Nella serata di sabato 7 maggio al palazzetto sportivo di Gerenzano, si è svolta l’ottava edizione del galà che ha lanciato le MMA professionistiche in Italia ovvero Milano in the Cage, la creatura frutto del lavoro del decano degli sport da combattimento nazionale Claudio “Clod” Alberton aiutato e supportato dal vulcanico Boris Viale . Come sempre noi della redazione abbiamo accettato l’invito degli organizzatori per gustarci una bella serata di sport e divertimento. I match sono andati in onda in diretta streaming e in differita sul canale sport 402 del digitale terrestre con il commento tecnico di Roberto Fantasia e Sergio Leveque e le interviste in gabbia di Silvia Fato.

Non ci dilungheremo nella cronaca dei singoli incontri ( se scorrete nella pagina troverete tutti i risultati) però focalizzeremo l’attenzione su alcune cose che hanno caratterizzato la serata.
IL PUBBLICO
Questo evento si è finalmente potuto svolgere con il pubblico presente ( e dotato di mascherina fpp2) . Dopo 2 anni di pandemia e di lenta ripresa delle attività sportive a porte chiuse si sentiva davvero la mancanza del tifo dal vivo. Ascoltare centinaia di persone infiammarsi nelle azioni più salienti degli incontri o motivare il proprio beniamino cambia completamente la percezione dei match. Noi lo sosteniamo da sempre che guardare un match in tv o vederlo dal vivo sono esperienze assolutamente non paragonabili e adesso ci sentiamo di ribadirlo ulteriormente , anche perché solo con la partecipazione agli eventi è possibile tenere in vita le nostre amate e bistrattate discipline.
GLI OSPITI
Mara Romero Borella, Cristian Binda, Giacomo Amabili , Alex Celotto, Matteo Minonzio, sono alcuni dei fighter che hanno fatto letteralmente la storia delle MMA in Italia ed è stato un piacere vederli riuniti per godersi la serata. Moltissimi i nomi noti delle mma italiane presenti e degli sport da combattimento in generali inclusi diversi pugili (Alessio Lorusso per citarne uno..) che dagli spalti e dai tavoli ( soldi out) bordo gabbia seguivano i combattimenti. Una comunione armoniosa tra i campioni del passato e i nuovi atleti emergenti che è piaciuta e ha dato lustro alla serata.

IL GRAPPLING
Sicuramente molto apprezzate dai puristi delle discipline lottatorie le due cinture di grappling disputate tra veterani del calibro di Luca Cardano e Filippo Fontana e Alex Federico e Lamberto Raffi. 4 mostri sacri che hanno davvero emozionato e conquistato il meritato riconoscimento da parte del pubblico.
JEEG ROBOT
Luca Cardano entra accompagnato dalle sue bellissime bimbe e sceglie la mitica sigla di Jeeg Robot d’acciaio come musica di entrata, il palazzetto esplode letteralmente!! Grandissimo momento di emozione che è stato un perfetto preludio al bellissimo match che ne è seguito ( vinto meritatamente dallo stesso Cardano).
MAIN EVENT E CO MAIN EVENT
Atleti materasso, questo è quello che moltissima gente ha pensato leggendo gli abbinamenti di due veterani come Ale “bad” Botti (15-13) e Walter “kraken” Pugliesi (8-3) opposti rispettivamente a Sergio Gavinelli ( 3-1) e Matteo Capaccioli (4-4). Nulla di più sbagliato.
Come mi disse una volta Petrosyan durante un’intervista, spesso combattere con uno meno noto o con un record non impressionante può essere molto pericoloso perché si rischia di sottovalutare l’avversario mentre lui probabilmente cercherà di dare il 100% perché sa che se ti batte farà il match della vita.
Sia Pugliesi che Botti non hanno assolutamente avuto vita facile e hanno trovato avversari per nulla intimoriti o rassegnati ma pronti a dare battaglia e a cercare di vincere con tutte le loro forze. Capaccioli ha affrontato Pugliesi colpo su colpo affrontandolo sul terreno più congeniale al Kraken ovvero lo striking. Una durissima prima ripresa che ha sorpreso il pubblico e ha permesso a Pugliesi di mostrare anche le sue abilità lottatorie vincendo alla seconda ripresa per sottomissione.
Se con Pugliesi il palazzetto si è infiammato con la battaglia di Ale Botti è letteralmente esploso. Gavinelli non si piega, resiste al lavoro a parete pressante di Botti e alla fine della prima ripresa durante uno scambio di braccia incrocia Botti che piega e gambe e va giù braccato dall’avversario. Ale combatte da oltre 10 anni ed è uno dei veterani in attività con più esperienza del paese per cui mantiene il controllo, gestisce il brutto momento e arriva alla fine della prima ripresa mentre sembra quasi di vedere volare le madonne lanciate da Cristian Binda durante l’azione. Seguono altri 2 round di guerra e Botti si aggiudica meritatamente per giudizio unanime questo incontro .

Una bella serata, organizzata ottimamente e che sopratutto ci ha fatto divertire! Non sono bastati 2 anni di pandemia a fermare lo sport e questo Milano in the Cage ci ha dimostrato quanto in realtà il movimento sia ancora vivo e pulsante.