanti sono di Scat, ma l’olandese li assorbe sul volto senza battere ciglio.

Anche se apparentemente meno fresco, nel secondo round Scatizzi riesce a portare subito un high kick e un jab al volto dall’avversario, che continua a mostrare un ottimo mento anche in questa fase di scambio, mentre mira ad affaticare il corpo dell’italiano. Dopo meno di un minuto Scat attacca la gamba dell’olandese, che difende e porta gomitate alla testa, prima di passare in posizione dominante con Scatizzi in guardia dalla schiena. L’italiano inizia a difendersi dal ground and pound dell’avversario, fino a che – sfruttando un modesto tentativo di ghigliottina di Hooi – non riesce a tornare in piedi. Si torna allo scambio a tratti furioso, che a meno di un minuto e mezzo vede Scat spegnere per un attimo le luci all’olandese con un calcio alla testa. Tuttavia, stanchissimo, Scatizzi non riesce a chiudere prima del suono della campana.

Nell’ultima ripresa la storia si ripete: scambi alla pari in piedi fino a che l’italiano, probabilmente per cercare di controllare e riprendere fiato o per questioni di strategia, non si lancia in attacchi alle gambe che lo portano alla meglio alla lotta a parete, alla peggio a regalare una posizione dominante all’avversario. Nonostante ciò, Scat si difende molto bene dalla schiena, tenta anche una leva alla caviglia. A 40 secondi dalla fine, dopo quattro minuti passati a terra, Scatizzi si rialza e torna a scambiare, solo per ritentare un’altra volta un attacco alle gambe che non va a buon fine.

Dopo questi tre round sofferti, i giudici assegnano due round su tre all’italiano. Una vittoria giusta, ma che Scat e il team dovranno rivedere per capire cosa tenere e cosa no, mentre sicuramente si dovrà rivedere la gestione del cardio. Complimenti anche a Daniele!